Settimo giorno di gare di atletica ai Giochi Olimpici di Londra: cominciamo con le qualificazioni del salto in alto femminile. Quota minima 1.96. Ci si ferma a 1.93, passano la spagnola Ruth Beitia, la francese Melanie Melfort, la russa Anna Chicherova, la svedese Emma Green Tregaro, la turca Burcu Ayhan, la lituana Airiné Palsyte, la statunitense Brigetta Barrett (gruppo A), la belga Tia Hallebaut, la russa Svetlana Shkilina, la statunitense Chaunté Lowe, la russa Irina Gordeeva. Vanno allo spareggio l’ubzeca Svetlana Radzivil, la tedesca Ariane Friedrich e la greca Adonia Steryiou: l’ubzeka salta subito 1.96 e si aggiunge alle altre qualificate, lasciando escluse le altre due.
Due batterie per la 4x400 uomini: nella prima vince Trinidad e Tobago col record nazionale in 3:00.38 su Gran Bretagna (3:00.38), Cuba (3:00.55) e Belgio (3:01.70). Ripescato il Sud Africa che non aveva terminato la gara a causa di un evidente danno procurato da un keniano a Mogawane: il reclamo porta Pistorius alla sua prima finale olimpica. Nella seconda batteria, vince Bahamas sugli Stati Uniti, entrambi in 2.58.87, miglior prestazione mondiale dell'anno. Terza la Russia (3:02.01), quarta Venezuela (3:02.62). Eliminate Polonia e Australia, ritirata la Giamaica.
Nel decathlon, miglior tempo sui 110 hs per lo statunitense Trey Hardee in 13:54 (pb) sul connazionale Ashton Eaton (13:56) e sul tedesco Rico Freimuth (13:89). Lo stesso Rico Freimuth vince il lancio del disco con 49.11 (pb) sul belga Hans van Alphen (48.28) e sullo statunitense Trey Hardee (48.26). Ventiduesimo Eaton con 42.53. Nell’asta vince il cileno Gobzalo Barroilhet con 5.40 sull’olandese Eelco Sintnicolaas (5.30) e sullo statunitense Ashton Eaton (5.20). Nella classifica generale, guida sempre Eaton con 7381 su Hardee (7159) e Freimuth (6927).
Serata
E’ il salto triplo a regalare la prima medaglia all’Italia: Fabrizio Donato coglie un meritatissimo terzo posto e vince il bronzo. Quarto l’altro azzurro, il salentino Daniele Greco. La medaglia d’oro va allo statunitense, campione del mondo, Christian Taylor con 17,81 (+0.6) sul connazionale Will Claye, argento con 17,62. Donato raggiunge il bronzo con 17,48 (questa la sue serie: 17,38 (+0.4), 17,44 (+0.1), 17,45 (-0.2), 17,48 (+0.6)). Quarto, come detto, il 23enne debuttante Greco con 17,34 (+0.9), vittima anche di crampi. Quinto il bahamense Leevan Sands con 17.19, poi infortunatosi al ginocchio e costretto a rinunciare agli ultimi salti.
Le semifinali degli 800 femminili portano subito in finale la keniana Pamela Jelimo che vince la prima in 1:59.42 sulla russa Ekaterina Poistogova (1:59.45). Cast d’eccezione nella seconda semifinale: la sudafricana Caster Semenya, la keniana Janet Jepkosgei, la russa Elena Arzhakova, la marocchina Halima Hachlaf e la statunitense Alysia Johnson-Montano. Vince la Semenya in 1:57.67 sulla Arzhakova (1:58.13). Terza la keniana Janeth Jepkosgei Busienei (1:58.26) sulla quarta, Alysia Johnson Montano (1:58.42), entrambe ripescate. Va fuori la marocchina Hachlaf in 1:58.84. L’ultima semifinale è vinta dalla russa Mariya Savinova in 1:58.57 sulla 20enne burundiana Francine Niyonsaba in 1:58.67, record nazionale.
