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Cronache

Berlino: non è pb, ma è più bello!

Dal Mondo - Cronache

Berlino_Maratona_2011_RaffaelliQuei tre segni blu a terra, graffi sull'asfalto. Messi uno dopo l’altro erano la traccia di un percorso urbano ideale. Nei momenti più duri della gara mi ci sono aggrappato, come un rocciatore ho scalato il percorso, mettendo i piedi tra i segni e spingendo forte. Sono stati il limite della gara ottimale, da seguire e superare. Berlino è la maratona che si dovrebbe correre almeno una volta, una città che è stata il corso degli eventi del mondo. Simbolo della separazione, dell'incoscienza della storia. Rinascita e vita nuova.

E' stata la mia maratona, la più bella. Berlino è perfetta, una macchina organizzativa che conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, cosa sa può fare l'ordine teutonico. I numeri sono sensazionali, la città riceve tutti. La zona partenza, lo start, la gara e il dopo. Tutto è assolutamente perfetto. Ho corso al meglio. Avevo deciso di correrla solo un mese fa, al mare, sotto l'ombrellone con gli amici, quasi per scherzo, quasi davvero. Un giro di chiamate con gli amici di Maratona di Roma con cui raccontarla e il gioco è fatto.

Un percorso lineare, senza strappi, ampi viali e panorami di una città che è per un giorno il centro del nostro mondo. Domenica c'erano le condizioni ideali, le stesse che ogni organizzatore vorrebbe per la sua gara. Un cielo incantato, lo stesso che Wim Wenders ci ha raccontato dall'alto del suo angelo. La statua, retta dalla Colonna della Vittoria, è stato il nostro punto di riferimento. Alla partenza come all'arrivo, austera e magistrale ci ha fatto passare, ci ha protetti tutti fino in fondo.

Correre da soli non è facile, quando la crisi arriva, devi chiuderti e pensare che sia solo un momento, come viene passa. In gara ne ho avute solo due, molto brevi ma che ho pagato, con un passo che da 4.55 a km è salito, di quei minuti che non avevo messo in preventivo. Va bene così, ho saputo reagire e ne sono venuto fuori. Sono felice, 3h37’44”, il mio secondo miglior tempo.

La città ha fatto la differenza: i cori da stadio su quasi tutto il percorso, le decine di tamburi e le persone che ti chiamavano, t’incitavano a non mollare. Sono stati la colonna sonora ideale. I rifornimenti, ogni 2 km, bicchieri d'acqua sempre presenti e tanti.

Una maratona che ha visto il suo percorso cambiare con la storia di un intero continente. Provate a immaginare cosa era correre qui negli anni 70. Com’è stato vivere da questa parte del mondo. Lo sport in quegli anni era pura propaganda politica di due sistemi contrapposti. Oggi è tanto marketing, colori, partecipazione, coraggio di credere che l’Europa ce la farà anche questa volta. Porterà popoli diversi oltre questa crisi, oltre un traguardo che non è fatto solo da aridi parametri finanziari, ma un solo percorso sul quale corriamo, a passi diversi, ma con un unico fine, vincere senza esclusi.

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 26 Settembre 2011 22:28)

 

Berlino (Ger) - 38^ Berlin Marathon

Dal Mondo - Cronache

MAKAU_VICTOR_SAILER_BERLINO2011Grandi emozioni oggi a Berlino con il nuovo primato mondiale maschile ottenuto dal keniano Patrick Makau che con 2h03'38" migliora il precedente record di 2h03'59" ottenuto sempre a Berlino il 28 settembre del 2008 da Haile Gebrselassie che oggi si è fermato al 35° chilometro dopo essere passato al comando con Makau e le lepri in 1h01'45" alla mezza maratona.

Ecco i passaggi del vincitore: 14:37 al 5° km, 29:17 al 10°, 43:52 al 15°, 58:30 al 20°, 1h01:44 alla mezza, 1:13:18 al 25°, 1:27:38 al 30°, 1:42:16 al 35°, 1:57:15 al 40km.

Raffica di primati personali per le atlete italiane con Anna Incerti 6^ in 2h25'32", Rosalba Console 7^ in 2h26'10" e Valeria Straneo fenomenale 8^ in 2h26'33".

