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Casalini (BR) - 2^ Ecomaratonina

Puglia - Primapagina

Casalini_Ecomaratonina_2012Ci eravamo lasciati il 25 aprile, giorno di Pasquetta, con la delusione dell’annullamento della gara - causa maltempo – ma con la speranza che sarebbe stata recuperata nella prima data disponibile. Ci eravamo lasciati con pioggia, vento, grandine, ci siamo ritrovati con Caronte, che ha portato caldo, fiamme e temperatura oltre i 35 gradi. Ci eravamo lasciati con la voglia di correre, ci siamo ritrovati sempre con la voglia di correre, di prender parte a questa particolare mezza maratona in ambiente naturale, trail come si dice ora, una tipologia di manifestazioni che pian piano sta prendendo piede anche dalle nostre parti come dimostra la bellissima e recente manifestazione a Gravina in Puglia.

Uno scenario fantastico come la Valle d’Itria merita senz’altro una gara di questo tipo: per diverse stagioni anni è stato organizzato il campionato regionale di corsa in montagna, da due anni la brillante idea di dar luogo ad una mezza particolare, dura ma bellissima, tutta in natura, se non per brevi e obbligatori tratti sull’asfalto. Non mi meraviglierei se una giorno, Luca Convertini e gli altri soci dell’Atletica Casalini, dessero vita ad un’ecomaratona, come avviene oramai in tante regioni italiane.

Casalini è una piccolissima frazione di Cisternino, poche case, tanto verde, tanta ospitalità e poco smog. La gara è d’interesse nazionale Csen e provinciale Fidal, non manca qualche extraregionale ed è iscritto persino uno statunitense. Rapida la consegna dei pettorali e dei premi di partecipazione al costo di 5 euro: ognuno riceve una t-shirt, un cappello e una scatola di integratori. L’organizzazione consegna anche cappellini a chi li richiede: con questo sole meglio non rischiare. Fa davvero caldo, la fila alla fontana è lunga anche perché dopo qualche secondo si è di nuovo asciutti. Per bagnarsi di sudore basta muovere qualche passo e capire cosa ci attende oggi.

Alle ore 9,00 siamo tutti schierati sul punto di partenza, non ci sono furberie, tutti rispettano il punto esatto di partenza. Qualche minuto di attesa prima dell’ok sul percorso degli addetti, è l’occasione propizia per Luca, data anche la gradita presenza del fratello Francesco, di ricordare la figura di Mimmo Caliandro che partecipò con piacere alla prima edizione…

Un auto dell’organizzazione porta, intanto, sul tracciato mia moglie e il buon Vito Napoletano, volontari fotografi anche oggi, coraggiosi ad affrontare i raggi del sole che picchia forte; così con la piccola digitale cerco di immortalare la partenza, partirò con la macchinetta tra le mani.

Gli speaker della manifestazione, Pasquale Pignatelli e la simpaticissima Milena, c’intrattengono ancora, ma ecco il via e comincia quest’avventura. Lascio sfilare anche l’ultimo concorrente e inizio il lento e progressivo recupero, che si fermerà molto presto. Il primo tratto è asfaltato, si corre tranquilli, ecco già apparire i fotografi, una saluto e via si prosegue. E’ cambiato intanto il fondo stradale, siamo ora sullo sterrato, con diverse pietre, diversi cambi di pendenza, ma non ci si può lamentare, si corre ancora bene. Oltre ai tanti saliscendi, è incantevole il panorama tra trulli, masserie, vigneti, pini, lecci e ginestre, il profumo della natura ti riempie cuore e polmoni, è stupendo anche lo spirito di aggregazione tra i partecipanti. Rispondono con piacere ed incitamenti i proprietari delle masserie che attraversiamo, i locali sembrano gradire la nostra presenza e ciò ci rassicura. Abbiamo trovato intanto il primo ristoro, ne avevano promessi cinque, forse, se la memoria non mi inganna, ne troviamo anche uno in più: comunque l’acqua non è mai mancata, come l’assistenza continua, anche perché cadute e qualche piccola distorsione non sono mancate. E proprio per non farmi male affronto la pericolosissima discesa lentamente, lascio passare chi vuole andare via, si rischia di scivolare e cadere sulle pietre. E’ il tratto che più mi farà soffrire, l’apparizione della salita mi rinfranca e mi porta recuperare qualche atleta che mi aveva superato in discesa. Ritrovo intanto mia moglie e Vito, lascio nelle mani di Leonardo (mio figlio) la digitale e continuo ad affrontare questo duro ma piacevole percorso. Fa paura e fa male al cuore attraversare quel tratto dove il solo sentiero è colorato, per il resto il fuoco ha distrutto tutto. Sono in spinta, ma ecco un muretto di pietre da scavalcare: mi raschio il polpaccio, e sono costretto a rallentare, frattanto si continua. Non noto nessun cartello chilometrico, continuo a correre, a bere, mi illudo di essere a tre quarti di gara. Raggiungo e supero qualche amico di mille avventure come Nicola Dongiovanni e Vito Sansolino: camminano, mi fanno capire di aver già esaurito le forze e scoprirò più tardi che si sono ritirati.

