Barletta (BT) - 10^ Maratonina Città di Barletta
Puglia - Primapagina |
Comincio dalla promessa finale di Peppino Tupputi, il valente organizzatore della Maratonina Città di Barletta: “L’anno prossimo 21 km o niente!” Purtroppo, anche quest’anno, per la seconda edizione consecutiva, la maratonina che, tradizionalmente si sviluppa sulla canonica distanza dei 21,097 km, è stata ridotta a 12,700 km. L’anno scorso fu il raduno nazionale dei finanzieri a limitare la manifestazione, quest’anno invece il nodo è da rintracciare nei problemi con gli Enti locali (mancati contributi e permessi, polizia urbana non utilizzabile) che addirittura hanno messo in forse l’effettuazione della gara fino a pochi giorni prima.
Ma Tupputi è una “vecchia volpe”, di atletica su strada e pista e nei palazzi ne ha mangiata tanta e anche per il 2012 è riuscito ad organizzare la sua manifestazione… In più è andato tutto bene e allora da subito i complimenti all’intera “Disfida di Barletta”.
Valevole come 16^ prova del Campionato “Corripuglia”, la manifestazione ha registrato l’iscrizione di ben 1137 atleti, nonostante la concomitanza di due gare quasi in regione, la 10^ Strarnesano, nel Leccese, e la 2^ Mirtorun, la mezza del Lago di Pantano, in Basilicata.
Sede dell’intera manifestazione, il Lido Mennea (che cognome atletico!), che ha messo a disposizione degli atleti la propria struttura, con la possibilità di un tuffo a mare post-gara rigeneratore. Comodo il parcheggio allestito quasi in direzione della partenza; precisa, ordinata e veloce la consegna delle buste contenenti i pettorali. Peculiarità di questa manifestazione l’eliminazione del pacco gara, con quota d’iscrizione ridotta a 4 euro.
Fervida l’attività di tutti i soci della Disfida, occupati a lavare frutta, tagliare pomodori per condire le friselle per il ristoro finale, oltre a montare transenne, a predisporre l’impianto sonoro per l’ottimo Paolo Liuzzi, valente speaker della manifestazione.
Giornata tipica d’inizio autunno, freddina nelle prime ore del mattino ma poi progressivamente riscaldatasi, tanto che si è corso benissimo con la canotta. Insufficienti i bagni del Lido (tre complessivi), gli atleti hanno fatto ricorso alle campagne circostanti. Il buon Tupputi mi ha risposto di non essere riuscito, considerati i tempi ristretti, a trovare bagni chimici che avrebbero risolto il problema.
Le operazioni di riscaldamento, prologo alla partenza, sono state anche momento di aggregazione, in cui spesso è possibile veder correre insieme atleti forti e meno forti, almeno fin quando questi si va a ritmi blandi.
L’istituzione della gabbia iniziale per gli atleti selezionati con pettorali da 1 a 200 favorisce le operazioni di riscaldamento fino all’ultimo istante ai più forti; gli altri, almeno quelli con ambizioni di classifica, si vanno a schierare prematuramente nelle prime fila della seconda gabbia per guadagnare posizioni. Meraviglia la presenza fra i primi duecento di atleti dal passo lento, chiedendosi quali siano i criteri di selezione; non manca chi, con pettorale con numero alto, è nella prima griglia e copre il proprio numero agli obiettivi dei fotografi.
Anche oggi si ripetono le solite scene di atleti dal passo lentissimo che si ostinano a schierarsi davanti; il sottoscritto invece è nelle retrovie e va bene così.
Pochi istanti alla partenza, i due gruppi si uniscono in un unico corteo che dura i pochi istanti sufficienti alla pistola del Giudice di sparare: boom e via, già i primi sono lontani, noi indietro sorpassiamo solo "ora" la linea di partenza.
La partenza è comunque avvenuta in modo regolare, la larga sede stradale e la gabbia dei più forti hanno senz’altro influito positivamente (ribadisco che il chip obbligatorio in tutte le gare di Corripuglia garantirebbe maggiore… “trasparenza”).
Percorso sicuro e veloce, che ricalca in buona parte quello della ventuno: due chilometri sul lungomare, poi si percorrono strade di campagna, al 4,5 km il primo ristoro con svolta a destra, lungo giro che riporta all’8° km – circa -, in senso opposto, di nuovo al ristoro; da questo momento si ripercorre la strada dell’andata al contrario sino al ritorno sul lungomare che riporta man mano e al contrario sul punto di partenza, ormai divenuto d’arrivo, con poderosi sprint, agevolati dalla calda citazione del sollecito speaker.
Tracciato piatto, solo due minime variazioni altimetriche, non vi sono auto sul percorso, non occorrono molti addetti data l’obbligatorietà del senso di marcia, disturba talvolta il fumo delle sterpi bruciati dai contadini. Da migliorare la segnalazione dei chilometri segnati per terra, non visibili nel primo tratto correndo in gruppo, e poi confusi da diversi atleti con le misurazioni di allenamento di qualcuno, poste lateralmente. Aumentato, frattanto il caldo, le bottigliette d’acqua che consentono di bere e bagnarsi sono quanto mai gradite, considerando anche che la distanza odierna è leggermente più lunga.