Tutti gli italiani classificati: xlsClassifica_di_tutti_gli_italiani_2011

Tratto dal comunicato stampa Fidal:
sesta si è piazzata Anna Incerti (Fiamme Azzurre) con il primato personale portato a 2h25:32 (aveva 2h27:33, corso a Osaka il 31 gennaio di quest'anno), settima Rosalba Console (Fiamme Gialle), 2h26:10, anche per lei primato personale (il precedente era il 2h26:45 di Berlino 2009), e ottava la sorprendente Valeria Straneo (Runner Team 99, 35 anni di età, emersa ai massimi livelli solo quest'anno), che ha corso in 2h26:33, demolendo il 2h41.15 (Carpi 2009) che costituiva il suo primato precedente. Passaggio a metà corsa in 1h12:39 per Incerti e Console, 1h13:26 per la Straneo. Per tutte e tre, i tempi finali sono al di sotto del limite fissato dal Consiglio Federale (in accordo con il CONI) per la partecipazione ai Giochi Olimpici di Londra del prossimo anno. In fatto di statistiche, la Incerti (la medaglia di bronzo degli Europei di Barcellona 2010) si piazza al terzo posto nella lista italiana di sempre, scavalcando nell'ordine la stessa Rosalba Console, Maria Guida, e Bruna Genovese. In testa alla graduatoria, il 2h23:47 del record italiano di Maura Viceconte (Vienna 2000). Restando in casa Italia, ma tornando alla prova maschile, va registrato anche il progresso di Domenico Ricatti (Aeronautica), che ha tolto oltre cinque minuti al suo personale (Milano 2011), correndo in  2h16:31, tempo che gli ha consentito di piazzarsi al dodicesimo posto nella maratona berlinese.
(Foto by Victor Sailer/BMW Berlin Marathon)

 
Tutti gli italiani classificati:  xlsClassifica_di_tutti_gli_italiani_2011

Top 10 uomini:

1) Patrick Makau (Kenya) – 2:03:38
2) Stephen Kwelio Chemlany (Kenya) - 2:07:55
3)
Edwin Kimaiyo (Kenya) – 2:09:50
4) Felix Limo (Kenya) – 2:10:38
5)
Scott Overall (Great Britain) – 2:10:55
6)
Ricardo Serrano (Spain) – 2:13:32
7)
Pedro Nimo (Spain) – 2:13:34
8) Simon Munyutu (France) – 2:14:20
9)
Driss El Himer (France) – 2:14:45
10 H
endrick Ramalaa (South Africa) – 2:16:00

Top 10 donne:

1) Florence Kiplagat (Kenya) – 2:19:44
2)
Irina Mikitenko (Germany) – 2:22:18
3)
Paula Radcliffe (Great Britain) – 2:23:46
4)
Atsede Habtamu (Ethiopia) – 2:24:25
5)
Tatyana Petrova (Russia) – 2:25:01
6)
Anna Incerti (Italy) – 2:25:32
7)
Rosaria Console (Italy) – 2:26:10
8)
Valeria Straneo (Italy) – 2:26:33
9)
Eri Okubo (Japan) – 2:28:49
10)
Miranda Boonstra (Netherlands) – 2:29:23

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Ultimo aggiornamento (Domenica 25 Settembre 2011 23:54)

 

