Sulla Monza Resegone, maratona “anomala e notturna” da correre in team di 3 persone con l’obbligo di partire ed arrivare insieme, si sono scritti fiumi di parole ed il web è pieno di bellissimi racconti di chi ha provato questa esperienza.
Sarei dunque ripetitivo e forse noioso nel raccontare la mia: adesso che l’ho corsa posso garantire anch’io che i racconti sulla Monza Resegone sono tutti meravigliosamente veri!
Questa maratona, se condita dall’indispensabile briciolo di fortuna che consente ai tre concorrenti di non incappare in infortuni fisici,  regala lungo tutto il suo tragitto così vario, tosto, impegnativo ed “un po’ folle” negli ultimi 6 km,  sensazioni talmente forti e coinvolgenti da rimanere impresse nel cuore, come il ricordo indelebile di una dolce favola  della nostra infanzia.
Le parole dunque, non renderebbero giustizia alla realtà.
Desidero approfittare di questo spazio per ringraziare  i nostri magnifici  5 angeli custodi P&C dell’assistenza,  Mara, Paola, l’Arcangelo Pier Luigi in bicicletta, Gianjazz e l’architetto Andrea che ci hanno assicurato i rifornimenti in scooter  fino ad Erve: pensare di poter concludere “il nostro gioco” senza di loro sarebbe stato impossibile!
Grazie di cuore per  le belle foto a Roberto Mandelli di “Podisti.Net” ed Antonio Capasso di “andocorri”,un vero regalo per custodire nel tempo un bellissimo ricordo.
A Francesca e Viagra (alias Roberto), i miei straordinari, coesi, allegri e tostissimi (oltre l’immaginabile) compagni di viaggio, un abbraccio ed un ringraziamento pubblico grande come il monte Resegone.
Per la cronaca, mi sembra doveroso  sottolineare l’impeccabile organizzazione della Società Alpinisti Monzesi, il soccorso Alpino, la Croce Rossa, tutti i collaboratori ed i volontari  dell’evento perché hanno allestito un “Ambaradan”  veramente formidabile! 
Bravissimi!

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(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)  SERVIZIO FOTOGRAFICO

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