Le salite non finiscono mai …
Bàgai, 
la mia ultima corsetta prima delle ferie è stata a Brebbia, il paese delle pipe. L’occasione è “Il festone di San Rocco” per il quale tutte le vie del paese si vestono a festa colorandosi di arancione.
Nell’ambito del festùn la gente del rione organizza questa gara di 5,6 km su e giù per la collina ed in mezzo ai boschi;  4 euro di iscrizione con bottiglia di bonarda; circa 200 i partecipanti preceduti dei bimbi del mini-giro su un percorso di 600m.
A ritrovo incontro la Federica ma, delusione!!!, non ha portato il suo “Caporalino” Leonardo. Con Maria Grazia ci sediamo sòta l’umbra dal piantùn trai i tavoli della festa; e sì, perché va bèn vès cujùn a cùr cunt cal càld chì ma almeno poi c’hai la soddisfazione di chiudere la serata cùnt i gàmb sòta al taùl con polenta e bruscìtt, stufato d’asino, custìn e zola a piacere!
La partenza è alle 18,15 ed è … in salita! Caligola si fa sentire eccome! siamo sopra i 30 °C e per fortuna che la maggior parte del percorso è all’ombra; la caratteristica di questa serale  è che l’ultima salita non è mai l’ultima ma ce n’è sempre un’altra dopo e questo la rende una delle più dure che abbia mai fatto.
Percorso tostissimo con discese a perdifiato e salite tecniche, quasi tutto su sterrato; piacevole nel paesaggio ma spaccagambe! Una volta in discesa andavì giò mè ‘n burlùn sfruttando la “massa” ma ora con le ginocchia scricchiolanti devo stare attento; in compenso in salita sbuffo come un treno a vapore; In fondo alla prima discesa sono già ultimo ma al primo km “conquisto” la penultima posizione e mi basta uno sguardo (urmài a ghò fà l’oècc!) per capire che non arriverò ultimo. Pur procedendo a passo di lumaca riuscirò a recuperare altre quattro posizioni; per i primi 4 km riesco ad tenere un ritmo accettabile ma il 5° km, bàgai, na salìda ca se videva mai la fìn … Rivà su in cima a l’è stada n’imprèsa e seri talmènt ciùcc chò anca sbaglià strada e seri drè a fa n’alter gìr …
Alla fine seri stràch mòrt ma sudisfà; Un giudizio sulla mia prestazione potrebbe essere sintetizzato nelle parole del nostro Presidente Arese: “Abbiamo (plurale maiestatis!) fatto il nostro dovere” che tradotto in milanese equivale più o meno ad un “Tè fà la tua (singolare povertatis) bèla figùra de mèrda!”
L’obiettivo di bruciare un po’ di calorie per poterle immediatamente reintegrare ai tavoli della Festa è stato comunque raggiunto; la cucina di Brebbia lavora molto bene; con la crisi che c’è in giro sono riusciti a tenere i prezzi bassi e le porzioni abbondanti: BRAVI! Al mio piattone di pulènta e bruscìtt chè ghe mancava dùma la parola, c’ho fatto onore anche se mi ha fatto sudare quasi come la gara.
Ora si parte per le vacanze; se vedùm a l’ultim dal mès chì visìn a Malgèss per la cursa di asnìtt,
Ettore “bruscìtt” Compa

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