Ravenna – 14^ Maratona Int. Ravenna Città d’Arte
Lunedì 05 Novembre 2012 19:31 | 
Scritto da Roberto Matteucci | 
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| Emilia Romagna - Primapagina |
La Maratona di Ravenna, giunta alla quattordicesima edizione, ha ospitato il campionato italiano per dipendenti bancari ed assicurativi, manifestazione itinerante che ogni anno trova collocazione nell’ambito di una maratona del calendario nazionale e che ha visto al via poco meno di un centinaio di partecipanti. La competizione ravennate, a tutti gli effetti internazionale, non ha dimensioni tali da rendere problematica, dal punto di vista numerico, la gestione delle operazioni preliminari (circa 500 i finisher della 42k, a fronte di 300 arrivati nella mezza distanza). Molto funzionale quindi è risultata la logistica per il ritiro dei pettorali, in pieno centro città e ben posizionate anche l’area di partenza (in posizione un po’ più periferica) e di arrivo (ancora in corrispondenza della sede storica della Cassa di Risparmio di Ravenna, centro organizzativo dell’intera manifestazione).
Il tempo non è stato dei migliori, ma la pioggia prevista dalla maggior parte dei siti meteo non è caduta sui partecipanti, lasciando il posto ad un cielo nuvoloso con brevi schiarite. Solo un vento abbastanza sostenuto ed a tratti fastidioso ha reso meno semplice l’avventura dei maratoneti. Il percorso si è snodato fuori città, puntando in direzione del mare senza peraltro mai raggiungerlo ed i primi 25 km sono risultati molto semplici e del tutto privi di insidie, sebbene notevolmente monotoni per la presenza di lunghi “drittoni” da percorrere in entrambe le direzioni e di ampi tratti fuori dall’abitato. Dopo essere transitati di nuovo in zona partenza, gli atleti si sono diretti verso la città costeggiando dapprima la darsena (ancora un’andata e ritorno piuttosto dura dal punto di vista mentale) ed attraversando attorno al 33° chilometro una zona verde, resa abbastanza impegnativa dalla presenza di due brevi saliscendi. Il finale, invece, ha riservato alcune sorprese, soprattutto a chi non era stato saggio nel dosare le energie nella prima parte (chissà perché mi fischiano le orecchie): in particolare le strade lastricate del centro, qua e là abbastanza sconnesse, nonché i repentini cambi di direzione previsti da un percorso decisamente tortuoso negli ultimi 4 km hanno messo a dura prova le gambe e numerose sono state le crisi improvvise. Fra l’altro le stradine del centro erano affollate di persone a passeggio, per nulla interessate allo svolgimento della corsa, il che ha rappresentato un ulteriore elemento di difficoltà per chi, magari giunto alla fine con un livello di lucidità non ottimale, ha anche dovuto schivare pedoni e biciclette. Personalmente posso solo ringraziare il collega di banca Fabrizio Collavini che avendo gestito lo sforzo in maniera razionale, con una partenza più tranquilla, mi ha raggiunto al ristoro del 35° chilometro e con grande altruismo mi ha praticamente accompagnato e sostenuto fino al traguardo (a confutare il luogo comune sulla solitudine del maratoneta!), rinunciando a staccare un tempo migliore ed aiutandomi invece a concludere la fatica con grande soddisfazione. Anche senza arrivare alla soglia sperata di 3h25’, sono riuscito ad abbassare il mio precedente limite e questo è un risultato che decisamente non si può mai dare per scontato.
Il ristoro dopo gara, limitato all’essenziale come quelli regolarmente dislocati lungo il percorso, è risultato però arricchito dal “pasta party” offerto da uno degli sponsor, che non lesinava i bis (e nemmeno i ter) ai podisti affamati, offrendo per giunta un prodotto di ottima qualità. Non ho invece sperimentato spogliatoi e docce, peraltro disponibili nelle immediate vicinanze dell’arrivo.
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