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Io, a Riva del Garda, mi sono proprio divertito

Rubriche - Commenti e Opinioni
Mi ero detto che l'attendere un giorno in più prima di esternare i miei pensieri in merito alla Garda Trentino Half Marathon sarebbe stato ragionevole ma, sinceramente, pensandoci meglio, sarebbe bastato molto meno, perché considerando la giornata di domenica nel suo insieme, non si può che arrivare ad un'unica considerazione finale: un'edizione non perfettamente riuscita non può cancellare il ricordo di tante belle edizioni indimenticabili. Mi dispiace vivamente per la decisione del Sig. Poli, persona che stimo moltissimo per l'indiscutibile professionalità dimostrata in svariate occasioni ed al quale vorrei dire che: se è innegabile che tutte quante le previsioni davano per certe l'arrivo, nonché la temibile violenza del fortunale puntualmente verificatosi, è pure vero che “sul campo” non sarebbe stato possibile intervenire in alcun modo. Leggendo le parole del Sig. Poli, inoltre, posso dire di aver tirato un sospiro di sollievo: temevo che la scelta della location fosse stata dettata da motivi “poco nobili”. Questo mi avrebbe fatto cadere un Mito. Invece quelle parole “Siamo stati confinati...” mi hanno fatto vergognare del pensiero in precedenza formulato.
E' vero, c'era fango ovunque: nel deposito borse, per muovere semplicemente due passi. C'era acqua ovunque: all'interno del cosiddetto “tendone” era quasi impossibile non avere i piedi già bagnati prima ancora d'iniziare il riscaldamento. Ma, pur sforzandomi parecchio, non posso riuscire a comprendere davvero coloro che hanno deciso di non partire neppure (e sono stati davvero tanti): bastava attendere ed avere un minimo di fiducia, magari semplicemente fregarsene un po'. Non c'è bisogno di essere sempre in competizione col mondo, quando gli Elementi non collaborano, pazienza: è sempre una meravigliosa esperienza correre assieme ad altre 2000 persone in un contesto come la Garda Trentino Half Marathon, e l'acqua che scendeva copiosamente è stata una variabile che, per chi si allena 360 gg l'anno, contava quasi zero.
Non fosse stato per le onnipresenti, inevitabili pozzanghere, credo che nessuno avrebbe notato differenza da una qualunque altra 21 km. Durante la gara, ovviamente.
Questo perché la pioggia non era poi così terribile e il vento, grande spauracchio della vigilia, non era assolutamente impossibile da affrontare. In parole povere, nessun impedimento particolare, a parte forse il volto pieno di fango se si voleva proprio “succhiare la ruota” a qualcuno. Poi si è arrivati al km 19,5 (circa). Nel discendere un ponticello prima dell'entrata nel porto notavo l'atleta davanti a me che si ritrovava immerso fino al polpaccio in una pozzanghera di dimensioni.... “bibliche”! Al Sig. Poli vorrei proprio dire che, finendoci dentro a mia volta, non ho potuto fare a meno di... ridere! Come ci si potrebbe lamentare di un impedimento di questo genere, come si potrebbe inveire nei confronti di un'organizzazione quando è chiaro che è nell'eccezionalità dell'evento atmosferico che si deve ricercare l'unico responsabile.
Dico la verità: a Riva del Garda mi sono proprio divertito. Mi sarebbe piaciuto correre in condizioni migliori, dimostrare una migliore forma fisica, ma sarebbe davvero stato possibile? E' vero, fermo restando la presenza del solito gran numero di docce, molto gradite, mi sarebbe pure piaciuto potermi asciugare e rivestire evitando il poco gradito, “eterosessualmente” parlando, deretano-contro-deretano, ma credo sarebbe meglio, prima di lamentarsi, pensare a quanto poco offrano al medesimo costo altre manifestazioni. Non è mai bella cosa fare nomi, ed in ogni caso non si parla certo di “creature” del Sig. Poli, il quale spero vivamente torni sui suoi passi: quando è la passione a muovere gli ingranaggi di una macchina così complessa, ne stia certo, i partecipanti lo percepiscono immediatamente. E, sentitamente ed incondizionatamente, ringraziano.
 
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