Bruxelles (B) - Memorial Van Damme

Dal Mondo - Cronache

Si è conclusa la Diamond League 2011 con il tradizionale appuntamento del Memorial Van Damme sulla pista dello stadio di "Re Baldovino" di Bruxelles (Belgio). Nonostante la presenza di Usain Bolt sui 100, questa volta la copertina è per il connazionale Yohan Blake, iridato a Daegu sui 100, che corre i 200 in un impressionante 19.26 (+0.7), miglior prestazione mondiale stagionale e seconda di tutti i tempi a soli 7 centesimi dal record del mondo (19.19 proprio di Bolt). Dietro di lui, lo statunitense Walter Dix (che vince la Diamond League), secondo in 19.53 e il giamaicano Nickel Ashmeade terzo in 19.91. Sui 100, scontata vittoria di Usain Bolt in 9.76 (+1.3), miglior prestazione mondiale dell’anno, sui connazionali Nesta Carter (9.89) e Lerone Clarke (10”05). Sui 100 femminili si ripete il podio di Daegu: Carmelita Jeter prima in 10.78 sulla giamaicana Veronica Campbell Brown, seconda in 10.85, e sulla trinidegna Kellie Ann Baptiste, terza in 10.90. La Jeter ha vinto la Diamond League. Altro capitolo importante di questa serata è il ritorno, dopo quasi due anni, del 29enne olimpionico e primatista mondiale Kenesisa Bekele. L’etiope è tornato vincendo i 10000 in 26:43.16, miglior tempo mondiale dell'anno, seguito dal keniano Lukas Rotich (26:43.98) e dallo statunitense Galen Rupp (26:48.00 - record continentale americano). Sui 1500 femminili vince la statunitense Morgan Uceny in 4:00.06, wl, aumentando i rimpianti per la caduta a Daegu, sulla marocchina Mariem Selsouli (4:00.77 – pb) e Maryam Yusuf Jamal (Bahrain / 4:01.40). Nell'alto femminile, vince ancora la russa Anna Chicherova con 2.05 (tre nulli a 2.10, sfiorando il primato del mondo) sulla connazionale Yelena Slesarenko (1.96) e sulla svedese Ebba Jungmark (1.93), stessa misura di Blanka Vlasic (quinta e vincitrice della Diamond League) e di Antonietta Di Martino, sesta. Il keniano David Rudisha vince gli 800 in 1:43.96 sull’etiope Mohamed Aman, secondo in 1:44.29, e sul connazionale Asbel Kiprop, terzo in 1:44.46. Lo statunitense Reese Hoffa vince il peso maschile con 22.09 sul connazionale Christian Cantwell (22.07) e sul bielorusso Andrey Mikhnevich (21.56). Incredibile caduta al sesto ostacolo per l’australiana Sally Pearson sui 100 hs che lascia la vittoria alla statunitense Danielle Carruthers in 12.65 (+0.4). Seconda l’altra statunitense Yvette Lewis (12.77) sulla connazionale Kellie Wells, stesso tempo. Nel giavellotto maschile vince il tedesco Matthias De Zordo con 88.36 sul lituano Vadims Vasilevskis (85.06) e sul turco Fatih Avan (84.79 – record nazionale). Sui 3000 siepi donne vince la russa Yuliya Zaripova in 9:15.43 sulla tunisina Habiba Ghribi (9:16.57) e la keniana Mercy Wanjiku Njoroge (9:20.09). Nona la debuttante in Diamond, Giulia Martinelli in 9:39.21, nuovo primato italiano Promesse e crono valido per Lndra 2012. Nel triplo maschile vince il francese Benjamin Compaoré con 17.31 (-0.6) sull’ucraino Sheryf El Sheryf (16.93) e sul cubano Alexis Copello (16.89). Quarto Fabrizio Schembri con 16.,63, quinto il britannico Idowu (16.29) che vince il “diamante”. Nel triplo donne vince l'ucraina, campionessa mondiale, Olha Saladuha con 14,67 sulla cubana Mabel Gay (14,58) e sulla kazaka Olga Ripakova (14,49). Quinta Simona La Mantia con 14.27. Sui 400 hs maschili vince il portoricano Javier Culson in 48.32 sul britannico David Greene (48.78), che vince il diamante. Terzo il sudafricano Cornel Fredericks in 48.96. Sui 400 piani sfida in famiglia tra i gemelli Borlée con Jonathan che vince in 44.78 su Kevin (44.97). Terzo Oscar Pistorius in 45.46. Sui 400 femminili altra vittoria per l’iridata Amantle Montsho in 50.16 sulla giamaicana Novlene Williams-Mills (50.72) e sulla russa Tatyana Firova (50.84). Nell’asta maschile vince il greco Kostantinos Filippidis con 5.72 sul francese Renaud Lavillenie (stessa misura, un errore in più). Terzo il tedesco Malte Mohr con 5.62. Nel disco femminile vince la cinese Yanfeng Li con 66.27 sulla cubana Yarelis Barrios (65.33) e sulla polacca Zaneta Glanc (62.78). Sui 5000 maschili, vince l’etiope Imane Merga in 12:58.32 sui keniani Longosiwa (12:58.70) e Vincent Kiprop Chepkok (12:59.50). Infine, sui 400 metri al contrario, corsi cioè in senso orario, con partenza da quella che di solito è la linea d’arrivo e traguardo in curva, vince il belga Stef Vanhaeren in 47.28.

