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Intervista ad Alex Baldaccini

Rubriche - Interviste

Baldaccini Alex 300x400 podisti.netAlex, ti sei ripreso dalla tua stratosferica prestazione al Trofeo Vanoni?

A dir la verità non del tutto ancora! Mi sono trascinato per un bel po' di giorni dopo il Vanoni e pensavo che la forma se ne fosse andata per quest'anno, invece domenica mi son tolto un'altra bella soddisfazione nel cross nazionale di Volpiano.

Per chi ha assistito alle premiazioni, credo che la standing ovation sulle note di "We are the champions" con te sul gradino più alto del podio sia stato uno dei momenti più emozionanti di tutta la manifestazione. A te è venuta la pelle d'oca?

Sicuramente vedere le persone presenti alzarsi tutte in piedi ad applaudire è stata una grande emozione, mi ha fatto capire meglio cosa rappresenta il Trofeo Vanoni per la gente di Morbegno e mi ha fatto realizzare appieno la prestazione che avevo appena fatto. A volte mi sembra impossibile che sia stato proprio io a realizzare quel record storico!

Il 2012 è stato sicuramente una grande annata: record al Trofeo Vanoni, vittoria alla Smarna Gora, vittoria alle Marmitte dei giganti, 6° ai Mondiali, solo per citare i risultati principali del 2° semestre. Vuoi fare un bilancio?

Il 2012 ed in particolare gli ultimi mesi sono stati un continuo crescendo di forma e risultati, penso che in questo finale di stagione abbiano dato i loro frutti tutti i chilometri, gli allenamenti e i raduni in altura fatti durante l'anno. Mi sono sempre allenato con convinzione, anche se non pensavo certo di raggiungere certi traguardi, o almeno non così in fretta! Penso che Smarna Gora e Vanoni siano i risultati migliori della mia stagione.

Possiamo dire che la "scoperta" di Baldaccini è avvenuta nel 2011, quando all'improvvisa chiamata in maglia azzurra per gli Europei rispondi non solo "presente", ma porti a casa un inaspettato 6° posto che è poi diventato 5° a seguito della squalificata di un atleta per doping. Ci vuoi raccontare questa bella avventura?

Sì, quella fu proprio una chiamata a sorpresa, contattato il mercoledì sera e partito per la Turchia il mattino seguente. Ero spaesato all'interno del gruppo azzurro essendo la mia prima nazionale assoluta e nata per caso. Nonostante questo e grazie anche ai compagni di squadra che non mi hanno caricato di responsabilità, sono riuscito a non farmi sopraffare dalla tensione ed ho fatto una prestazione sorprendente. Credo che il merito di questa "scoperta" vada al CT Raimondo Balicco e allo staff della nazionale che ha creduto in me dandomi fiducia. Questa gara credo che abbia dato la svolta alla mia carriera.

Facciamo un passo indietro e parliamo invece degli esordi.... correva l'anno 2000 quando il giovane Alex prese parte ad una gara di corsa campestre a Bondo Petello: cosa ti ricordi della tua prima "garetta"?

Della gara in se ricordo poco, ero finito a metà classifica ma ero soddisfatto, ricordo bene invece che nei giorni successivi avevo passato molto tempo a guardare la classifica, calcolare i distacchi, ecc. Non vedevo l'ora di fare un'altra gara per confrontarmi ancora con gli altri.

Subito conquistato dall'atletica?

In realtà sì, non ho mai pensato di fare un altro sport,  il mio carattere mi porta a preferire gli sport individuali, dove puoi contare solo sulle tue forze e non ci sono scuse o fortuna che tengano. Non mi piacerebbe che una mia vittoria o sconfitta potesse essere influenzata dal parere di un giudice o di un arbitro oppure attribuita alla fortuna, per cui quale sport meglio della corsa?

La svolta nel 2006, quando da junior inizi a conoscere il mondo della nazionale italiana di corsa in montagna, cosa scopristi?

Un mondo tutto nuovo e stimolante, come dico sempre i raduni con la nazionale sono fondamentali per la crescita di un giovane. Tuttavia il primo per me fu abbastanza traumatico soprattutto perché passai dai miei tre allenamenti settimanali di allora al bi-giornaliero, quindi vi lascio immaginare, però rimasi affascinato da quel mondo e fortemente determinato a ritornarci.