Uno spot per l’atletica? La gara degli 800 metri uomini, dove il keniano David Rudisha, sempre in testa e senza bisogno di lepri, (49.28 al primo giro), va a vincere l’oro e a stabilire il nuovo record mondiale in 1:40.91, abbattendo finalmente la barriera dell'1:41. Dietro di lui, il 18enne Nijel Amos, del Botswana, secondo e al record mondiale junior, in 1:41.77, quarta prestazione di sempre eguagliata. Terzo l’altro keniano Timothy Kitum, 18anni non ancora compiuti, in 1:42.53 (pb). Quarto lo statunitense Duane Solomon in 1:42.82 (pb), sul connazionale Nick Symmonds, quinto in 1:42.95 (pb), e sull’etiope Mohammed Aman, sesto in 1:43.20, record nazionale. Settimo il sudanese Abubaker Kaki in 1:43.32 sul britannico Andrew Osagie (1:43.77).
Le batterie della 4x100 donne, cominciano con il successo degli Usa (Madison, Tarmoh, Knight e Williams) in 41.64 su Trinidad e Tobago (42.31/record nazionale) e Olanda (42.45/record nazionale). Quarto il Brasile (42.55/record sudamericano), quinta la Nigeria (42.74) entrambi ripescati. Nella seconda batteria vince l'Ucraina in 42.36, sulla Giamaica (che rischia l’eliminazione per un cambio al limite), seconda in 42.37, e sulla Germania, terza in 42.69. Fuori Bahamas, Russia e Bielorussia. E’ il turno della finale dei 200 metri uomini, torna in pista Usain Bolt. Lo sparo, Bolt parte forte, Blake reagisce fino ai 150 metri, ma Bolt lo annienta sul rettilineo, tanto da rallentare negli ultimi metri, l’indice su naso e bocca a zittire tutti. Usain vince in 19.32, quarta miglior prestazione di sempre, seconda doppietta consecutiva su 100 e 200, il primo nella storia dei Giochi. Yohan Blake è secondo in 19.44, il giovanissimo Warren Weir è terzo in 19.84, il podio è interamente giamaicano. Lo statunitense Wallace Spearmon è quarto in 19.80, l’olandese Churandy Martina è quinto in 20.00, sesto il francese Christophe Lemaître in 20.18.
Secondo successo di fila in due Olimpiadi (Pechino e Londra) anche per la ceca Barbora Spotakova nel lancio del giavellotto: vince con 69,55 (miglior prestazione mondiale stagionale), precedendo le tedesche Christina Obergföll (65,16) e Linda Stahl (64,91). Quarta la sudafricana Sunette Viljoen (64,53),
Nel decathlon, nella gara di giavellotto vince il cubano Leonel Suarez in 76.94 sul russo Sergey Sviridov (68.42) e sullo statunitense Trey Hardee (66.65). Nono Eaton con 61.96 (pb). Il belga Hans van Alphen vince i 1500 in 4:22.50 sul francese Kevin Mayer (4:23.02) e sul sudafricano Willem Coertzen (4:26.52). Settimo Eaton in 4:33.59. La classifica finale vede imporsi lo statunitense Ashton Eaton con 8869 punti sul connazionale Trey Hardee, secondo con 8671, e sul cubano Leonel Suarez (8523 punti), bronzo anche a Pechino.
Ultimo aggiornamento (Venerdì 10 Agosto 2012 12:42)
Cominciamo il racconto della 6^ giornata di atletica ai Giochi Olimpici di Londra con le qualificazioni dell’asta maschile. 5.50 la misura minima da superare, il francese Renaud Lavillenie e il tedesco Raphael Holzdeppe (con un errore ciascuno nelle misure precedenti) saltano 5.65. Il greco Konstadinos Filippidis, il russo Eugeniy Lukyanenko, l’altro francese Romain Mesnil, il polacco Lukasz Michalski, lo statunitense Brad Walker, l’altro russo Dmitry Starodubtsev si qualificano con 5.60; l’australiano Steve Hooker, il britannico Steven Lewis, i tedeschi Malte Mohr e Bjorn Otto, il ceko Jan Kudlicka e lo spagnolo Igor Bychlow con 5.50. Questi i magnifici quattordici, eliminati i primi due classificati agli ultimi Mondiali di Daegu: il polacco Wojciechowski (tre nulli a 5.35) e il cubano Borges (5.50 dopo due tentativi, dopo la rottura dell’asta nel primo salto a 5.35, per fortuna senza conseguenze).
