E’ durata un anno l’attesa di tutti i soci della Bitonto Runners per potersi riscattare e dimostrare all’intero movimento podistico pugliese di saper organizzare una gara degna del circuito Corripuglia. L’anno scorso, senza entrare nei dettagli, la manifestazione era stata annullata per problemi inerenti al percorso, tra errori, tagli ed incroci tra primi ed ultimi; nel 2012, riconquistato per merito sportivo il diritto di far parte del criterium regionale su strada, l’opportunità di riabilitarsi agli occhi di tutti i partecipanti che li aspettavano curiosi ed anche un po’ titubanti.

Al mio sollecito arrivo a Bitonto, pur essendo in pieno centro, si parcheggia tranquillamente; lodevole comunque l’iniziativa dell’organizzazione di aver allestito una vasta area parcheggio molto vicina alla zona partenza/arrivo. Su Corso Vittorio Emanuele, all’altezza del Palazzo di Città, è posto l’intero quartier generale della manifestazione, con palco/podio, doppio arco gonfiabile e, all’interno, distribuzione dei pettorali, con suddivisione delle società per province. Poco distante, all’interno della villa comunale, la distribuzione del premio di partecipazione con una simpatica maglia elasticizzata molto sponsorizzata nel retro e una bottiglia da 750 cl di olio (6 euro il costo dell’iscrizione).

Dato il gran caldo, partenza saggiamente anticipata alle 9.00, per cui occorre cambiarsi in fretta per essere puntuali; un leggero vento di maestrale riduce comunque la percezione di caldo e permette di respirare un po’, anche se il breve riscaldamento ci consegna alla partenza già ampiamente sudati.

A presentare la manifestazione la calda voce di Paolo Liuzzi, ottimo speaker regionale, apparso però oggi meno brillante del solito forse anche a causa dei potenti raggi del sole, pur non avendo comunque demeritato.

Con qualche minuto di anticipo i Giudici cominciano a richiamare i partecipanti alla partenza, dove è già posizionato un massiccio blocco di atleti. I favoriti, al solito, proseguono il riscaldamento sin all’ultimo istante e, giustamente, vanno a sistemarsi in testa al plotone. Viceversa, devo evidenziare anche oggi, nelle prime fila, la presenza di atleti dal passo lento che vanno a creare un ostacolo per chi è più veloce, mettendo a serio rischio la propria ed altrui incolumità.

Quasi puntuale lo sparo dello start, i primi spariscono subito, il blocco degli atleti si allarga a dismisura e tanti invadono i marciapiedi, quasi travolgendo gli spettatori. Un po’ pericolosa la svolta a sinistra che crea un leggero intasamento e finalmente si marcia spediti a completare il giretto iniziale che ci riporta sul punto di partenza per poi svoltare a destra, affiancando la villa comunale. Sono gli ultimi metri con un po’ d’ombra, ben presto le strade sono completamente assolate, per fortuna al 3° km c’è il primo spugnaggio che consente di bagnarsi e rinfrescarsi. Un sottovia ci regala in rapida successione discesa, ombra e salita e ci consegna alla zona artigianale dove il sole picchia imperterrito sulle nostre teste. Il ristoro del 5° km è come la classica oasi del deserto, peccato che pochi trattengano la preziosa bottiglietta, cercando in seguito, invano, acqua.

Completato il giro della suddetta zona, il percorso ci riporta al sottovia, percorso chiaramente al contrario; ecco apparire lo spugnaggio, tra le mani dei ragazzini spugne annerite, chiaramente “riciclate”. Urlo ai più di evitarle, di non prenderle… Il “riciclaggio” è purtroppo il pericolo degli spugnaggi, soprattutto quando si passa più volte nello stesso punto: sbaglio dovuto soprattutto all’inesperienza dei ragazzini addetti a questo servizio che al primo passaggio hanno consegnato agli atleti più di una spugna, fino a rimanerne senza; al secondo passaggio, vedendosi persi, contrariamente alle indicazioni ricevute, hanno “ben” pensato di rimediare in questo modo. Anzi, in seguito, come segnalatomi da chi era dopo di me, hanno addirittura riempito e consegnato bottigliette riciclate con acqua grigia di fondo delle vaschette, raccomandandosi di non bere, ma di bagnarsi…

Siamo di nuovo in centro, costeggiamo la villa comunale, in lontananza l’arco di arrivo, ma ecco che appare il cartello del nono km, occorre ripetere il giretto iniziale per completare il percorso. Gli ultimi metri, la stanchezza cresce, si fa appello alle ultime forze, ecco il traguardo che mi pregio tagliare in compagnia di Franco Palasciano (Atletic Club) e Rocco Simone (Happy Runners), entrambi di Altamura. La menzione da parte di Paolo Liuzzi, il saluto con i giudici, e mi avvio verso l’ordinato ristoro sito nella villa comunale, con sollecita consegna di bustina con acqua, succo e bustina di tarallini.