Nel 2007 doppia convocazione in maglia azzurra, le cose sembrano andare per il verso giusto, ma nel triennio 2008/2010 le cose non sembrano girare tanto per il verso giusto, cosa successe?

Successe un po' quello che capita a tutti, ovvero il momento di difficoltà rappresentato dal passaggio di categoria e che coincide per molti con un cambio di vita radicale, cioè passare dalle scuole al mondo del lavoro o dell'università. La maggior parte dei giovani è proprio in questa fase che getta la spugna e smette di fare sport, ma se si riesce a non mollare in questa fase poi i risultati arrivano. Certo, servono tanti sacrifici, che poi però vengono ampiamente ripagati a mio modo di vedere!

Bene, ora torniamo al Baldaccini di oggi, cosa fa nella vita di tutti i giorni Alex (oltre ad allenarsi duramente)?

Dal settembre 2011 ho deciso di dedicarmi con più convinzione all'atletica e da allora sto anche frequentando una scuola serale per diventare massoterapista che terminerà nel giugno prossimo. Spero che questa possa diventare poi la mia professione in futuro.

Il tuo rapporto con il G.S. Orobie, la società di casa.

Per farvi capire cosa mi lega a questa società vi dico solo che il mio esordio alle competizioni coincide con quello del GS Orobie, alla prima gara non avevamo ancora le divise ufficiali e corsi con una maglia di cotone con il nome della squadra applicato la sera prima con il ferro da stiro, insomma, abbiamo fatto vita parallela fin ora, senza contare che mio papà è il presidente...

Il tuo rapporto con il primo dei tuoi tifosi: papà Gianfranco.

Papà, allenatore, tifoso, psicologo, compagno d'allenamento, motivatore, è stato un po' di tutto in questi anni e penso che buona parte del merito per i risultati che sto ottenendo sia sua...

Il tuo rapporto con un amico e compagno di maglia azzurra: Gabriele Abate.

Quest'anno abbiamo viaggiato spesso assieme per gare e allenamenti, sicuramente lui rappresenta il modello di come si possa riuscire ad essere competitivi ad alto livello pur avendo un lavoro proprio da gestire, tanti sacrifici, allenamenti a qualsiasi orario e alla base tanta passione. Vi dico solo che con lui mi è capitato di correre alle 6 del mattino così come alle 21.30 della sera.

Il tuo rapporto con internet: parlaci del sito www.liverun.it, da te fondato con Abate, che compie un anno di vita.

Io e Gabriele l'abbiamo realizzato e lo gestiamo da un anno, su LiveRun cerchiamo di parlare della corsa un po' in tutte le sue derivazioni, dalla montagna alla pista, dal trail alla strada, cercando di proporre anche qualche simpatica iniziativa, video, interviste, ecc. Anche se senza la presunzione di considerarci dei giornalisti, pensiamo che sia importante, soprattutto per sport minori come l'atletica, dare la maggior visibilità possibile almeno on-line. Vi invito anche a visitare il mio sito personale www.alexbaldaccini.it

Il tuo rapporto con il futuro: progetti nel cassetto.

Visto che non sono un professionista e al momento non ho uno stipendio fisso il futuro è un po' un'incognita, certo mi piacerebbe continuare a fare l'atleta ad alto livello per un po' di stagioni, mi piacerebbe poter lottare per vincere un mondiale o un europeo un giorno, ma avrei bisogno di qualche sponsor che mi sostenga altrimenti non sarà così semplice continuare a sostenere le spese per allenamenti, viaggi e gare in autonomia...

Il tuo rapporto con la corsa in montagna: come ti ha conquistato, cosa ti ha dato e cosa tu hai dato a "lei".

