Dopo il nostro primo articolo dove domandavamo lumi circa i requisiti minimi per organizzare un campionato regionale, la prima risposta della FIDAL e l’articolo di un partecipante, a cui sono seguiti vari commenti, la FIDAL, sempre nella persona di Giampaolo Riva, torna sulle questioni aperte dopo la gara di Lecco, con un ulteriore commento che riportiamo qui di seguito insieme alla nostra chiusura. 

Caro Rodolfo,
per prima cosa è meglio darci del tu, mi viene più semplice.
Poi ti ringrazio per la bella foto che hai pubblicato, mi stai facendo una buona pubblicità, infatti ho già ricevuto alcune mail di complimenti in quanto molti non conoscono il mio lato istituzionale ma solo quello di "tapascione".
Ho visto che per quanto riguarda la 10k del Manzoni ci sono più apprezzamenti positivi che negativi, ti ribadisco che l'organizzazione del GSA Cometa è stata più che buona, direi anche ottima e che la responsabilità di aver organizzato li il Campionato Regionale e solo mia, in quanto ho fortemente voluto questo evento a Lecco città che merita una così importante manifestazione. Per le pecche, vedi le famose docce, ecc. ecc. vedrai che l'anno prossimo sarà tutto sistemato!
Grazie ancora e buona atletica.
Giampaolo

Caro Gianpaolo,

 quando s’instaura un colloquio costruttivo con gli “Enti Preposti”, noi di Podisti.net non possiamo che essere contenti. In merito alla pubblicità da fotografia, devi “ringraziare” Mister “One Billion Photo”, al secolo Roberto Mandelli. Nel suo archivio siamo tutti schedati…

Come sempre un grazie a chi s’impegna come Te per questo meraviglioso sport, noi, per nostra parte, cerchiamo di descrivere al meglio gli avvenimenti e dare il nostro sindacabilissimo giudizio. 

Venendo alla 10 k del Manzoni, ci terrei a dividere nettamente il giudizio della gara in se, che sicuramente è sostanzialmente positivo almeno secondo diverse persone (ma non tutte se hai letto i commenti), dalla decisione di farvi svolgere un Campionato Regionale ed al relativo giudizio relativo al Campionato stesso e alla sua organizzazione. 

Io è su questo punto che mi sono focalizzato nel mio articolo di apertura. Di pacchi gare, medaglie, ristori con o senza aranciata o altri dettagli del genere non ho parlato e chi risponde su questi aspetti non ha colto l’essenza del problema. 

Come Tu dici, Lecco merita certamente questa manifestazione e, aggiungo io, gare ben più importanti, ma se il verbo “merita” ha un senso, bisogna fare in maniera che a chi vuole gareggiare per un titolo siano assicurati equità competitiva ed uno standard minimo di servizio. 

Equità competitiva significa che in partenza e durante il percorso non ci siano atleti svantaggiati rispetto ad altri. In una gara normale, a concorrere alla vittoria sono in pochi, mentre considerando tutte le categorie master, a concorrere ad un titolo o un piazzamento sono in parecchi. Allora o si prevedono delle griglie per categoria, o si fanno batterie separate oppure si corre su tracciati migliori di quello ricavato nel suggestivo lungolago di Lecco.

Non ho dubbi che chi è partito e abbia corso in testa si sia trovato bene. La stessa cosa vale per chi si sia fatto una corsetta tranquilla. Gli altri molto meno. 

Idem dicasi per gli standard minimi. Purtroppo ci sono addirittura ancora tante gare dove con migliaia di partecipanti sono previsti zero gabinetti. E’ civiltà questa? Venendo al discorso docce/spogliatoi, nessuno pretende che siano disponibili due metri dopo l’arrivo, ma se almeno si installano due tende, oppure si fa una convenzione con una scuola, pazienza se è a un km o più dall’arrivo, si fa riscaldamento e defaticamento.

E non è questione di essere “fighette” o meno, come ho letto in altri commenti, ma, ribadisco, di civiltà. 

Sono certo che quando dici “che l’anno prossimo sarà tutto sistemato” sarà così. E per questo che mi sono domandato che senso aveva affidare il campionato ad una gara alla prima edizione. 

Al piacere d’incontrarci sotto qualche striscione di partenza. 

rodolfo.lollini@podisti.net

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(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)

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