Da dove posso cominciare il racconto dell’ultima avventura? L’arrivo a Fenestrelle (TO), traguardo della mia prima skyrun è stato splendido. La somma di fatica, volontà, perseveranza e bellezza del posto, un incanto vero a 1240 km da casa.

Ma la prima cosa che mi viene in mente è la gente. La cortesia, l’umanità, il sorriso di chi ho conosciuto in queste ultime ore. Il simbolo di tutto è Marco Isoardi, il leader dell’organizzazione, che mi ha guidato e indicato dove alloggiare e cosa fare una volta sbarcato all’aeroporto di Torino Caselle la sera di sabato, giorno prima della gara. Arrivavo tardissimo, mi ha chiamato ci siamo messi d’accordo ed ha inventato una soluzione straordinaria e umana, piena di fiducia, che mi ha esaltato. La mia 4000 scalini è cominciata benissimo grazie a lui e si è chiusa alla grande con un risotto ai funghi preparato nel ristorante dove alloggiavo, quel che serviva per riprendermi dalle fatiche atletiche.

Avevo bisogno di fare tanta salita ed ho avuto una splendida occasione: una corsa di 2800 metri con 650 di dislivello. Una botta di vita, un’avventura, una faticaccia, una corsa (che nel mio caso è stata straziante) senza respiro, in apnea, guardando solo raramente ai lati delle scale, percorso per gustare un paesaggio fantastico.

Una corsa che vi consiglio, provate a inserirla nel vostro calendario 2013 perché è un’esperienza. E’ tutt’altro dalla strada, dalla mezza, dalla maratona. Ma la filosofia è la stessa: fatica e resistenza. E noi che conosciamo bene entrambe le parole e spesso le decliniamo non possiamo spaventarci perché il traguardo è piazzato a 1800 metri sul livello del mare. Io ci sono arrivato in 41 minuti, una gioia visto che avevo messo in preventivo di salire in 45 minuti, mentre davanti a me la gara viveva momenti esaltanti.

Al traguardo siamo arrivati tutti chi prima e chi dopo e per tutti l’organizzazione ha deciso di omaggiare di una foto, un cappellino con led, una maglietta tecnica e un ricco pacco gara.

Fine? Beh, adesso torno a guardare foto di amici conosciuti a Fenestrelle e mi vado a rileggere gli articoli pubblicati dai vari quotidiani che mi riguardano per rivivere le emozioni che da tempo non sentivo più. Un grazie particolare a chi mi ha sostenuto prima, durante e dopo questa avventura ai limiti dell’impossibile.