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Per favore non scomodiamo il Manzoni

Lombardia - Primapagina

Porro_Daniele_foto_Roberto_MandelliNota della Redazione: non si spengono le polemiche sull'organizzazione del Campionato Regionale Lombardo della FIDAL sui 10 km, dopo l'articolo del nostro Redattore Rodolfo Lollini (clicca qui), ecco un'altra testimonianza da parte del valente atleta master Daniele Porro (Euroatletica Paderno).

 

PER FAVORE NON SCOMODIAMO IL MANZONI

Chissà se Alessandro Manzoni sapendo che gli avrebbero dedicato una 10 K avrebbe ordinato ai “suoi” bravi di mandare a dire “questa corsa non s’ha da fare”. Passatemi quest’appropriazione poetica senza offesa per Manzoni e i suoi meravigliosi Promessi Sposi, ma anche senza offesa per gli organizzatori della gara che forse hanno pensato più agli spettatori che a noi concorrenti.

Ma vediamo nel dettaglio: arrivo a Lecco verso le 19.00, i bambini si stanno accingendo a dar vita alla loro sfida che risulterà emozionante, trasmettendo buon umore. Mi guardo intorno, entro nella sede del circolo canottieri Lecco, ritiro i pettorali dei miei compagni di squadra e mi siedo su un tavolino del bar ristorante del circolo, ordinando da bere, il clima è caldissimo e umido. Mentre aspetto chiedo degli spogliatoi, mi indicano una scala, salgo e verifico che potrò cambiarmi prima e dopo la gara, godendomi una rinfrescante e salutare doccia. Tornato al tavolo, aspetto i miei compagni che arrivano puntuali.

Ore 19.30, è ora di prepararsi, a poco più di un’ora dalla partenza invito tutti negli spogliatoi. Sorpresa: un grosso cartello posto davanti alla scala recita “Vietato l’accesso”. Mi rivolgo allo staff e mi rispondono che prima si erano sbagliati a farmi entrare, gli spogliatoi sono riservati ai soci del circolo. Ma come, dei canottieri che non condividono il loro spogliatoio con dei podisti? Alle mie rimostranze rispondono che nel regolamento non era specificato la presenza degli spogliatoi e delle docce. Per cambiarci dovevamo cercarci un posto appartato e credetemi in centro a Lecco non è facile!

La partenza si avvicina e facciamo un giro di riscaldamento lungo l’anello di 2,5 km indicato, in pratica il lungolario Isonzo, diviso in due da transenne poste al centro della carreggiata. Un bersagliere suona magistralmente il silenzio prima della partenza, in memoria del militare italiano morto in Afghanistan, via si parte.

Ali di folla contornano il percorso, il ritmo è alto, concludo il primo giro in poco più di 9 minuti, una follia per me (reduce da Rescaldina la sera prima), proseguo e passo i 5 km a 19 e qualche manciata di secondi, sempre troppo alto. Al terzo giro non riesco più a respirare e rallento vistosamente per riprendermi al quarto giro concludendo in 42.39.95.

 Cerco il ristoro e trovo anguria a volontà, buonissima e dissetante per carità, ma forse manca qualcosa, per fortuna non manca l’acqua e il powerade! Ci viene consegnata una medaglia (!?), una salvietta mini mini e un pacco gara contenente una bottiglietta di powerade e gadgets pubblicitari (per favore non chiamatelo pacco gara).

A questo punto l’unico ristoro poteva essere una rinfrescante doccia che come anticipato non potremo fare. Essere al circolo canottieri Lecco, con tanto di piscina, lido, porticciolo e strutture ricettive, senza poterne usufruire mi sembra una presa in giro e mette di male umore tante persone.

Soprassediamo poi sul caos doppiati, chi diceva di stare a sinistra e chi diceva di stare a destra!!! Per fortuna Lecco e il suo ramo di lago sono sempre affascinanti.

Rientro a Milano ricordando il giro del lago di Comabbio della settimana precedente, magistralmente organizzato dall’atletica Casorate e dal circolo canottieri di Corgeno (che hanno messo totalmente a disposizione il loro centro), dove non è mancato nulla, un paesino di 1000 abitanti che con i suoi canottieri forse ha consigli da dare alla città capoluogo di provincia.

Meditate…

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(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Luglio 2012 13:16)

 
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