Il percorso si è rivelato veloce, quasi interamente piatto, blindato al traffico, con l’unico problema del suddetto spugnaggio: per la prossima edizione eliminerei lo stesso, predisponendo un doppio ristoro con bottigliette d’acqua.

Durante il riscaldamento era subito emersa la sua presenza, ed è stato chiaro che difficilmente gli sarebbe sfuggita la vittoria: il bitontino Pasquale Rutigliano, assoluto dello Stato Maggiore dell’Esercito, si aggiudica la seconda edizione della Strabitonto precedendo non di molto, a dire il vero, il tenace e volitivo Francesco Milella, tesserato per l’Amatori Putignano. Terzo gradino del podio appannaggio di Alessandro Belotti (Podistica Palagiano), non ancora ripresosi pienamente. La stakanovista Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie) è quarto, seguito dal coriaceo Cosimo Montemurro (Marathon Massafra) e dall’ottimo Tommaso Parisi (Amatori Atl. Acquaviva), sempre più in ripresa. Settimo posto per il primo atleta della società organizzatrice, il potente Donato Masciale, che precede, nell’ordine il mai domo Francesco Carriero (Valente Runner 87 Castellaneta), il triatleta Michele Insalata (Montedoro Noci) e il costante Michele Cassano (Pedone Riccardi Bisceglie).

Anche al femminile, vince la favorita della vigilia, la bitontina Francesca Labianca, assoluta tesserata per la Naf Acquaviva, seguita da Emma Delfine (Nadir Putignano) e da Maddalena Carrino (Pod. Faggiano), a comporre un podio di gran valore. Quarto posto per la bravissima Maria Antonia Lisi, prima rappresentante della società organizzatrice, sempre presente dappertutto e sempre con risultati di gran valore. Marianna Lasala (Barletta Sportiva) è quinta a precedere, nell’ordine, Alessandra De Luca (Atletica Latiano), Carmen Carella (San Nicola Bari), Nicoletta Ramunno (Amici Strada Tesoro Bari), Marianna Solazzo (Barletta Sportiva) e Liliana Gentile (Body Angel Manduria).

1026 i finisher, con maglia nera idealmente consegnata al duo della Santo Stefano Cerignola , Susanna Di Bisceglia e Michele D’Alessandro. Citazione speciale per Michele D’Ambruoso (Sport Center Bari), primo m65, capace di vincere la classifica di categoria anche nelle maratone di Roma e di Vienna, e per Carlo Vitulli, atleta e uomo “vero”, tesserato per la Manzari Casamassima.

E’ il momento delle premiazioni, sul palco fa gli onori di casa il sindaco, Michele Abbaticchio, insieme ad alcuni assessori della sua nuova Giunta. Si comincia logicamente dai vincitori, Rutigliano e Labianca, con Rutigliano che confessa di aver patito caldo e stanchezza, avendo disputato la terza gara in tre giorni consecutivi.

Si passa ora alle varie categorie, con premiazioni molto estese (al maschile, 10 per la 40/45/50; 8 per la tm/35/55; 6 per la 60/65; 3 dalla 70 in poi ed assoluti; al femminile, 6 per la 40/45; 5 per la tf/35/50; 3 dalla 55 in poi ed assolute) e per questo risultate un po’ pesanti per il pubblico.

La premiazione delle prime otto società per numero di arrivati (nell’ordine: Barletta Sportiva, Amatori Putignano, Assi Trani, Bitonto Runners, Montedoro Noci, Pro Canosa, Free Runners Molfetta e Alberobello Running), e la foto di gruppo della società organizzatrice, concludono la manifestazione.

Grosso passo avanti per il presidente Francesco Mastromarino e soci, capaci di ripartire ed allestire una manifestazione valida e degna del Corripuglia. Conoscendoli, so bene che lavoreranno per definire i particolari migliorabili e garantire, sin dalla prossima edizione, una StraBitonto ancor più intrigante ed esemplare.

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