Nuovo Portale

Questo portale cessa la sua funzione al 30 Dicembre 2012. Il nuovo portale può essere raggiunto al seguente indirizzo:

www.podisti.it

 da cui è possibile scegliere tra i diversi portali specializzati: Magazine (tutte le news e gli articoli), Calendario (tutte le gare del calendario podistico italiano), Foto (migliaia di foto da scaricare ogni settimana), ClassificheSondaggi

Imperia – 44^ Maratona del Monte Faudo

Liguria - Primapagina
Vaccina_Tommaso__Monte_Faudo_2012La prima volta che giunsi sul monte Faudo fu nel 2007 e da allora questa salita mi ha regalato tante soddisfazioni; mi piace ricordare anche che su  questa cima fu l’occasione per conoscere Gigi Tettamanzi dell’Atletica Lambro. 
Negli anni a seguire la mia passione per la corsa in montagna è cresciuta e ho sempre messo questa gara nel mio calendario delle preferite. Ma se dicessi che dal 2007  inseguo la vittoria, non sarei sincero: in verità non ho mai creduto di poterla vincere. Avversari troppo superiori, gara troppo dura.
Certo è che poi nella vita non si sa mai e un po’ di fortuna ci vuole…certo bisogna sempre cercare di farsi trovare pronti, “la fortuna aiuta gli audaci” mi dicevano.
Eccomi dunque alla partenza di questa bellissima gara, che nella prima domenica di giugno porta dal lungomare di Imperia alla cima del Monte Faudo percorrendo quasi 25 km tra asfalto e sentieri, luoghi stupendi e panoramici dell’entroterra ligure. La lista degli iscritti mi dice che questa volta posso osare, non ci sarà il solito folto gruppo di africani a prendere il largo nei  primi km.
Decido quindi di condurre una gara di testa con l’amico Dario Rognoni e il compagno di squadra Abdelaziz, come me dell’Athletic Terni. Fin da subito procediamo a ritmi buoni, per intenderci sotto i 3’20 al km, poco distante c’è Mirko Canaglia che prudentemente gestisce l’andatura dato che non conosce le insidie del percorso. Nei primi sali- scendi che portano a Dolcedo sembra che
Aziz abbia qualche difficoltà al ginocchio e mi ritrovo solo con Dario. I passaggi indicano che stiamo correndo forte ma c’è  molto umido e già sulle prime rampe mi ritrovo sudato fradicio.
Purtroppo dopo mezz'ora di gara le mia gambe non vanno esattamente come vorrei e mi chiedo se qualcosa nella preparazione sia stata sbagliata…non ho scaricato abbastanza? Vorrei confidarmi con Gigi in questo momento, dire che forse non ce la farò, ma lui è già in cima ad aspettarmi. Faccio numerosi rifornimenti di acqua, me ne verso molta in testa e quando ritrovo il giusto passo vedo stupito che Dario resta indietro di qualche secondo.
La ragione mi dice di essere prudente, gestire il ritmo con lui che è un ottimo “compagno di fuga” ma capirete che ritrovarsi in testa a questa gara con il pettorale n°1 sia qualcosa che non avevo neppure sognato. Dunque insisto e passo la località Santa Brigida tra una folla entusiasta dopo 57 minuti di gara, mai ero transitato così forte. Inizia lo sterrato e cerco di ragionare, non sto correndo prudente e in rimonta come le altre volte, ma sto provando a vincere, con il rischio però di saltare completamente e perdere tutto. Noto intanto che il distacco è cresciuto, c’è ancora molto umido ma la temperatura è leggermente scesa e il tifo non manca. Ma nel tratto in falsopiano che precede
le rampe finali accade l’imprevisto; nonostante il caldo degli ultimi giorni trovo molto fango nella strada del bosco, il tracciato sembra quasi diventare una corsa campestre. Ciò significa scivolare e disperdere energie preziose, non ho scarpe adatte e come me i più diretti avversari. Penso che di certo il tempo finale sarà penalizzato, sento che sono sempre in affanno nonostante la pendenza non ancora proibitiva, e negli ultimi 3 km arrivano le rampe tanto temute…sembra incredibile ma è proprio su queste rampe che inizio a prendere coscienza della vittoria più vicina, riesco a correre anche col fango e sul 4X4 che mi segue con i giudici c’è Luciano Acquarone che mi incita. Ultimo km e mi volto a guardare se qualcuno si sia avvicinato a me, poi proseguo in solitaria nelle nubi basse che hanno sempre nascosto la cima, che non sembra mai abbastanza vicina.
Ultimo sforzo e ultimi metri, rallento sul pratone finale per salutare tutti e prolungare questo momento indimenticabile. 1h37’ è il mio tempo finale, superiore di 3 minuti al tempo che riuscii a
stabilire nel 2010 finendo secondo in rimonta, ma oggi non chiedo altro.
Secondo arriva Dario rallentato da qualche crampo nel finale, terzo Aziz che ha saputo reagire alle difficoltà iniziali. Poi un grande finale per il giovane Mersi, seguito da Sartor e poco distante l’inossidabile Trincheri, Mirko Canaglia al settimo posto.
Inutile dire che la gara femminile è stata vinta da Emma Quaglia alla sua prima esperienza, sotto alle 2 ore sempre gestendo e dimostrando una grande condizione.
Ora non resta che recuperare energie preziose, prossimo appuntamento la Monza- Resegone proprio con Dario e Mirko, per cercare di far meglio dell’anno scorso e chissà, la stagione in montagna è appena iniziata.

Ultimo aggiornamento (Martedì 05 Giugno 2012 23:30)

 
Ultimi 60 servizi fotografici