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Vogogna (VB) – 6^ Ossola Trail

Piemonte - Primapagina
Il cusiano Stefano Trisconi, portacolori della Caddese, aveva il numero 1 ed è stato il primo a giungere al traguardo della sesta edizione di Ossola trail, corsa mozzafiato ideata dall'odontotecnico mergozzese Carlo De Giuli.
Un percorso di 35 km con dislivello superiore ai duemila metri. Il via dal castello visconteo di Vogogna, poi l'ascesa a Genestredo e l'arrampicata (anche con funi) verso Colloro, quindi la discesa su Premosello, un attimo di respiro nel “bosco tenso” prima di Migiandone, la risalita sull'altro versante per arrivare al Santuario del Boden, l'insidiosa discesa della Via Crucis, Ornavasso, il ponte verso Candoglia e infine l'arrampicata sul Montorfano e conseguente discesa per arrivare alla piazzetta dell'olmo di Mergozzo attraverso il “sentiero azzurro”. Corsa per super podisti, categoria alla quale Trisconi appartiene non soltanto dopo aver vinto l'Ossola trail: il mese scorso il cusiano si era già imposto anche nella Alpe Devero-Alpe Veglia e ritorno. Non molti i concorrenti (solo 124, compresi quelli che hanno affrontato il percorso ridotto evitando l'arcigno Montorfano). Distacchi abissali: secondo posto per Damiano Buzzi (Bognanco) a 14'13", terzo Simone Musazzi (Friesian Team) a 27'23". In campo femminile prima al traguardo la varesina Scilla Tonetti, già vincitrice lo scorso anno, che ha  preceduto Nicoletta Rossetti e Federica Ferrari. Nel corto di 25 km successi per Gabriele Blardone (Circuito Running) e Karen Muraro (Salomon). Curati i dettagli, numerosi i punti di ristoro. Il percorso rimane fantastico per bellezza paesaggistica e riferimenti storico culturali. Penalizzante è, invece, il periodo in cui si svolge questa corsa: a fine luglio fa sempre troppo caldo, e sono pochi coloro che, dopo un primo “assaggio”, se la sentono di ritornare l'anno successivo. Se gli organizzatori riuscissero a proporre questo trail in primavera o autunno, il numero dei partecipanti sarebbe almeno triplo. Ma il calendario non sembra concedere altri spazi e allora bisogna accontentarsi di quello che passa il convento.
 
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