Storia (poco seria) di una podista che vince col chip di un'altra
Mercoledì 05 Settembre 2012 18:31 | 
Scritto da Sandro Bottelli | 
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| Rubriche - Notizie |
Tralasceremo di fare i nomi delle protagoniste, della corsa e del paese in cui si è svolta la granfondo. Diciamo sulle colline del Verbano, da sempre teatro di più o meno brillanti manifestazioni podistiche. Pronti e via per affrontare una ventina di chilometri. Ci sono anche molte donne, due delle quali, casualmente, si scambiano il chip, un minuscolo congegno che registra, infallibilmente, l'ora di partenza e quella dell'arrivo. Prima al traguardo si presenta la più forte delle due, però col chip dell'altra, che viene proclamata vincitrice. Le due si consultano e decidono di lasciar le cose come stanno. Oggi a me, domani a te. La giuria, che probabilmente non conosce nè l'una nè l'altra, sorvola. Esce la classifica: la più forte non è neppure tra le prime tre, perchè il suo chip l'aveva l'altra, quella meno forte. Qualcuno protesta. Si attende l'intervento del giudice per correggere l'errore, ma non siamo alle Olimpiadi; e poi chi le conosce queste due.
Qualche ora più tardi il giovane cronista locale raccoglie i dati per il proprio giornale. Ma ha qualche dubbio su quella prima arrivata in una corsa tanto impegnativa. E allora decide di telefonarle personalmente, così si farà raccontare anche qualche particolare. A questo punto la vicenda ha una impennata “pirandelliana”. La ragazza non parla assolutamente dello scambio di chip, ma illustra la “sua” corsa con i toni enfatici di chi vince davvero: “Sì, sono andata molto forte. Ho attaccato dove il percorso mi era più congeniale e poi mi sono gestita alla grande”. Il giovane cronista ha così qualche altro dettaglio da riportare, rigorosamente virgolettato. Ma le bugie hanno le gambe corte. E l'indomani, leggendo la classifica, in molti si arrabbiano, ovviamente col giovane cronista il quale, non solo avrebbe “bucato” l'ordine di arrivo, ma pure si sarebbe “inventato” l'intervista ad una vincitrice fantasma. Come finirà? E' già finita. Con la speranza che alla Maratonina del Vco del prossimo 30 settembre ognuno si tenga il chip che si merita.
Qualche ora più tardi il giovane cronista locale raccoglie i dati per il proprio giornale. Ma ha qualche dubbio su quella prima arrivata in una corsa tanto impegnativa. E allora decide di telefonarle personalmente, così si farà raccontare anche qualche particolare. A questo punto la vicenda ha una impennata “pirandelliana”. La ragazza non parla assolutamente dello scambio di chip, ma illustra la “sua” corsa con i toni enfatici di chi vince davvero: “Sì, sono andata molto forte. Ho attaccato dove il percorso mi era più congeniale e poi mi sono gestita alla grande”. Il giovane cronista ha così qualche altro dettaglio da riportare, rigorosamente virgolettato. Ma le bugie hanno le gambe corte. E l'indomani, leggendo la classifica, in molti si arrabbiano, ovviamente col giovane cronista il quale, non solo avrebbe “bucato” l'ordine di arrivo, ma pure si sarebbe “inventato” l'intervista ad una vincitrice fantasma. Come finirà? E' già finita. Con la speranza che alla Maratonina del Vco del prossimo 30 settembre ognuno si tenga il chip che si merita.
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