Dodici le qualificate alla finale del martello femminile, con otto che superano la quota minima di 73.00 metri: miglior salto per la polacca Anita Wlodarczyk, primatista del mondo, con 75.68, seguono la cinese Wenxiu Zhang (74.53), la tedesca Betty Heidler, la russa Tatyana Lysenko (74.43), la tedesca Martin Klaas (74.14), la cubana Yissi Moreno (73.95), la russa Mariya Bespalova (73.56), la bielorussa Aksana Mainko0va (73.10), la moldava Zalina Marghieva (72.19), la britannica Sophie Hitchon (71.98/record nazionale), la francese Spephanie Falzon (71.67), l’altra polacca Anita Wlodarczyk (70,48). Eliminata Silvia Salis, classificata ultima con 10.84, ma sostanzialmente con tre nulli.
La qualificazioni dei 5000 metri si svolgono in due batterie: nella prima c’è Daniele Meucci, in compagnia di Mo Farah, neo campione sui 10000, e del keniano Isiah Kiplangat Koech. Primi giri con gruppo compatto (2:49:96 al 1° km, 5:35.87 al 2°), poi progressivo aumento con Meucci attaccato nel gruppo di testa. La campana dell’ultimo giro lancia la volata: vince l'azero Hayle Ibrahimov in 13:25.23 su Koech (13:25.64) e Farah (13:26.00). Quarto lo statunitense Lopez Lomong (13:26.16) sull’etiope Hagos Gebrhiet , quinto sempre in 13:26.16. Meucci termina ottavo in 13:28.71 alle spalle anche del keniano Edwin Cheruiyot Soi (sesto in 13:27.06) e del tedesco Arne Gabius (settimo in 13:28.01), che lo supera nel finale. Si qualificano solo i primi cinque perché la seconda batteria si rivela molto più veloce, con il successo dell’etiope Dejen Gebremeskel (13:15.15) sul connazionale Yenew Alamirew (13:15.39), sul keniano Thomas Pkemai Longosiwa (13:15.41), sullo statunitense Bernard Lagat (13:15.45) e sul marocchino Abdallati Iguider (13:15.49). Seguono, tutti ripescati, lo statunitense Galen Rupp (13:17.56), l’ugandese Moses Ndiema Kipsiro (13:17.68), il canadese Cameron Levins (13:18.29/pb), il messicano Juan Luis Barrios (13:21.01) e il gibutiano Mumin Gala (13:21.21).
Le batterie degli 800 femminili si aprono con la vittoria della statunitense Alysia Montano in 2:00.47 sulla sudafricana Caster Semenya (2:00.71), si qualificano anche la marocchina Hachlaf (2:00.99) e la cubana Almaza (2:01.19); nella seconda vince l’iridata russa Mariya Savinova (2:01.56) sulla statunitense Alice Schmidt (2:01.65), si qualificano anche l’indiana Luka (2:01.75) e la marocchina Akkaoui (2:01.78); nella terza vince la burundiana Francine Niyonsaba (2:07.57) sulla canadese Jessica Smith (2:07.75), si qualifica anche Genzeb Shumi (Bahrain/2:07.77); nella quarta vince la keniana Pamela Jelimo (2:00.54) sulla britannica Lynsey Sharp (2:01.41), si qualificano anche la greca Filandra (2:02.29) e la statunitense Gall (2:03.85); nella quinta vince l’ucraina Natallia Lupu (2:08.35) sulla russa Elena Arzhakova (2:08.39), qualificata anche la keniana Cherono Koech (2:08.43; nella sesta vince la keniana Janeth Jepkosgei (2:01.04) sulla russa Ekaterina Poistigova (2:01.08), qualificate anche la colombiana Rosibel Garcia (2:01.30), la rumena Lavric (2:01.65), la kazaka Mukasheva (2:02.12) e la grenadina Bernard-Thomas (2:03.23).
