Era nato come una scommessa da "Quattro amici al bar". Proposto come un invito a correre al "Biscotto" di Caracalla, e donare, a favore di Crevalcore nell’Emilia, 1 euro per ogni km corso. Nel giro di una settimana, è diventato un evento vero e proprio, con tanto di ospiti d'onore, servizi a latere (ristoro, deposito, borse, speaker). Un avvenimento ripreso da gran parte dei siti di podismo e su testate giornalistiche quali il Messaggero, La Repubblica, La Gazzetta dello Sport e su molte radio romane e nazionali.

Questo gioco nasce il 30 maggio, raccoglie un piccolo gruppo di amici su Facebook e, grazie al tamtam su Internet, è arrivato alla mattina del 9 giugno tenendo gli organizzatori col fiato sospeso proprio per la grande attesa che si era creata. La più bella sorpresa, per tutti, è stata vedere un gruppetto di una decina di persone fare la coda, alle sette meno dieci!

Quasi tutto di un fiato, la lista degli iscritti ha iniziato a riempirsi, arrivavano i fatidici 10 euro per 10 km, slogan iniziale di lancio dell'evento. Ma anche, con una logica irreprensibile, i 21 euro e 10 centesimi portati dai tanti che hanno corso una mezza maratona. Quindi le squadre, l'Astra Roma con 250 euro e la Reti Runners Footworks con 500.

Alla fine della giornata, sono stati raccolti 5000 euro senza considerare, quanti amici, da tutta Italia, abbiano eseguito il bonifico sul conto del Comune di Crevalcore. Prima di ripartire per il loro paese abbiamo consegnato i soldi nelle mani di Andrea Accorsi e Monica Barchetti. I due ultramaratoneti, cittadini del piccolo paese emiliano, sono ostati gli ospiti d'onore che, con la loro presenza, hanno sancito una sorta di "adozione" del paesino distrutto dal terremoto da parte dei maratoneti romani. La scelta è caduta su Crevalcore quasi spontaneamente, pensando alla prima edizione della maratona del 6 gennaio scorso.

Il loro arrivo al Biscotto è stato accolto con energia e calore, hanno ritrovato volti noti e scoperto tante persone che erano li per loro. Hanno raccontato la vita attuale in un paese evacuato, i progetti di fare la maratona del 2013 come simbolo della rinascita di Crevalcore. Poi, quasi con spontaneità, si sono cambiati e hanno iniziato il giro di corsa. Il pistino sterrato del biscotto era già diventato un circuito pieno di piccoli gruppi che correvano e si è unito il nuovo gruppo con Andrea e Monica, un ritmo leggero per parlare e potersi conoscere.

Dalle 7 alle 14, la vita del Biscotto è diventata un piccolo palcoscenico di gara: il gazebo col ristoro, dolci offerti da amici e, soprattutto, un ricchissimo rinfresco fatto di tante cose portare da tutti gli atleti che sono venuti anche solo per un saluto. Poi la tenda per cambiarsi e lasciare le borse, il tavolo per le iscrizioni, sempre attivo ed efficiente per tutto il tempo. I runners si sono susseguiti per iscriversi, e quindi avvicinarsi al pistino, aspettando un ritmo di corsa adeguato per iniziare a girare. Piccole soste al ristoro, e la chiusura della corsa fatta al tavolo dei dolci, tutti a parlare, scherzare, riflettere sulla giornata.

Ripensandoci, il successo dell'evento è da ricercarsi in tante piccole variabili che si sono ben combinate: scegliere un obiettivo reale e sicuro, quale dare l'IBAN del comune di Crevalcore, con la garanzia che i soldi sarebbero arrivati al posto giusto; avere usato la rete dei runners, quella comunità affiatata e complice, dove si compete, ma ci si sostiene e ci si incoraggia; una comunità che ha una rete di comunicazione veloce ed efficace, a dire dalla velocità.

L'amico Franz Rossi dice bene che il cuore di un maratoneta batte più forte, noi tutti, sabato mattina eravamo un cuore solo, quello di Roma per Crevalcore.

Grazie a tutti amici, ci vediamo il 6 gennaio 2013 correndo alla Maratona di Crevalcore.