Monza – Montevecchia: la vera storia secondo Giovanni Storti
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Domenica scorsa Giovanni Storti, per i pochi che non lo sapessero di “aldogiovanniegiacomo”, era presente alla prima edizione della Monza – Montevecchia ecoTrail che ha seguito in bicicletta. Giovanni ha scoperto la vera storia di questa gara:
“Monza-Montevecchia è una gara nata attorno agli anni 70 ma, in realtà, è ispirata a un fatto poco noto datato attorno al 1750, riguardante re Carlo il fedigrafo di Triuggio e Filippa II di Correzzana, detta la facile.
Re Carlo, sorpreso in una calda notte di maggio dalla moglie Mariuccia da Lesmo, a letto con Filippa in una dependance di Villa Reale, si da alla fuga vestito solo della pancera reale e del parrucchino incipriato.
Inseguito dalla muta dei cani di Mariuccia, detta la prosperosa per via di un'abbondante e generoso seno, percorre con incredibile resistenza, assieme al suo vassallo Egidio, tutta la valle del Lambro e del Curone fino a giungere alla cima più alta di Montevecchia, allora 1500 metri, e lì, accasciarsi stremato.
Poco dopo, ancora ansimante per l'enorme sforzo, viene raggiunto da Mariuccia che lo soffoca col suo petto e da in pasto ai cani il fido vassallo.
Il ricordo di questa bizzarra vicenda è rimasto nascosto negli archivi parrocchiali di Lomagna fino agli anni settanta, quando,un giovane runner chierichetto, l'ha riportato alla luce e ha dato inizio a questa bella gara che si corre in tandem proprio per far rivivere l'esperienza di re Carlo e del suo vassallo Egidio.”
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(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net) SERVIZIO FOTOGRAFICO
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Ultimo aggiornamento (Mercoledì 30 Maggio 2012 23:44)