Lo statunitense Ashton Eaton vince le due prime prove del decathlon (100 metri in 10.35 e 8.03 nel salto in lungo); con 14.66 nel peso è primo nella generale con 2848 punti sul connazionale Trey Hardee, secondo con 2743 (10.42, 7.53 e 15.28, le sue prove). Seguono l’ucraino Kasyanov (2664) e il belga Van Alphen (2639), ritirato il ceco Sebrle, vincitore ad Atene 2004.
Serata
Il ceco Vítezslav Veselý ottiene qualificazione, miglior lancio e pb nel giavellotto con la misura di 88.34 vincendo il gruppo B sul finlandese Tero Pitkämäki (83,01), sull'ucraino Oleksandr Pyatnytsya (82,72), sul giapponese Roderick Genki Dean (82.07), sul keniano Julius Yego (81.81/record nazionale), sul trinidegno Keshorn Walcott (81.75) e sul finalandese Antti Ruuskanen (81.74), tutti qualificati. Nel gruppo A primeggia il norvegese Andreas Thorkildsen (84,47), sul greco Spiridon Lebesis (82,40), sul neozelandese Stuart Farquhar (82.32), sul finlandese Ari Mannio (81.99) e sul tedesco Tino Haber (80.39), tutti qualificati. Qualificazioni storiche quindi per due paesi non abituali nella pratica del giavellotto, Kenia e Trinidad & Tobago.
Tre le semifinali dei 110 hs: nella prima vince lo statunitense Jason Richardson in 13:13 sul cubano Orlando Ortega (13:26) e sul britannico Lawrence Clarke (13:31); nella seconda vince lo statunitense Aries Merritt in 12.94 sul bardadegno Ryan Brathwaite (13.23); nella terza vince il cubano Dayron Robles in 13.10 sullo giamaicano Hansle Parchment (13.14/record nazionale) e sul sudafricano Lehann Fourie (13.28). Sono questi i magnifici otto finalisti, eliminato invece Emanuele Abate, quarto nella terza semifinale in 13.35, a soli quattro centesimi dalla qualificazione.
La prima semifinale dei 1500 donne è vinta dalla turca Asli Çakir Alptekin in 4:05.11 sulla russa Ekaterina Kostetskaya (4:05.32), sulla statunitense Morgan Uceny (4:05.34), sulla britannica Lina Dobriskey (4:05.35) e sull’altra statunitense Shannon Rowbury (4:05.47), che si qualificano. Molto più veloce la seconda, con successo dell’etiope Abeba Aregawi (4:01.03), sulla turca Gamze Bulut (4:01.18, pb), sulla russa Tatyana Tomashova (4:02.10), sulla burundiana Maryam Yusuf Jamal (4:02.18), sulla keniana Hellen Onsando Obiri (4:02.30), sulla bielorussa Natallia Kareiva (4:02.37/pb), sulla britannica Laura Weightman (4:02.99/pb) e sulla slovacca Lucia Klocova (4:02.99/record nazionale), tutte in finale.
La statunitense Brittney Reese, dopo il primo salto nullo, nel secondo vola e atterra a quota 7,12, misura che le vale l’oro nel salto in lungo. Seconda è la russa Yelena Sokolova, che al terzo salto arriva a 7,07 (pb) sull’altra statunitense Janay DeLoach, terza in 6,89. Quarta la lettone Ineta Radevica (6,88) che precede le russe Anna Nazarova e Lyudmila Kolchanova (6.77 e 6.76). Solo nona la britannica Shara Proctor (6.55).
