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Domani la 35^ Maratona di Chicago

Dal Mondo - Cronache

La Maratona di Chicago ha sempre offerto grandi prestazioni e emozioni a go go, pur non potendo contare sulla popolarità di altre manifestazioni dal fascino mediatico (New York) o della tradizione (Boston, nata nel 1896). Il livello tecnico della classica dell’Illinois si impenna improvvisamente nel 1984. Nell’ottobre di quell’anno, come in una rivincita dell’Olimpiade di Los Angeles , si affrontano il portoghese Carlos Lopes (campione olimpico) e l’australiano Robert De Castella (campione mondiale). Ma quel giorno sono due volti nuovi a salire sui gradini più alti del podio: vince l’inglese Steve Jones, buono specialista dei 10.000, in 2h08’04”, nuova migliore prestazione mondiale all time, davanti a Djama Robleh, del piccolissimo stato africano di Gibuti, nel Corno d’Africa. Il maratoneta dell’ex Somalia francese chiude in 2h08’08”, terzo arriva De Castella in 2h09’09”. L’anno dopo Steve Jones vuole fare sfracelli: aiutato da alcune lepri passa a metà gara addirittura in 1h01’43” con una proiezione di 2h03’26” (!). Come un titano della resistenza, il gallese affronta in solitudine gli ultimi chilometri: fino al 40° (2h00’11”) è ancora in vantaggio sulla tabella di Lopes, che aveva stabilito il mondiale qualche mese prima a Rotterdam, poi crolla e finisce in 2h07’13” a due secondi dall’arrivo virtuale del lusitano (2h07’11”). Nella stessa gara Gianni Poli si rende autore di una gara monstre e realizza il record italiano con 2h09’57”, primo italiano sotto il limite cronometrico di 2h10’00”. Gli anni successivi, pur vedendo le vittorie del giapponese Seko e dell’inglese Evans, non riescono a mantenere il livello dei primi anni ottanta. Poi arriva l’era del marocchino-americano Khalid Khannouchi, Nell’edizione del 1999 trionfa con 2h05’42”, che gli vale la migliore prestazione all time.E’ conosciuto ancora adesso come il re di Chicago, con tre vittorie di fila. Un altro re, una meteora (putroppo) come il keniano Samuel Wanjiru gli porta via il record della corsa nel 2009 per un solo secondo: 2h05’41”. Nel 2011, alfiere di una nuova generazione, è il keniano Moses Cheruyot Mosop a volare in 2h05’37”, nuovo record. E allora, cantando una melodia immortale di Crosby, Stills. Nash and Young, “andiamo tutti a Chicago”……

 
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