I vincitori della Diamond League dopo Bruxelles:

UOMINI 200: Walter Dix (USA); 800: David Rudisha (KEN); 5000: Imane Merga (ETH); 400hs: David Greene (GBR); Asta: Renaud Lavillenie (FRA); Triplo: Phillips Idowu (GBR); Peso: Dylan Armstrong (CAN); Giavellotto: Matthias De Zordo (GER).

 DONNE 100: Carmelita Jeter (USA); 400: Amantle Montsho (BOT); 1500: Morgan Uceny (USA); 100hs: Danielle Carruthers (USA); 3000st: Milcah Chemos (KEN); alto: Blanka Vlasic (CRO); triplo: Olha Saladuha (UKR); disco: Yarelis Barrios (CUB).

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Tirana (AL) - 27° Camp. Mondiale di Corsa in Montagna

Dal Mondo - Cronache

Gioco di squadra e ancora due ori e due bronzi nel ricco medagliere internazionale della corsa in montagna italiana. Gli azzurri oggi, ai XXVII Mondiali di Tirana (Albania), non hanno smentito la tradizione del nostro Paese in questa specialità. L'ennesima conferma del team femminile, primo davanti a Repubblica Ceca e Gran Bretagna, stavolta è tornata a fare il paio con il successo della squadra maschile su Turchia e Francia, trascinata dal campione tricolore Martin Dematteis, medaglia di bronzo. Lo stesso metallo che - come nel 2010 - si sono messi al collo i ragazzi della formazione Juniores, mentre le under 20 sono finite al settimo posto.

Una giornata caldissima quella che ha accolto la rassegna iridata nella capitale albanese dove sono giunte le rappresentative di una trentina di Nazioni. Saltata all'ultimo momento (per probabili problemi di visto) la partecipazione dell'Eritrea, sui 12,7km della prova seniores è stata l'Uganda di Thomas Ayeko e James Kibet a giocare inizialmente la parte della protagonista. Almeno fino a metà gara, quando il gruppetto dei battistrada africani ha iniziato progressivamente a perdere colpi, agevolando la risalita dello statunitense Max King, del turco, cinque volte campione europeo, Ahmet Arslan e dell'azzurro Martin Dematteis. Nella parte conclusiva dell'ultima tornata, la svolta decisiva con gli ugandesi ormai fuori gioco e il titolo iridato a King (52:06), precedendo nell'ordine Arslan (52:41) e il nostro Martin Dematteis (52:57), seguito dal gemello Bernard (4°/54:16) e Marco De Gasperi (5/°54:33). A completare l'impresa d'oro della squadra italiana Gabriele Abate (14°), Emanuele Manzi (16°) ed Alex Baldaccini (24°).

Bandiera a stelle e strisce anche sul podio individuale della prova femminile dominata (8,59km) da Kasie Enman (40:39), la cui leadership oggi non è stata mai messa in discussione. Argento alla russa Elena Rukhlyada (41:47) e bronzo alla francese Marie Laure Dumergues (42:23). Le azzurre hanno dimostrato una grande compattezza che le ha premiate con l'oro a squadre. La migliore delle nostre è stata una tenace Ornella Ferrara, settima in 43:11, davanti alla campionessa italiana, Antonella Confortola (43:14) che, a denti stretti, ha saputo reagire ad una storta patita nel corso della prima discesa. Prosegue il "filotto" azzurro il nono posto della 24enne Alice Gaggi (43:19), mentre Valentina Belotti, argento del 2010, ha chiuso quattordicesima.