200 uomini, semifinali, ma è già spettacolo. Nella prima vince il giamaicano Yohan Blake in 20.01, con partenza e dominio fino alla curva, per rallentare sul rettilineo finale, fino ad essere quasi preso dallo statunitense Wallace Spearmon (20.02) e da Christophe Lemaître (20.03/ripescato). La seconda è vinta da Usain Bolt che, dopo una gran partenza, rallenta sul rettilineo, e chiude in 20.18 sul sudafricano Anaso Jobodwana, secondo in 20.27, e sull’ecuadoregno Alex Quinonez, terzo in 20.37. L’olandese Churandy Martina in 20.17 vince la terza batteria sul giamaicano Warren Weir (20.28). I citati raggiungono la finale.
La russa Natalya Antyukh vince la gran bella finale dei 400 ostacoli in 52.70, ottava prestazione assoluta di sempre, a sei centesimi dal record olimpico, precedendo al termine di un incredibile duello, la statunitense Lashinda Demus, seconda in 52.77. Terza la ceca Zuzana Hejnova in 53.38. La giamaicana Kaliese Spencer è quarta in 53.66, quinta la statunitense Georganne Moline in 53.92 (pb).
Secondo oro statunitense della serata: lo conquista sui 200 metri donne Allyson Felix in 21.88, finalmente al successo olimpico dopo tre titoli mondiali e due argenti ad Atene e a Pechino. Argento per la giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce in 22.09, primato personale, sull’altra statunitense Carmelita Jeter, terza in 22.14. Quarta la giamaicana Veronica Campbell-Brown, oro ad Atene e Pechino, in 22.38 sull’ennesima statunitense, Sanya Richards-Ross, quinta in 22.39.
Terzo oro a stelle e strisce della serata: sui 110 hs s’impone uno strepitoso Aries Merritt in 12.92, pb a un centesimo dal record olimpico. Argento al connazionale, iridato di Daegu Jason Richardson in 13.04 sul giamaicano Hansle Parchment in 13.12, record nazionale. Quarto il britannico Lawrence Clarke in 13.39 sul barbadegno Ryan Brathwaite, quinto in 13.40. E Robles? Il cubano si ferma dopo il quarto ostacolo infortunato, abdicando tristemente.
La prima giornata di decathlon termina con in testa il primatista mondiale Ashton Eaton con 4661 punti sul connazionale Trey Hardee (4441) e sul canadese Damian Warner (4386). Infatti, Eaton, grazie al 2,05 nel salto in alto e al 46.90 sui 400 metri, consolida il suo primato.
Ultimo aggiornamento (Venerdì 10 Agosto 2012 12:43)
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La quinta giornata delle prove di atletica dei giochi Olimpici di Londra si apre con le qualificazioni del giavellotto donne, dove quasi tutte le favorite raggiungono la finale, superando la misura minima, fissata a 62 metri: nel primo gruppo, la ceca - campionessa olimpica in carica - Barbora Spotakova (66.19), le tedesche Christina Obergföll (66.14) e LindaStahl (64.78) e la slovena Martina Ratej (63.60) ; nel secondo, la sudafricana Sunette Viljoen (65.92), la cinese Huihui Lu (64.45), la russa Maria Abakumova (63.25), l’islandese Asdis Hjalmsdottir (62.77/record nazionale), la tedesca Kathrina Molitor (62.05). A loro si aggiungono la lettone Madara Palameika (60.62), la canadese Elisabeth Gleadle (60.26) e l’australiana Kathryn Mitchell (60.11). Eliminate l’infortunata britannica Goldie Sayers e l’ucraina Vira Rebryk, campionessa europea in carica (58.97).
