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Pantano di Pignola (PZ) - 1^ Sei Giorni del Pantano

Ultramarathon - Ultra - Aprile 2012

Una vita per sognarla, due secondi per innamorarsene, tre mesi per prepararla, quattro distanze per mettersi alla prova, cinque notti di luna piena…

E’ andata in scena la 1^ edizione della Sei giorni del Pantano, attorno all’anello che circonda l’oasi del WWF, a Pantano di Pignola (PZ). E’ stata una bel sorgere, sei giorni meravigliosi a vedere l’alba sorgere e il sole tramontare, mentre la notte a rischiarar la strada dei quasi 50 partecipanti a tutte le distanze, la luna piena che rischiarava la strada agli atleti. Provenienti da tutta Italia e dell’estero, come il francese Franck Derrien, giovanissimo (soli 26 anni), amante delle lunghe distanze, un Forrest Gump in piena regola, reduce da un’altra sei giorni svoltasi ad Antibes tre settimane prima. Il 30 giugno è partita l’avventura umana e sportiva con le distanze della Sei giorni, ad essa associata la 24 ore, la 48 ore, la 72 ore. In Italia le lunghe distanze si stanno affermando sempre più, tuttavia, per ora, si sono fermate alle 24 ore.

L’uomo dei deserti, il dottor Pasquale Brandi, è riuscito nella realizzazione del suo sogno: portare in Italia una manifestazione sulle lunghissime distanze come la Sei giorni, nella quale si sono cimentati ben 18 atleti, di cui 17 italiani e 1 francese. Di essi, soltanto tre sono esperti di ultramaratone a giorni, gli altri si cimentavano per la prima volta in una esperienza simile. Un’esperienza umana e sportiva molto arricchente, perché bisognava dividere e condividere ogni cosa, dai bungalow dell’Oasi ai pasti. Sei giorni meravigliosi, ove incredibilmente tutti i 18 partecipanti alla 6 Giorni del Pantano sono arrivati alla fatidica 144esima ora, acquisendo legittimamente il titolo di "Signori dell'Anello" di asfalto e ghiaia che circonda le sponde del Lago Pantano.

Il vincitore della 24 ore è venuto dal Friuli, esperto di esperienze estreme, Giacomino Barbacetto, e al femminile, la molisana Giovanna Zappitelli. Sulla 48 ore vittoria del toscano che vive e lavora sul Monte Amiata, Massimo Taliani e della professoressa d’artistico, Adele Rasicci, di Reggio Emilia, esperta di lunghe distanze sulle montagne italiane e andaluse. Una sola concorrente sulla distanza della 72 ore, distanza non ufficiale, ove si è imposta Raffaella Gada, pugliese.

Ma le sorprese e le emozioni sono state tutte per la sei giorni e per i suoi partecipanti, che, fra le altre cose, hanno creato un clima amichevole e canzonatorio, pungendosi a vicenda, quanto è bastato per dare alla manifestazione quel quid di professionismo e serietà.

Alla sua prima edizione, alla Sei giorni del Pantano è stata un’autentica pioggia di record e miglior prestazioni italiane. Ad aprire le danze dei record, la pugliese azzurra di ultramaratona, Luisa Zecchino, Podistica Massafra, che allo scoccare delle 48 ore ha totalizzato ben 264,555 km, battendo il precedente record femminile sulla distanza conquistato giusto due mesi or sono, in terra ungherese, dalla bolognese Monica Barchetti. Ma un dolore acuto al piede e altri acciacchi hanno costretto l’azzurra Zecchino a rallentare nelle successive giornate. Terminerà vittoriosa la sua corsa, dopo sei giorni totalizzando 636,072 km, e giungendo seconda assoluta. La vittoria assoluta è andata all’italo-rumeno Vasile Frigura che in sei giorni ha macinato 665,467 km. Al terzo posto assoluto il finanziere di Fano, Paolo Aiudi, con 629.053 km. Quarto assoluto il francese Franck Derrien con 627.014. Quinto il pugliese Francesco Abitino con 564.384 km. Sesta, seconda femminile, la piemontese Marinella Satta che ha totalizzato 537,009 km, realizzando la Miglior prestazione italiana di categoria F50, che resisteva da ben 10 anni. Al settimo posto assoluto il lupo di mare, marchigiano, Francesco Capecci, il primo oltre i sessantacinque anni che si è cimentato in questa impresa, realizzando la prima Miglior prestazione italiana con 513,493 km. E’ doveroso citare in questa occasione che a competere con Capecci, anche il potentino della Podistica Amatori Potenza, Giuseppe Adriatico, che ha totalizzato 430,437 km. Sono stati molti i lucani che si sono cimentati per la prima volta in manifestazioni di ultradistanza oltre i 100 km e la loro risposta positiva è un incentivo maggiore a proseguire in tale direzione. Terza donna, decima assoluta, Angela Gargano con 472.340.

L’altra miglior prestazione italiana è stata ottenuta dalla friulana Giuliana Montagnin, nella categoria F55 con 411,530 km percorsi nell’arco dei sei giorni. E’ stata davvero una bella manifestazione ed una bella festa finale con una torta che riproduceva il logo della manifestazione. Il ringraziamento doveroso va a tutti i volontari delle associazioni potentine che hanno contribuito alla realizzazione pratica dell’evento, alla fribosi cistica al quale è andato il ricavato della manifestazione, a tutti i volontari, che per ore e ore sono rimasti sotto il sole a servizio, ai ragazzi dell’Oasi, agli sponsor che hanno permesso tutto questo, soprattutto quelli locali, un grazie e un arrivederci alla prossima edizione.

Ultimo aggiornamento (Sabato 07 Luglio 2012 18:37)

 
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