Beh, subito dopo l'amore per la corsa è nato quello per la corsa in montagna, ha decisamente un altro fascino rispetto a tutte le altre discipline, non basta mettersi lì e correre al proprio ritmo, bisogna anche saper interpretare il tracciato e i vari cambi di pendenza, spingere e recuperare quando serve, ma comunque a ritmi elevati. Secondo me è la giusta via di mezzo fra le discipline dove conta solo il ritmo (pista, strada) e le lunghe distanze dove è la tenuta a farla da padrona, ma a bassi ritmi (trail, skyrace), nella corsa in montagna bisogna saper correre forte in piano ma anche gestire salite e discese alla distanza. Sicuramente è una disciplina spettacolare e ancora tutta da scoprire, soprattutto da parte dei media.

Lo sport ti ha permesso di visitare e conoscere posti nuovi: in quanti paesi sei già stato a correre?

Sono stato più o meno in tutti i paesi dell'arco alpino, a cui aggiungerei Portogallo, Norvegia, Galles e Turchia. Non sono però ancora stato fuori dall'Europa, speriamo di rimediare nei prossimi anni.

C'è qualche gara che vorresti tanto correre e ancora non ci sei riuscito?

In realtà ce ne sono molte! Penso che un giorno correrò Sierre-Zinal e Giir di Mont, ma non a breve credo. Poi mi piacerebbe tornare in Norvegia alla Skaala Uphill e comunque a me piace andare alla scoperta di gare e posti nuovi, quindi sono aperto a tutto.

Hai già rispolverato le scarpe con i chiodi per partecipare al Cross di Volpiano, gara di selezione per gli europei di cross, com'è andata?

Sono arrivato quinto ed ora toccherà a Levico (Tn) il 25 novembre. Conquistare la nazionale di corsa campestre sarà molto difficile, ma dopo il risultato della prima prova indicativa ho il dovere quantomeno di provarci.

A chiudere in bellezza questa memorabile annata anche la nomination come miglior atleta del mese, il sondaggio proposto dall'EAA (la Federazione Europea di Atletica leggera), la ciliegina sulla torta.

Non nascondo la mia sorpresa quando ho scoperto questa cosa, infatti è solo la seconda volta che viene preso in considerazione un atleta che pratica corsa in montagna (il primo era stato Arslan, sei volte campione europeo) e ne sono molto orgoglioso. Vi chiedo di votarmi in tanti (http://www.european-athletics.org/athlete-of-the-month.html), non solo per me, ma anche per l'immagine della corsa in montagna, sport che ha le potenzialità per raggiungere palcoscenici importanti all'interno dell'atletica mondiale!

2013: che Alex Baldaccini dobbiamo aspettarci?

Ogni stagione ha la sua storia, ma sicuramente io sono sempre più convinto dei miei mezzi e quindi non mi pongo limiti. Partirò con le ciaspole come mio solito, poi ancora campestri ed infine tutta la stagione della corsa in montagna.

Possibilità di diventare atleta professionista?

Chiaro che sarebbe il sogno di ogni atleta poter far diventare un lavoro la propria passione ma purtroppo al momento credo che le possibilità di diventare professionista siano scarse, la Forestale sono anni che non assume più nessun atleta e gli altri Corpi non hanno una squadra che pratica corsa in montagna. Sarebbe fondamentale per la crescita ulteriore del movimento che ogni Arma aprisse una squadra anche per questa disciplina, invoglierebbe più giovani a praticarla, senza contare che la corsa in montagna è sempre fonte di molte medaglie internazionali che di questi tempi sono abbastanza rare per l'atletica azzurra.


Alex Baldaccini (G.S. Orobie)

Età: 24

Titolo di studio: Perito Elettronico

Professione: atleta part-time

Principali risultati sportivi 2012: 5° Europei 2011, 6° Mondiali 2012, 2° Grand Prix WMRA 2012, 1° Smarna Gora 2012, miglior tempo al 55° Trofeo Vanoni e nuovo record sul percorso (28'21")

Palmares:

medaglia d'argento a squadre ai Mondiali di corsa in montagna 2012

medaglia d'oro a squadre agli Europei e ai Mondiali di corsa in montagna 2011

medaglia di bronzo a squadre agli Europei 2007 di corsa in montagna

campione italiano di corsa in montagna cat. promesse 2010

campione italiano di corsa in montagna cat. juniores 2007

Ultimo aggiornamento (Lunedì 19 Novembre 2012 15:11)

 
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