La notizia pubblicata poco fa sul sito go-bari.it: Un percorso lineare, con partenza e arrivo alle piscine comunali e tanta strada con vista mare da macinare con le scarpette da running. Uno tra i più utilizzati dai podisti, vista l'assenza di grandi ostacoli e salite, per migliorare i propri record. Ma quest'anno non si potrà affrontare: la Barimarathon non avrà il suo tratto più caratteristico, la maratona di 42 chilometri appunto, e il 18 novembre si correranno solo la 10 e la 21 chilometri. Alla base della rinuncia da parte degli organizzatori vi è un mix di mancanza di fondi, ma pure di sostegno adeguato. Sia dalle istituzioni che dalla federazione di atletica (Fidal), almeno a sentire il presidente del comitato Franco Arpa. "È un problema economico prima di tutto - ci spiega - il Comune di Bari ha ridotto il contributo che fino a qualche tempo fa non doveva esserci affatto, la Provincia interpreta in modo singolare la legge Monti sugli enti pubblici e ritiene che la richiesta di sostegno vada fatta da un ente pubblico, mentre la Regione ha tagliato fondi a tutto lo sport. E non parliamo degli sponsor privati e l'assenza di lungimiranza politico-imprenditoriale". Ma i problemi non sono solo legati al denaro: "Al di là dei buoni rapporti con alcuni membri dell'amministrazione come l'assessore Elio Sannicandro, devo dire che da anni subiamo le avversioni di polizia municipale e Comune. Non si può dire che si tratti di un ente a noi vicino". E alla base di tutto pare esserci un blocco generale riveniente da un'assenza di mentalità vincente: "La maratona di Bari rappresentava un indotto per alberghi e ristoranti, oltre che un'occasione in Puglia visto che c'erano solo altre due manifestazioni simili a Parabita e sul Gargano. Anche con la Fidal non c'è vicinanza: continuano a mettere gare del Corripuglia (il circuito annuale con tappe in tutto il territorio, ndr) a 50 chilometri nella stessa data (quest'anno tocca a Cerignola). Fanno attività su carte e regolamenti, ma praticamente poco lavoro: la mancanza di grandi eccellenze di atletica ne sono la dimostrazione". A smorzare la polemica ci pensa Elio Sannicandro, assessore allo sport (e presidente del Coni): "Il contributo del Comune è leggermente diminuito, è vero, ma certamente una gara podistica non può puntare solo sul pubblico, ma deve reperire risorse dai privati. Inoltre il Comune fa la sua parte molto oltre la parte prettamente economica, con la chiusura delle strade, il controllo e la limitazione della viabilità. Senza contare che l'organizzazione in piedi ha ancora delle pendenze. Purtroppo anche Barimarathon subisce le difficoltà che tutte le manifestazioni sportive stanno scontando. E comunque non l'ha ordinato il medico di fare quattro o cinque eventi podistici". (Fonte: www.go-bari.it)