Sei le batterie di qualificazione dei 110 hs maschili: nella prima vince il russo, campione europeo, Sergey Shubenkov in 13.26 sul greco Konstandinos Douvalidis (13.40); nella seconda, lo statunitense Jason Richardson (13.33) sul britannico Lawrence Clarke (13.42); nella terza il cubano Orlando Ortega in 13.26 sul giamaicano Hansle Parchment (13.32); nella quarta il cubano Dayron Robles in 13.33 sul sudafricano Lehann Fourie (13.49); nella quinta lo statunitense Aries Merritt in 13:07 sul barbadegno Ryan Brathwaite (13.23), con qualificazione di Emanuele Abate,quarto in 13:46; nella sesta il britannico Andrew Turner un 13.42 sul nigeriano Selim Nurudeen (13,51/pb). Ed è qui che si consuma il dramma sportivo del cinese Xiang Liu che cade sul primo ostacolo, è eliminato e riporta nuovamente la rottura del tendine d’Achille. Liu attraversa poi la pista saltellando su un piede solo, bacia l'ultimo ostacolo ed esce accompagnato dagli avversari e tra gli applausi della gente, in un momento di sana commozione.
Le qualificazioni del triplo maschile, con misura minima fissata a 17.10, vedono la qualificazione diretta dello statunitense Christian Taylor (17.21) e del bahamense Leevan Sands (17.17). A loro si aggiungono, nel primo gruppo, il francese Benjamin Compaoré (17.06), il 23enne salentino Daniele Greco (17.00), il russo Lyukman Adams (16.88), lo statunitense Will Claye (16.87), il nigeriano Tosin Oke (16.83), l’haitiano Samyr Laine (16.81), il bielorusso Dzmitry Platnitski (16.62); nel secondo il cinese Bin Dong (16.94), il 35enne Fabrizio Donato (16.86), il cubano Alexis Copello (16.79). Eliminato il britannico Phillips Idowu, per lui solo in 16,53.
Due batterie di qualificazione per i 5000 metri femminili: nel primo domina l’etiope Tirunesh Didaba in 14:58.48 sulla connazionale Meseret Defar (14:58.70) e sulla keniana Viola Jelagat Kibiwot (14:59.31). Nel secondo è prima l’etiope Gelete Burka in 15:01.44 sulle keniane Vivian Jepkemoi Cheruiyot (15:01.54) e Sally Jepkosgei Kipyego (15:01.87). Si qualifica Elena Romagnolo in 15:06.38, nuovo personal best; escono Silvia Weissteiner (15:06.81) e Nadia Ejjafini (15:24.70).
Sette batterie di qualificazione anche per i 200 metri maschili: ecco, nella prima, subito Usain Bolt che vince tranquillamente in 20.39 sul brasiliano Aldemir da Silva Junior (20.53); nella seconda vince il francese Christophe Lemaitre, campione europeo e bronzo iridato, in 20.34 sul sudafricano Anaso Jobodwana (20.46); nella terza viince lo statunitense Maurice Mitchell in 20.54 sul britannico Christian Malcolm (20.59); nella quarta si afferma il giamaicano Yohan Blake, argento sui 100, in 20.38 sul brasiliano Bruno de Barros (20.52); nella quinta primeggia l’altro giamaicano Warren Weir in 20.29 su Antoine Adams (Saint Kitts/20.59); nella sesta, miglior crono della mattinata, s’impone l’ecuadoriano Alex Quinonez in 20.28 - primato nazionale – sullo statunitense Wallace Spearmon (20.47); nella settima, infine, vince l’olandese Churandy Martina in 20.58 sul giapponese Kei Takase (20.72).
Serata
La finale dell’alto maschile esalta il russo Ivan Ukhov, che dopo i trionfi indoor, vince l’oro olimpico con 2,38 con un solo errore a 2,29. E, proprio a quota 2.29, sono usciti due dei favoriti: il russo, campione olimpico uscente, Andrey Silnov, e lo statunitense - campione mondiale - Jesse Williams. L’altro statunitense, il 21enne Erik Kynard, ha colto l’argento saltando 2.33; terzi a pari merito, con tre medaglie di bronzo assegnate ex-aequo a 2,29, il qatariota Mutaz Essa Barshim, il britannico Robert Grabarz e il canadese Derek Drouin. Fuori dal podio, sempre con 2.29 ma con più salti, il terzo statunitense Jason Nieto, l'ucraino Bohadan Bondarenko e l'altro canadese Michael Mason.
