Roba tosta, troppo tosta!

E’ noto che anche i fanatici della corsa sull’asfalto, come me, ogni tanto cedono alla tentazione di una corsa in natura o, addirittura, in montagna.

Variare gli scenari che accolgono i nostri passi e che ascoltano il nostro respiro è stimolante.

Per questo oggi ho deciso di andare a Casalzuigno, nella parte più bella della Provincia di Varese, a correre i 13 km del “Giro del Perim”, una corsa di cui avevo sentito parlare solo bene, nelle scorse edizioni.

Ed effettivamente, devo dire che il percorso si è snodato tra borghi, monti e luoghi davvero belli: Villa della Porta Bozzolo e Arcumeggia, ad esempio sono capolavori dell’uomo e della natura talmente ben riusciti che meriterebbero –solo loro- qualche mezza giornata di visite e di passeggiate. Ma anche solo sfiorati o attraversati di corsa –come abbiamo fatto oggi- quei capolavori regalano sensazioni importanti, capaci di far dimenticare la fatica delle salite affrontate per raggiungerli.

Le salite, appunto… Si sa che in una corsa in montagna le salite non mancano mai, e nessuno può lamentarsi della loro durezza o della loro lunghezza. Infatti, io non mi lamento del fatto che lunghi pezzi di salita li ho percorsi camminando, anziché correndo. Tutto allenamento che fa solo bene!

Ma il mio problema, anzi il problema della corsa di oggi sono state le discese. In alcuni punti e per lunghi tratti erano davvero pericolose, coi loro bei sassoni ruzzolanti sotto l’incedere dei nostri passi; o lungo sentieri troppo stretti e troppo sporgenti su dirupi davvero brutti anche solo da vedere. Una giovane e forte ragazza dell’Atletica Casorate è caduta, hanno dovuto portarla di corsa all’ospedale, e speriamo che non le sia successo nulla di grave. Altri ancora sono caduti o hanno rimediato storte e slogature varie, a dimostrazione di quanto fosse tecnico (per usare un eufemismo) il percorso di oggi.

Un fanatico della corsa sull’asfalto come me queste cose le nota, e di queste cose si preoccupa.

Certo, prima di me sono arrivati ben 46 runners; qualcuno impiegando anche tempi (per me) da stambecchi, perché correre in un’ora e qualche manciata di secondi quei 13 chilometri ha dell’incredibile, per me. E questo potrebbe dimostrare che tutta questa pericolosità di certe discese affrontate oggi è più la paranoia di una mezza sega come me, che non un dato reale.

Ma non aver letto da nessuna parte o non aver sentito parlare da parte di nessuno delle vere caratteristiche (chiamiamole in questo modo, così nessuno potrà accusarmi di esagerare) del “Giro del Perim” mi ha spiazzato e mi ha obbligato a correre per un’ora e 19 minuti teso come una corda di violino.

E questo, è stato un limite mio o un difetto di comunicazione da parte degli organizzatori? Ai runners presenti oggi a Casalzuigno l’ardua sentenza!

In ogni caso, ora che sono seduto davanti al mio pc a scrivere queste due righe, posso dire di essere comunque contento di aver fatto questa corsa: mi sono misurato su percorsi per me molto impegnativi, mi sono allenato bene e me la sono cavata solo con un piede un po’ gonfio, forse per via di una storta. E poi ho passato una bella giornata coi miei amici e con le mie amiche di “Podismo e Cazzeggio”, tutti troppo simpatici e tutte troppo belle.

E se sono, tutto sommato, contento devo ringraziare me stesso (che ho corso con prudenza) e i ragazzi dell’Atletica 3V e quelli della Pro Loco di Casalzuigno (che si sono fatti in 4 per far riuscire tutto al meglio). A proposito dell’organizzazione: qualche runner con cui ho chiacchierato dopo la corsa, sapendo che avevo intenzione di scrivere queste righe, mi ha pregato di segnalare che la quota di 8 euro per la gara di oggi era un po’ troppo elevata se rapportata ai servizi ricevuti e se confrontata con quella di altre gare che di recente si sono svolte nel Varesotto (il Giro del Lago di Comabbio del 22 giugno scorso, ad esempio).

Ecco fatto, io questo malcontento adesso l’ho riferito. E un po’ lo condivido.

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