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Il caldo d'agosto non ferma i podisti che lasciano la città per le corse in montagna

Piemonte - Primapagina
I podisti d'agosto fuggono dalle città e si rifugiano in montagna. In 210 a Ceppo Morelli in Valle Anzasca, in 419 a Baceno per salire al Devero.
Percorsi difficili, dove la lotta è con te stesso prima che con gli avversari. L'importante è arrivare, quando non si sa. Il premio è una maglietta con stampata la data dell'evento. Dicono (quasi) tutti che questa sarà l'ultima, poi l'anno successivo li ritrovi puntualmente al via. Marco Rainelli profeta in patria a Ceppo Morelli. Alle sue spalle Enrico Zambonini di Bannio Anzino, Federico Corti e Claudio Consagra (primo l'anno scorso) entrambi di Ceppo, quinto Diego Giacomini di Gallarate. Tra le donne è imbattibile la “bustocca” Marta Lualdi, che precede Enrica De Giuli di Ghevio, Gloria Del Sindaco di Vanzone, Silvia Brusegan di Legnano e Carolina Mariola, pure di Vanzone.
Di ben altra difficoltà per la Baceno-Devero-Crampiolo. “Una festa, una camminata, una montagna di emozioni”: così recita lo slogan stampato sulla maglietta ricordo color prugna. Quest'anno molte novità. A cominciare dal percorso. Eliminata la prima parte (fino a Croveo), gli organizzatori, dopo un giro turistico-promozionale a Baceno, hanno scoperto sentieri e salite a gradini e gradoni sul versante opposto, ricongiungendosi successivamente con il vecchio tracciato molto prima di Goglio; a seguire la “micidiale” Forcola, quindi la tanto attesa piana del Devero e gli ultimi chilometri per arrivare al traguardo di Crampiolo. Quest'anno era richiesto ai concorrenti il certificato medico sportivo, quindi molti Fidal al via. Ognuno ha gareggiato con il proprio “chip” al piede e dieci minuti dopo aver tagliato il traguardo poteva anche trovare già esposto l'ordine di arrivo.
Naturalmente le “comodità” si pagano: non a caso la quota di iscrizione era quest'anno salita a 15 euro (e per i ritardatari 20 euro, così imparano a muoversi). Meglio adesso o meglio prima? Dipende. Una cosa è certa: i cosiddetti “amatori” si sono già messi il cuore in pace; la corsa, ora molto più impegnativa, è diventata un vero e proprio “trail”. E i tempi fatti registrare anche dai “big” lo confermano.
In vetta alla classifica un ragazzino di soli 17 anni, Marcello Ugazio, in rappresentanza dell'Atletica Bellinzago, che sembrava volare. Un'ora, 17' e 59" il suo tempo, e un vantaggio di 33" su Giovanni Vanini, del Runner Varese. Terzo l'ossolano Ennio Frassetti, uno specialista della corsa in montagna, in forza al Genzianella.  Poi Simone Iannone (Podistica Cannobio) e Silvio Pelissero (Gio 22 Rivera). Molte donne in gara, la prima delle quali è risultata la lombarda Scilla Tonetti (Runners Olona) col tempo di un'ora 36' e 27". Seconda l'inglese Patricia Richardson (Tri-London) con un ritardo superiore ai 5 minuti, terza Loredana Strozzi (Atletica di Casorate). Tra le prime venti anche Silvia Marchionini di Cossogno, Lucia Vellata di Trecate,  Rita Dokaj di Verbania, Marta Landini di Arona, Antonella Arami di Gravellona. Senza dimenticare le veterane Vittorina Romanin, Adriana Capelli e Paola Platè, per le quali il tempo non sembra proprio passare.
 
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