Monza - 52^ Monza - Resegone
Lombardia - Primapagina |
Monza- Resegone 2012 “dove osano le aquile”
Eh sì, perché proprio due aquile avevo per compagni questa notte, Renato ed Alberto, che mi hanno preso sotto le loro ali e mi hanno trascinato in capanna. Ma facciamo un passo indietro.
Partenza da Monza con temperatura che sfiorava i 30 gradi e come da copione cinque a tutti i bambini e ringraziamenti a tutti quelli che ci incitavano. E Alberto che mi dice “Ma tu parli con tutti?” Risposta “Serve per caricarmi”
E’ troppo bella questa corsa… E via al nostro ritmo!
Il primo segno che le cose non sarebbero state facili arriva già al decimo km. La mia pancia comincia a protestare, ma non dico niente. Renato, perfetto metronomo, tiene il ritmo deciso sui 4’30’’/km che sarà quello che terremo fino ad Olginate, ma come dicevo prima la pancia non era d’accordo. E così, intorno al quindicesimo km, pit-stop con scarica. Ed ho iniziato a preoccuparmi. Comunque filiamo via, ma la pancia protesta sempre e al ventisettesimo km altro pit-stop e altra scarica. E mi sono detto “Qui finisce male”. Infatti a Calolziocorte è iniziato il nostro calvario. Passiamo tutti gli amici Avis che ci aspettano e ci fanno un grande tifo, ma purtroppo io sono già in trance, sto già pensando che non ce la farò. Le scalinate che portano ad Erve per me sono un vero calvario, sento i miei due amici preoccupati. Renato continua a chiedermi se voglio fermarmi. Io non posso rispondere, perché altrimenti avrei dovuto dire sì. Inciampo, cado ma mi rialzo; loro forse non se ne accorgono. Ad un certo punto Renato mi porge il suo braccio e così, come una coppietta, gestendo la crisi, arriviamo ad Erve, 3:02’00’’ circa dalla partenza. Renato continua a chiedermi se voglio fermarmi, sicuramente il mio aspetto non deve essere dei migliori, ma sto un pochino meglio. Trovo le energie per rispondergli “Non pronunciare la parola fermarsi!”
So che la nostra gara è ormai compromessa, Alberto non parla più, anche quest’anno gli è andata male. Non ce la faccio davvero più, ma la mia mente ritorna all’anno scorso. Per quanto sia compromessa la gara, non posso permettere che i miei compagni subiscano un altro ritiro come lo scorso anno. Renato dice “Vedrai che adesso arriviamo al Pra Di Rat e non riesco più a starti dietro”. Lui non lo sa, ma sto davvero male. E nel frattempo un altro attacco di diarrea. Ma ormai siamo qui, le gambe non ce la fanno più, penso di essere disidratato a causa delle numerose scariche. Ma la mia mente ha già deciso: arriverò in alto per i miei compagni, glielo devo. E così, tra scariche, cadute, soste e crampi, arriviamo al bivio per il sentiero San Carlo. Chiedo ad Alberto di passare davanti, non vedo più il sentiero, ma sento Renato che dice “Abbiamo ancora un buon tempo, forse riesco a fare il personale”. Queste parole mi portano a ripescare dentro di me le ultime gocce di energia. Mi aggancio a Renato con entrambe le mani: l’idea è quella di spingerlo per fargli almeno raggiungere il suo obiettivo, ma in realtà non ne posso più e sarà lui che mi trascinerà fino all’arrivo. Passiamo al cancelletto, abbraccio Renato con le ultime forze che mi rimangono e gli chiedo di accompagnarmi in infermeria.
Chi leggerà questo racconto probabilmente penserà che siamo un po’ pazzi, ma questa è la Monza-Resegone. E non è tutto, perché appena tornano le energie si parla già dell’edizione 2013. Roba da matti, ma la sfida è aperta.
E come ho scritto l’anno scorso… “Monza-Resegone: O La Ami O La Odi” e io la amo troppo.
Grazie a Renato e ad Alberto per i 42 km di gioia e dolore corsi insieme.
P.S. Un “Bravi ragazzi!” a tutte le terne G.S. Avis Seregno.
.
(Foto(partenza) di Roberto Mandelli - Podisti.Net) SERVIZIO FOTOGRAFICO
.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 25 Giugno 2012 23:34)