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Presentata la candidatura di Alfio Giomi alla presidenza della Fidal

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Si è tenuta ieri mattina, nel centro sportivo Wellness Town di Roma, la conferenza stampa di presentazione di Alfio Giomi, candidato alla presidenza della Federazione Italiana di Atletica Leggera, in contrapposizione all’attuale presidente, Franco Arese. Circa settanta gli astanti, oltre naturalmente agli inviati dei maggiori quotidiani nazionali e dei siti di settore; da sottolineare la presenza di alcuni organizzatori di importanti gare nazionali come Luciano Duchi delle mezza RomaOstia, del presdiente delle Fidal Lazio, Marco Pietragiacomi, del presidente del Coni Roma, Riccardo Viola, e del responsabile del G.S. Fiamme Gialle, Vincenzo Parrinello. Marisa Masullo, Stefano Tilli, Roberto Frinolli, Alessandra Sensini, Nino Benvenuti, grandi campioni del passato, insieme a Renè Felton, la mamma di Andrew Howe, rappresentavano gli atleti.

Ad aprire i lavori, Luigi D’Onofrio, presidente di Passione Atletica, ex numero uno dell’organizzazione del Golden Gala, l’autentico promotore e sostenitore della candidatura Giomi, che ha iniziato spiegando il perché di questa candidatura alternativa ad Arese. D’Onofrio ha analizzato il periodo Arese, sottolineando la crisi del movimento atletico italiano con sempre meno atleti di livello internazionale, la mancanza di strategie di base rivolte a tecnici e società, oltre alla gestione delle finanze, carente per l’attività ma rilevante per l’apparato burocratico. D’Onofrio ha così presentato il 64enne grossetano Giomi, ricordando il suo ruolo di vicepresidente vicario durante la presidenza Gola, oltre all’enorme passione di quest’uomo per l’atletica.

Si è passati alla relazione del diretto interessato, Alfio Giomi, densa di considerazioni e proposte. Giomi ha dichiarato che: “Non si può fare il presidente per telefono” . Ha sostenuto poi che “l’atletica è stufa”, che “non si può lasciare a casa gente come Howe” e che “Schwazer è stato lasciato solo per due anni, non per due mesi”. In particolare, ha sottolineato il momento del settore tecnico, da rilanciare con tecnici competenti e motivati, destinando risorse a queste figure, partendo dai tecnici di base. L’analisi del ruolo delle società che devono tornare a essere il fulcro dell’attività ha proseguito l’analisi di Giomi, che ha sottolineato l’importanza del ruolo decisionale delle stesse società soprattutto in relazione a regolamenti e calendari.

La relazione di Giomi ha scaturito tante domande, con la conseguente spiegazione del progetto tecnico, con il ruolo del CT scisso in tre ruoli diversificati: una di queste figure sarà Massimo Magnani, direttore tecnico, oltre ad una per la ricerca ed un’altra per l’attività giovanile. Giomi ha rivelato di poter contare a livello dirigenziale su tanti giovani, insieme al Col. Parrinello, delle Fiamme Gialle, e di Riccardo D’Elicio del Cus Torino. Giomi si è detto certo di essere ben accetto anche dal Coni, convinto che si sapranno riconoscere le competenze.

La presentazione si è chiusa rimandando a dicembre quando si svolgeranno le elezioni e si scoprirà chi sarà il nuovo presidente della Fidal, con la convinzione di Giomi di poter disporre già del 65% dei voti.

 
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