Rivedo questa foto oggi e mi chiedo: ma cosa avevamo tutti e tre da ridere così alla partenza della Monza Resegone? Un attimo prima di salire sul palco ci eravamo confidati di essere più tesi dello scorso anno, essendo più coscienti della durezza del tracciato.
E poi l’anno scorso avevamo perso per un soffio, mezzo minuto in una gara del genere è come un centesimo di secondo per il velocista…come si fa a partire sereni?
Credo proprio che confidarci i timori sia stato quest’anno la nostra marcia in più, fin dall’inizio. Siamo stati una vera Squadra perché abbiamo imparato a conoscerci e poco vale il cronometro o il cardiofrequenzimetro che indosso.
Partiamo alle 21.45 circa con la serenità di chi vuole riprovarci, perché ci ricrediamo in questa terna. In pianura i km passano abbastanza veloci, certo non ho i lunghi del maratoneta, ma vedo le pulsazioni e ho la conferma di stare bene. C’è ancora più pubblico dell’anno scorso, complice la serata senza temporali, abbiamo al seguito amici come Alessandro pronti a incoraggiare la
nostra avanzata. Continuiamo a sorpassare, spesso in fila indiana e non è sempre facile. Il buio, le auto, la confusione…certi tratti non li ricordo neppure, ma dove ero con la testa l’anno scorso? Passiamo da Cernusco Lombardone e finalmente inizio a conoscere bene il percorso, proprio una
settimana fa ero qui a provare con loro il percorso. Mirko corre bene nonostante un po’ di tendinite, Dario è elastico e brillante; continuiamo a fare ristori e al km 28 raggiungiamo gli amici Orazio, Tito e Marco costretti a rallentare…ma è un attimo, poi via verso Calolziocorte e si recupera la torcia frontale. Inizia la salita e sappiamo che per Mirko è la parte più dura, cerco di tranquillizzarlo e impostiamo un ritmo regolare. Che pazzi l’anno scorso al passaggio di Erve, questa volta non dobbiamo sbagliare. Ancora ristori e incoraggiamento, la montagna ormai è vicina e mi sento bene ma temo di rivivere il finale dell’anno scorso. Tutti e tre lo temiamo, ma  questa è la nostra forza
in più; conoscere i nostri limiti e agire di conseguenza nel bene della squadra. Ogni volta che l’asfalto spiana Mirko torna a correre bene, un ultimo ristoro ad Erve e poi arriva il momento della verità. Salita ripida che chi ha fatto questa gara non può dimenticare, io e Dario ci alterniamo nell’assistere Mirko…si sale a tratti a quattro zampe e ci incoraggiamo in tutti i modi. Vedo
una grande determinazione nei miei compagni e capisco che stiamo salendo con un passo superiore rispetto all’anno scorso. Roccia, bosco fitto, sentiero  stretto, per alcuni attimi non si sa più come procedere, poi finalmente il rifugio sempre più vicino e il traguardo in 3 ore 2’ e 17. Meglio dello scorso anno, di poco meglio anche della terna Zenucchi-Ba-Colnaghi che proprio nel 2011 ci precedettero. Notevole scoprire oggi che siamo stati la squadra più veloce questo anno nel salire il Pradirat! Al secondo posto giunge Impresa Minoretti Erba e terzi il Gruppo Podistico Casalese mentre la squadra di  Zenucchi è stata costretta a ritirarsi.
Finalmente festeggiamo come quelli che sanno di aver fatto del proprio meglio e difficilmente questa volta ci potrà sfuggire la vittoria! Poi c’è tutto quello che rende unica questa gara; l’attesa insieme, il rifugio che si riempie, il ritorno tranquilli in discesa a piedi e aspettare l’alba mangiando
di tutto di più.
Resto colpito da un episodio che ha rischiato di farsi drammatico; una podista esperta che conosco di persona durante la salita è scivolata per un dirupo erboso per la stanchezza e siamo noi i primi a soccorrerla durante il ritorno; Dario si cala senza timore giù fino a raggiungerla, un coraggio notevole, e l’aiuta a risalire, constatando meno male che si tratta di qualche taglio senza
fratture né gravi conseguenze. Con compagni così come posso non sentirmi al sicuro? Grazie a tutti, allo sponsor Me.Pa. che ci ha dato questa possibilità e arrivederci al 2013...

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(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)  SERVIZIO FOTOGRAFICO

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