La gara vede una lunga lotta a tre tra Parisi, Pazienza e Gadaleta: forte delle scarpe nuove (e bravo Michele Bruno!) e della rabbia accumulata in attesa del pettorale causa il ritardato arrivo dei compagni di squadra, Tommaso Parisi (Atletica Acquaviva) trova finalmente la vittoria precedendo, nell’ordine, il campione europeo master 35 dei 3000 siepi, lo stakanovista Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie) e il suo allenatore, l’eterno e fortissimo Angelo Pazienza (Bitonto Runners), che sembra sempre più tornare agli antichi fasti. Ottimo il quarto posto di Denis Greco (Assi Trani), atleta umile e taciturno, ma che esprime tutta la sua potenza in gara; l’esplosivo Donato Masciale (Bitonto Runners) coglie un prestigioso quinto posto, seguito dall’esperto Michele Cassano (Pedone Riccardi Bisceglie). Il giovanissimo assoluto Claudio Di Trani (Atletica Acquaviva) conquista il settimo gradino della graduatoria davanti all’ottimo Teodoro Tota (Murgia Marathon Andria), ottavo, seguito dal forte Francesco Paolo Brandi (Atletica Trinitapoli). Il “monumento” Cosimo Montemurro (Marathon Massafra) chiude l’odierna top ten maschile.
Spavento finale per qualche problemino di salute per Giancarlo Dell’Isola, prontamente superato; ennesima sfida nella sfida tra Nicola Bove e Potito De Cillis, simpaticamente amici-nemici. Auguri a Carmelo Carriero e Tommaso Valente, neo-nonni in settimana. Auguri di tanta salute a Vito Ranieri, fra l’altro squalificato a Manfredonia, senza neanche esserci stato, purtroppo il suo pettorale è misteriosamente finito in mani altrui.
Al femminile, Emma Delfine (Nadir on the road Putignano) coglie l’ennesimo successo di una smisurata carriera, concludendo al 114° posto assoluto. Non distante, 124^ assoluta, Maddalena Carrino (Podistica Faggiano), atleta schiva e saggia, è seconda, precedendo Mara Lavarra (Amatori Putignano), la mammina volante, ottima terza. “Solo” quarta si classifica Maria Antonia Lisi (Bitonto Runners) seguita da Teresa Lelario, altra validissima esponente di quella fucina di talenti – soprattutto femminili – che è la Barletta Sportiva.
All’arrivo, ciascun atleta riceve un sacchetto contenente due bottigliette d’acqua e una di integratore, per poi recarsi al ristoro dove c’è altra acqua, the, frutta e friselle al pomodoro (ancora una volta si ripete il malvezzo di qualche atleta che porta via intere guantiere, con il risultato che gli ultimi ne rimangono senza).
I primi cento arrivati, come da dispositivo, ritirano un prodotto tecnico di marca: anche oggi ribadisco di lasciare una parte di questi premi alle prime donne…
Citazione speciale odierna per Michele Uva della Free Runners Molfetta, ottimo atleta (29° assoluto,oggi!) e ragazzo simpaticissimo; tra le donne, fatemi ricordare due esponenti dell’Athletic Team Palagiano, la dottoressa Marina Rotolo, forte e simpaticissima, e la biondissima e giovanissima Marianna Nardelli che mi ha fatto soffrire per superarla.
1066 i finisher, con simpatica maglia nera assegnata a Stefania Bottiglia (Pod. Faggiano) e a Pierluigi Latorre (Kankudai Bari).
Mentre gli addetti Fidal espongono subito le classifiche, momenti di pura socializzazione precedono l’ultimo atto ufficiale della manifestazione. Da citare il “Bevipuglia”, simpatico post gara degli atleti della Montedoro Noci, che reintegrano le forze perse con un buon bicchiere di birra.
All’interno del Lido Mennea, sull’ampio palco già predisposto, con in sottofondo il rumore del mare, cominciano le premiazioni. Paolo Liuzzi, sempre pronto ed attento, dopo aver bagnato le sue corde vocali con una bottiglia di birra fresca, è pronto a citare e a chiamare sul palco tutti i meritevoli, categoria per categoria.
Premiati i primi otto (!) delle categorie maschili fino alla 60, i primi 5 delle restanti e le prime cinque di tutte quelle femminili: risultato che sono stati davvero tanti i premiati, tutti riconosciuti con un ricco pacco contenente prodotti alimentari, oltre ad un ulteriore capo di abbigliamento per i primi di ogni fascia. Le premiazioni, ben gestite dall’esperienza di Tupputi e soci e ben condotte dalo speaker, garantiscono ritmi veloci e continui.
Con i riconoscimenti per le società (Barletta Sportiva per numero di arrivati), (Assi Trani, Bitonto Runners e Disfida Barletta per merito – punteggio cumulativo per numero di arrivati tra i primi duecento) si conclude la manifestazione, non prima dei saluti e della rituale foto di gruppo dei membri della società organizzatrice.
Giudizio finale: la Disfida Barletta conferma il positivo trend della sua manifestazione, anche se dalla prossima edizione sarà piacevole tornare alla canonica distanza, e Peppino e soci, siamo sicuri, ci riusciranno.
P.s.: Durante le premiazioni ho appreso del triste momento che vive la mia carissima amica Mirela Nano, una notizia che mi ha letteralmente sconvolto. A Mirela testimonio tutta la mia vicinanza, con il solo consiglio di reagire e tornare presto tra noi, dove l’attendono tanti amici.
Ultimo aggiornamento (Martedì 09 Ottobre 2012 21:43)