Continuo la mia avventura, ecco apparire un cartello con la scritta meno -10. Entro un po’ in crisi, sono solo poco oltre metà gara, la mancanza di allenamenti più lunghi si fa sentire. Riprendo altri atleti, sul percorso mi incita il caro Gianni Gratton, spettatore d’eccezione causa infortunio, mi sento bene, ma il salitone si materializza in tutta la sua bellezza. Lo spirito di conservazione mi induce ad andare al passo e pagherò questa decisione perché, da quel momento, le mie gambe si induriscono e si rifiutano di riprendere a correre, il massimo è una marcia-camminata. Mancano ancora 8 km, la paura di non arrivare mi attanaglia le gambe, ma di ritirarmi neanche un pensierino. Sorpassi e controsorpassi, mi consola il fatto di non essere l’unico sofferente, le forze sono davvero poche. Ecco gli altri ristori, non siamo mai soli, sempre sorvegliati dagli addetti dell’organizzazione, con i quali scambio qualche battuta. Il cartello -3 km, lo sterrato si alterna con l’ asfalto, dal -2 si comincia a vedere il paese, al -1 una signora mi offre un buon bicchiere di the ghiacciato, le forze tornano e posso concludere correndo, tra gli applausi dei presenti, soprattutto atleti già arrivati e familiari. Mi reco subito al ristoro, bevo l’ennesima bottiglietta d’acqua della giornata, poi una mezza di the fresco e avidamente divoro due fette di anguria. Forse lo faccio troppo velocemente, cominciano i crampi allo stomaco che mi disturberanno per tutto il giorno. Tra una pacca e l’altra per complimentarci, posso andarmi a cambiare, sporco di terra, bruciato dal sole e con le dita dei piedi che mi fanno male, ma al contempo esaltato nello spirito e nel morale da questo percorso. E’ il bello di queste gare, mentre corri le maledici, bestemmi scivolando, cadendo, raschiandoti, ti chiedi perché sia andato lì, ma all’arrivo ringrazi di esserci, di aver preso parte e ti preoccupi che la gara ci sia anche l’anno dopo.

Claudicante e asciutto torno sul punto di arrivo, subentro a mia moglie nelle foto agli ultimi, e ringrazio pubblicamente, al microfono, l’organizzazione, ricordando che è ora che anche al sud ci siano queste gare, anche con il caldo, facendo presente che domenica 8 c’è l’Ecomaratona del Ventasso, in Emilia…

Mentre si concludono gli arrivi, già si comincia con le premiazioni… Qualche parola del Sindaco e si parte, alla presenza del presidente provinciale della Fidal Brindisi, prof. Carmelo Labrini.

A vincere la manifestazione è l’ottimo Luca Scarcia (Alba 13 Taurisano), sempre più a suo agio in questa tipologia di gare come avvenuto recentemente anche sul Pollino: 1:31:49 il tempo necessario per percorrere questi 21400 metri duri e roventi. Giovanni Gelsomino (Running People Noicattaro), oggi in versione Gelsottelli, è splendido secondo in 1.36:23: Gelso conclude soddisfattissimo, a lui l’augurio che questo risultato sia il primo di una lunga serie. Conclude il podio il valente Vito Scarcella (Atalas San Vito dei Normanni), terzo in 1:38:52, che taglia il traguardo molto affranto. Quarto è Luciano Schirinzi (Alba 13 Taurisano) in 1:39:30 sul primo dei liberi, Giovanni Demerinzio, quinto in 1:41:22. Sesta posizione per Sebastiano Di Masi (Nadir on the road Putignano) in 1:42:00 che precede, nell’ordine, Alessandro Negro (Alba 13 Taurisano), settimo in 1:42:42, Elio Settembrini, ottavo in 1:42:51, e Antonio Bello, nono in 1:43:20 (entrambi dell’Atletica Capo di Leuca Gagliano) e Alessio Leggieri (Amatori Acquaviva), decimo in 1:45:33.

Al femminile, scontata vittoria per Emma Delfine (Nadir Putignano), tredicesima assoluta in 1:49:03, davvero a suo agio su questi percorsi in natura. E’ forte anche sul trail Alessandra De Luca (Atl. Latiano) che chiude in seconda posizione in 2:07:23 seguita dall’esperta Rosa Franco (Naf Acquaviva), terza in 2:09:08. Chiudono il quintetto vincente due rappresentanti della Manzari Casamassima, Barbara Caporusso, quarta in 2:26:38, e Maria Fonsdituri, quinto in 2:29:27.

113 i finisher su 135 iscritti: qualcuno forse non è partito neanche, qualcuno si è purtroppo infortunato, qualche altro è “scoppiato”…. Citazione speciale per Nicola De Leonardis (Manzari Casamassima), protagonista di un’ottima performance, 14° in 1:49:24, e per Isabella Girardi (Naf Acquaviva), che non si è mai arresa.

Le premiazioni regala soldini ai primi tre uomini e alle prime tre donne (150, 100 e 50 euro, nell’ordine); viceversa,premi in natura, olio e vino locali, per i primi 3 di ciascuna categoria. Particolare la classifica a squadre, redatta in base ai migliori tre tempi individuali: vince con pieno merito la Alba 13 Taurisano premiata con un bellissimo trofeo. Saluti, baci e abbracci sciolgono l’adunata, anche questa è finita.

Neanche le 12,00 e, mentre il mio fisico lamenta vari dolori, qualche escoriazione e la pelle della schiena bruciata, il mio spirito è veramente rigenerato. Un sincero grazie agli amici della Casalini e un presto arrivederci.

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 04 Luglio 2012 14:10)

 
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