Missione compiuta e bronzo confermato anche per gli juniores capitanati dal tricolore in carica, Cesare Maestri, quinto (38:22). Tredicesimo, quindi, Dylan Titon e quattordicesimo Andrea Pelissero, mentre Marco Barbuscio è finito più staccato (37°). Alla Turchia il titolo under 20 per Nazioni (seconda la Polonia), grazie all'oro e al bronzo di Adem Orzug (37:01) e Murat Orak (38:05), separati dall'argento del colombiano Saul Rodriguez (37:40). Solo due su tre, invece, le azzurrine al traguardo dei 4,49km dove non arriva la campionessa junior Letizia Titon, reduce da problemi fisici e ritiratasi a metà gara. Dodicesima, quindi, Silvia Zubani e diciannovesima Ilaria Dal Magro. Oro alla slovena Lea Einfalt (20:23) sulla turca Cesminaz Yilmaz (20:36) e sulla rumena, campionessa d'Europa, Ionela Dragomir (20:44). Turchia, Romania e Slovenia sui primi tre gradini del podio a squadre. Soddisfatto anche il caposettore azzurro Raimondo Balicco, appena riconfermato come "Director of Competition" della WMRA, l'associazione mondiale dell corsa in montagna presieduta da Bruno Gozzellino: "Siamo rimasti ancora una volta colpiti dalla grande motivazione dimostrata dai nostri atleti. Il Mondiale è sempre una sfida molto dura da affrontare, ma anche quest'anno torniamo a casa con i nostri sul podio".

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Praga (CZE) - Mattoni Prague Gran Prix

Dal Mondo - Cronache

Limo infrange il Record nella 10k Race, la seconda gara del Mattoni Prague Grand Prix 10k Race.

In quella che è stata una settimana molto triste per il mondo dello sport Ceco, con la tragica morte avvenuta in un incidente aereo di tre giocatori della squadra nazionale di hockey su ghiaccio, l'ultimo evento del PIM Running Circuit della Prague International Marathon spol. s r.o. (“PIM“), il Mattoni Prague Grand Prix, ha vissuto momenti di commozione quando i corridori si sono allineati alla partenza della prima gara competitiva, la Women’s Race 5 km. In segno di rispetto si osservato un minuto di silenzio, guidato dal campione Ceco Pavel Nedved, prima dell'inizio di ogni gara; nonostante una così triste premessa, l'intero Mattoni Prague Grand Prix è stato un grande successo, con, come ormai è diventato un fatto normale per gli eventi PIM, ancora un'altro record infranto.

Con il vincitore della Hervis Prague Half Marathon di quest'anno, Philemon Limo (Ken), alla linea di partenza insieme a numerosi altri atleti con tempi eccezionalmente veloci sui 10 chilometri, la 10k Race si prospettava una gara avvincente fin dalla partenza, e così è stato. Limo si è portato subito alla guida della corsa in gruppo con altri tre atleti, con due altri gruppi di quattro atleti alle loro spalle. Al passaggio dei tre chilometri Limo, insieme a Chirchir e Tekele, è andato in fuga, ed agli ultimi due chilometri era evidente che Limo era sulla strada giusta per segnare un nuovo record. Ha tagliato il traguardo con uno strabiliante 27:34, abbassando il precedente record di quasi trenta secondi, seguito da Chirchir con più di un minuto di ritardo e Tekele di poco davanti al quarto classificato Loitareng con un tempo di 28:56.

La Women’s Race 5 km, che ha preso il via alle 19:00, precedendo quindi la gara maschile di un'ora e mezza, è stata una corsa più lineare. Priscah Ngetich, favorita alla linea di partenza con il pettorale numero 1, pur avendo corso soltanto due giorni prima a Zurigo, non ha mai visto in pericolo la sua leadership; al passaggio dei 4 chilometri aveva un notevole vantaggio sul gruppo ed anche lei sembrava destinata a battere un record. Alla fine ha tagliato il traguardo in 15:32, solamente due secondi sopra il record della corsa e mezzo minuto più veloce di Bekele Tadelech, che ha chiuso con il tempo di 15:51, e di Wambui Tabitha Gichia con 15:56. Come ci si aspettava, le atlete europee hanno dato bella mostra di sè nella adidas Women’s Race 5 km, con Yelena Zadorozhnaya, quarta classificata con un tempo di 16:14 e Petra Kaminkova, la più veloce delle atlete Ceche, all'ottavo posto con 17:01. Gli atleti europei nella  Men’s Race 10 km non si sono mai dati per vinti contro un tale schieramento di atleti africani, con l'eccellente Dmitryj Safronov, in un eccezionale sesto posto con 29:29, e Milan Kocourek, il migliore tra gli atleti Cechi, dodicesimo in 29:45. 

 www.praguemarathon.com

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Ultimo aggiornamento (Domenica 11 Settembre 2011 18:56)

 
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