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30 km nella natura. Tra Cadrezzate e il colle di San Michele.

Lombardia - Primapagina
Porro Daniele Cadrezzate 2012Chi ama i cross segue le leggi della natura: pioggia, fango, freddo e neve non fermano i cross runners (si chiamano così?), anzi le condizioni estreme sono una variabile di fascino irresistibile. Il Winter Challenge (http://www.atletica-casorate.it/PRESENTAZIONI/WINTER%202012.htm) made in Varese, offre una valida anticipazione dei cross tipicamente invernali, un “riscaldamento” per i cross più duri meteorologicamente parlando. Decido l’iscrizione insieme a Francesco, 4 gare consecutive settimanalmente, sabato pomeriggio, 12 euro, cronometraggio OTC, cornice della manifestazione il varesotto, territorio affascinante e a noi caro per le emozioni estive di alcune tra le più belle manifestazioni podistiche, tutte condizioni a noi favorevoli. Saltiamo la prima, inconvenienti di lavoro, non manchiamo la seconda e rimaniamo affascinati dalla terza gara disputatasi a Cadrezzate. Il percorso si snoda sinuoso tra verdi colline e prati incorniciati da boschi che si preparano all’inverno, con il loro inconfondibile e meraviglioso gioco di colori. Cadrezzate è un paese collocato sul crinale che divide il lago di Monate con la pianura che conduce al vicino lago Maggiore, una collocazione invidiabile, così pensarono sicuramente i nostri antenati dell’età del Bronzo che decisero di fondare il paese, i cui ritrovamenti archeologici dell’ottocento ne confermarono l’origine. Ma noi siamo all’“età della corsa” e sullo splendido circuito della terza tappa del Winter Challenge s’impongono tre giovani militari, rispettivamente appartenenti ai corpi dell’Aeronautica, Esercito e Polizia: uno spettacolo vederli “scivolare” leggiadri sull’erba. Io passeggio lungo il percorso e mi guardo intorno, pensando a quello che dovrò affrontare il giorno dopo: il Giro del colle di San Michele, una running of road di 25 km (http://www.circuitorunning.it/eventi-e-gare-2012/giro-del-colle-san-michele-dicembre-2012.html).
Luogo di ritrovo San Marco di Borgomanero in provincia di Novara. Alla cabina di regia Orfeo, presidente della ASD “Circuito Running”, pregevole iniziativa sportivo/turistica nata per promuovere il territorio del lago d’Orta e del Borgomanerese, iniziativa ben riuscita per quanto mi riguarda, poiché è dal 6 novembre 2011, data della mia prima “Pella Orta” che partecipo alle gare proposte da Orfeo. Tutto ben organizzato, nulla da dire, unica critica l’impossibilità di avere gratuitamente le foto delle gare, ma si sa, Podisti.net ci ha abituato troppo bene!!! Detto questo, e spero che Orfeo non se la prenda (sono certo di no) torniamo a Cadrezzate. Finisco il mio cross senza fatica, mentre Francesco impegnandosi conclude in 21’28”, preceduto in volata da
Massimiliano, 21’24. Bravo anche Luca che chiude in 21’59”, tutti Euroatleti presenti sul campo. Io mi vergogno un poco guardando la mia classifica, 24’02” sono tanti anche per un tapascione come me, Francesco mi chiede come mai sono andato così piano, ma io sto già pensando al giorno dopo. Sveglia alla buon ora, colazione leggera, esco in giardino con Bianca, la mia nuova “compagna” (una dolce setter inglese di 9 anni scaricata dai cacciatori), fa freddo di colpo, le miti temperature di novembre sono finite. Decido come vestirmi in gara, non sono sicuro e riempio la borsa all’inverosimile. Bianca ha voglia di partire, salta in auto e partiamo. In autostrada, dopo Gallarate il termometro scende a – 5 gradi, sono quasi le 8 e davanti a noi il maestoso spettacolo delle Alpi completamente innevate, alle spalle l’alba, coi suoi molteplici colori d’autunno. Arriviamo, San Marco è una frazione di Borgomanero, e il centro sportivo che ci ospita è accogliente, non manca nulla, proprio nulla. Il freddo è meno pungente, la partenza alle 9.30 garantisce temperature più miti. Mi guardo intorno e vedo volti noti ma i più sono a me sconosciuti. È la prima volta che faccio una gara del genere e noto che le persone sono diverse rispetto alle gare di mia abitudine, ho la sensazione che ci sia la consapevolezza di affrontare qualcosa d’insolito, e che questo trasferisca alle persone un aspetto più serioso, al limite della preoccupazione, ogni gesto è pensato, non c’è fretta o frenesia, se sbagli o dimentichi qualcosa rischi di non finire la gara e nessuno ti può aiutare.
L’abbigliamento è diverso, penso al mio presidente Britta e mi chiedo se lui avrebbe corso in canottiera e mi rispondo che probabilmente si lo avrebbe fatto. Io no, scelgo una via di mezzo, pantaloncini corti e maglia termica con l’immancabile canotta di Euroatletica2002, cappellino con visiera e guanti, via si parte. Dopo un km. si comincia a salire, il sentiero si stringe sempre di più, fino a costringere tutti a camminare in fila indiana, è lo strappo del San Colombano, non lo dimentichi per tutta la gara e per fortuna è l’unico strappo. Il percorso si snoda come sulle montagne
russe del luna park, un saliscendi continuo, curve improvvise e fango, tanto fango, alcuni perdono le scarpe inghiottite come per magia, altri camminano ma tanti proseguono facendo attenzione a non sbagliare nessun appoggio. Non c’è il profumo delle frittelle del luna park, ma il sapore inebriante del bosco, l’aroma dell’aria salubre che nutre i tuoi polmoni, sai che i profumi sani della natura ossigenano il tuo sangue che in quel preciso istante porta conforto ai muscoli che ti sorreggono e ti fanno proseguire, attraverso il colle di San Colombano, il colle di Briga Novarese e il colle di San Michele. Dopo il ventesimo km. costeggiamo un’azienda agricola zootecnica, il richiamo ancestrale è forte e la stanchezza pure: decido di camminare e osservo le vacche muggire, le rotoballe ordinate nel fienile rievocano ricordi che mi commuovono. Acquisto energia mentale e riparto, ancora fango e anche un tratto in discesa trasformato in torrente, si corre nell’acqua, per fortuna il fondo è un ciottolato di sassi ben levigati e non si sprofonda. Sto correndo da più di 2 ore e seppur estasiato dalla bellezza del percorso e dal paesaggio, sento la necessità di tagliare il traguardo. Mancano 2 km, ormai siamo in pianura, ma sono i km più faticosi e interminabili della gara: 2 ore 20 minuti e 20 secondi di indimenticabile passione per la corsa. Corro da Bianca, scodinzola come se non mi vedesse da chissà quanto tempo, mi salta addosso e mi lecca dalla gioia nonostante sia ricoperto di fango, mi conosce da una settimana e sembra mi conosca da una vita… anche questa è passione pura, che non va mai tradita! Grazie Orfeo, e a tutto il suo staff e un grazie particolare a tutti i magnifici podisti che hanno corso insieme con me questa spettacolare corsa. Grazie con il cuore.
SERVIZIO FOTOGRAFICO

Ultimo aggiornamento (Martedì 04 Dicembre 2012 09:37)

 
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