Che “figata” poter correre così forte!
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E invece, ogni anno mi ritrovo a sgomitare anch'io ad ogni tappa del Giro per essere uno tra i primi ad entrare nella gabbia dei "competitivi", quei runners tra i quali - alla fine- mi iscrivo perchè la voglia di provare a correre forte, non c'è niente da fare, ha sempre la meglio. E il piacere di vedermi in classifica, lo confesso, mi fa gasare. Al diavolo, dunque, tutti i dubbi veri, seri e ragionevoli che mi assalgono ogni volta che termino un Giro del Varesotto! Anche se, poi, ad ogni nuova tappa e mentre sto correndo quei tremendi 5 chilometri, l'unica cosa a cui riesco a pensare sono le maledizioni che mi mando da solo per non aver dato retta a quei famosi veri, seri e ragionevoli dubbi che avrebbero dovuto indurmi a risparmiarmi quella fatica pazzesca.
Ma anche a Somma Lombardo, ieri sera, si è ripetuta la "magia della linea d'arrivo", con quel tappeto logoro posato a terra calpestando il quale ho sentito una melodia bellissima : "Beep", il suono del mio cheep che ha sancito la fine di ogni sofferenza e l'inizio di una gioia tutta mia. Che non è esplosa in modo scomposto solo perchè la stanchezza era troppa. Ma stasera, quella gioia era doppia perchè doppia mi è sembrata la fatica fatta rispetto a quattro giorni fa a Busto Arsizio, gara tutta piatta e non tutta su e giù come ieri a Somma. E poi a Somma Lombardo ho fatto tutta la gara accanto a Cin Cin, la mia amica fortissima di Podismo e Cazzeggio Cinzia Rinvenuto: lei mi ha letteralmente tirato nell'ultimo chilometro e mi ha quasi commosso offrendomi la sua mano per arrivare insieme, in 19 minuti e 4 secondi, alla fine di quella sofferenza. Anzi...., all'inizio di quella gioia. Emozioni grandi, credetemi.
Sarà anche per questo che non riesco mai a darmi retta, ogni anno quando mi riprometto di non rifare mai più il Giro del Varesotto? Boh !!
E intanto non vedo l'ora che arrivi venerdì, per correre a Quinzano e per ritrovarmi pigiato nella gabbia di partenza teso ed emozionato come se fosse la prima volta che parto per una tappa del Giro. Ma, almeno, adesso non mi stupisco più di queste mie sensazioni sempre forti, pur se non più nuove. Ho capito cosa le muove, e devo confessare che, sì, mi piace riuscire a correre bene 21 o 42 chilometri, ma anche riuscire a correre forte come si fa al Giro del Varesotto è proprio una figata!
Ultimo aggiornamento (Giovedì 31 Maggio 2012 15:16)