...e allora mi candido anch’io!
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Nella grande Milano, occasionalmente incontro Luigi Viganò in un negozio di premiazioni sportive. Certamente per motivi analoghi ai miei.
Dopo i saluti ed i convenevoli di rito, gli chiedo cosa pensa del momento elettorale federale, carico di incertezze.
“Fossero solo quelle!” Esordisce. “Il problema è che a mio avviso non c’è nessuno in grado di cambiare l’andazzo federale che ormai dura, in modo inconcludente, da ormai troppi anni.”
“Dai, non mi dirai che tra tutti i nomi che circolano in questi giorni non ce n’è uno che sappia prendere in mano la situazione!”
“Certo che no. Dopo il malessere di Arese (lo dicevo che qualcuno doveva, prima o poi, metterlo in tabella) spuntano i nomi di Scorzoso (consigliere uscente), Morini (vice presidente vicario uscente), Ottoz (grande campione del passato) e un fantomatico eccezionale soggetto esterno che è come la ripresa economica nazionale: ne parlan tutti ma nessuno la vede. E poi c’è Giacomo Leone (consigliere in quota atleti) che oltre al salto in alto, asta, lungo e triplo si inventa il salto da una cordata all’altra. Per lui governo ed opposizione sono la stessa cosa. Mi piace Leone, applica in scala minore ma alla lettera le indicazioni avveniristiche di Montecitorio. Scommettiamo che nel 2013 questa nuova specialità verrà introdotta nelle gare ufficiali?” risponde deciso.
Aggiunge, il Viganò: “Dopo due quadrienni riescono ancora a vincere qualche medaglia, dispongono di un solo dopato eccellente, hanno ancora qualche vecchietto/a che gira l’Europa a spendere soldi federali e hanno un G.G.G. che certifica ancora qualche risultato non concordato. E, per il bene dell’atletica, questo non va bene…. Se questi sono coloro che propugnano il cambiamento, beh, allora mi candido anch’io.“
E’ un fiume in piena e a malapena riesco ad infilarci un: “Come non va bene!! Io invece dico: meno male che non hanno fatto danni maggiori!!”
“Tu hai un’idea di Federazione che non sta al passo con i tempi. Aggiornati. La Fidal deve diventare una Federazione di massa, dove tante teste con relativo portafogli portano tanti bei soldini. E così Presidente e Consiglieri li possono spendere allegramente, senza pensarci troppo, senza finalizzarli a, senza preoccuparsi del pil interno che possono creare. Ti faccio notare che solo a me può venire l’idea del pil federale. L’importante è che ci siano, questi soldi, che si possano spendere e che, infine, siano spesi. E qui devo riconoscere che loro ci riescono bene. Tutto il resto è noia….D’altra parte la Fidal sta a Roma e da Via Flaminia Nuova a Montecitorio la strada è breve, molto breve. Lo scambio culturale, di questa cultura dello spendere sempre e comunque, è facilitato al massimo”.
“Ma no, dai, non puoi ridurre il tutto ad una questione di entrate/uscite e basta…”
“Guarda che io parlo a ragion veduta. Hanno fatto mille cose ma un progetto, uno che è uno, non mi risulta l’abbiano portato a termine. Neanche quello degli introiti, che sta loro molto a cuore, hanno concluso. Per aggiungere cassa alla cassa, hanno pensato anche al tesseramento individuale attraverso il quale un singolo cittadino si tessera scavalcando le Società Sportive. Lo hanno fatto?”
“No, in effetti, no….”
“E allora vedi che ho ragione? Che non esagero? Non facendolo, hanno commesso un grande errore. Oltre a disporre di meno cash, hanno perso un’occasione eccellente per dare un colpo mortale alle società sportive. Che si ostinano, queste masochiste, a stare in Federazione malgrado gli schiaffoni che prendono con una strabiliante continuità. “
“Spiacente, incazzati pure ma te lo devo dire: qui stai cannando clamorosamente. Senza le Società Sportive chi organizza l’attività? Non può la Fidal essere così autolesionista!”
“Cambia registro, aggiornati! Le Società Sportive verranno sostituite dalle società di servizi con le quali sarà possibile programmare e concordare prestazioni a lunga scadenza. Tanto i soldi ci sono….. Ascoltammè!”
Non so che rispondere e allora dirotto l’occasionale chiacchierata su dell’altro.
“Che mi dici della meteora Ottoz, durata lo spazio di un mattino?”
“Guarda, Ottoz ha tutta la mia stima perché anche lui, come me, ha capito che la Federazione è inconcludente su tutti i fronti. Lui ha spezzato una lancia in favore dei master, perché ha capito che anche qui il lavoro non è stato concluso. Secondo me più che puntare su quattro soldi da destinare a pochi master di vertice, raccolti attraverso l’ imposizione contributiva di tutti i master, avrebbe dovuto puntare sulla cultura master, ovvero sul moderno concetto della relatività del risultato, non sul suo assolutismo portato avanti da fin troppi anni. Per favore, basta con questi assoluti! Sbarazziamoci una volta per tutte della loro cultura…E poi ha fatto una cosa intelligente. Quando si è reso conto che nel gruppo che lo portava avanti troppi erano i soggetti meteorici, ha scelto di abdicare. Ottima scelta.”
Luigi entra in possesso dello scatolone con le coppe, paga, e avviamo i convenevoli del distacco. Mi accorgo di una dimenticanza: non gli ho chiesto dell’unico (finora), vero, candidato.
“Ma….e di Giomi, che mi dici?”
“Di Giomi? Che ti devo dire, che è sponsorizzato da Cervantes! Pensa, lui ritiene corretto che si deve rispetto a tutti gli attori del mondo atletico. Che occorre dialogare con tutto il mondo imprenditoriale del comparto merceologico dello sport e non solo. Che occorre ridare dignità ai Giudici, ovvero il controllore fa il controllore ed il controllato fa il controllato. Che l’attività (e la cultura) master non può avere commistioni con quella assoluta. Pensa che ritiene prioritario il fatto che la Federazione ha l’obbligo di mettere gli atleti a loro agio e nelle migliori condizioni affinchè riescano ad esprimersi al massimo delle loro possibilità personali, quali che siano. Fino a raggiungere risultati di eccellenza in campo internazionale. Che la cultura della prestazione di vertice deve essere patrimonio di tutti, e che tutti devono concorrere con il loro lavoro al raggiungimento di risultati assoluti. Dove vuoi che vada uno con un pensiero così semplice, obsoleto, antico? Per questo mi candido anch’io. Lui lo batto e gli altri me li mangio.”
“Senti, giurami che non ti offendi, perché non ti voglio offendere. Ma non è che ultimamente ti sei guardato troppi sketch di Carcarlo Pravettoni?”
Un attimo di riflessione mentre si accarezza la barba.
“No che non mi offendo. Anzi, ti ringrazio. Mi hai dato una gran bella idea: Carcarlo Pravettoni sarà il mio Segretario Generale.”
Ultimo aggiornamento (Sabato 27 Ottobre 2012 23:15)