Nelle qualificazioni del lungo donne, miglior salto per la britannica Shara Proctor (6,83), davanti alla statunitense Janay DeLoach (6.81) e alla turca Mey Melis (6,80). Si qualificano anche la russa Sokolova (6.71), la bielorussa Mironchyk-Ivanova (6.66), la russa Kolchanova (6.57), la statunitense Brittney Reese (6.57, all’ultimo salto dopo due nulli!), la serba Ivana Spanovic (6.41), la russa Nazarova (6.62), la francese Lesueur (6.48), la bielorussa Shutkova (6.40). Eliminate la nigeriana Okagbare, la statunitense Hayes e la campionessa olimpica uscente, la brasiliana Maggi.
Le semifinali dei 100 hs cominciano con la vittoria della statunitense Dawn Harper in 12.46 (pb) sull’austriaca Beate Schrott (12.83); nella seconda dominio incontrastato per l’australiana Sally Person in 12.39 sulla canadese Jessica Zelinka (12.66) e sulla statunitense LoLo Jones (12.71); nella terza, vince la statunitense Kellie Wills in 12.51 sulla turca Nevin Yanit (12.58/record nazionale) e sulla canadese Philicia George (12.65/pb). Sono loro le qualificate per la finale, esce invece Marzia Caravelli nella terza batteria, fermandosi alla quinta barriera, dopo aver buttato già la quarta.
Trionfo tedesco nel disco uomini: Robert Harting, dopo i due titoli mondiali e quello europeo, vince l’oro olimpico con 68,27, battendo l'iraniano Hadadi, che coglie uno storico argento con 68,18. Bronzo per l’estone Gerd Kanter con 68,03, quarto il lituano Virgilijus Alekna, con 67,38. Harting si è poi prodotto in un mega show, strappandosi la maglia come Hulk e poi producendosi in una corsa ad ostacoli.
Tre le semifinali per gli 800 metri: nella prima vince il sudanese Abubaker Kaki in 1:44.51 su Nijel Amos (BOT), secondo in 1:44.54; nella seconda domina il keniano David Rudisha in 1:44.35 sul britannico Andrew Osagie (1:44.74) e sul britannico Nick Symmonds (1:44.87); nella terza vince l’etiope Mohammed Aman in 1:44.34 sul keniano Timothy Kitum (1:44.63) e sullo statunitense Duane Solomon (1:44.93), Sono loro i qualificati per la finale, esclusi l'ex-olimpionico russo Yuriy Borzakovskiy, e i polacchi Adam Kszczot e Marcin Lewandowski.
Semifinali donne dei 200 metri: nella prima si qualificano la giamaicana Veronica Campbell-Brown (22.32), la statunitense Carmelita Jeter (22.39) e la francese Myriam Soumaré (22.56); nella seconda la statunitense Allyson Felix (22.31) sull'ivoriana Murielle Ahoure (22.49) e sulla trinidegna Hackett (2.25/record nazional); nella terza, la statunitense Sanya Richards-Ross in 22.30 sulla giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce (22.34). Sarà una gran bella finale con tutte le migliori.
Sotto la pioggia la finale dei 100 ostacoli, ma lo spettacolo non ne risente. Nonostante la fiera opposizione della statunitense Dawn Harper, oro a Pechino, la favorita australiana Sally Pearson si afferma in 12.35, nuovo record olimpico, sulla Harper, argento in 12.37 (pb) e sull’altra statunitense Kellie Wells, bronzo in 12.48 (pb). “Solo” quarta la terza statunitense Lolo Jones in 12.58, sulla turca - campionessa europea – Nevin Yanit (Turchia), quinta in 12.58, eguagliando il record nazionale appena fissato nella semifinale.
Sedici anni dopo Morceli ad Atlanta, l’oro olimpico dei 1500 torna in Algeria grazie alla perfetta gara di Taoufik Makhloufi che con gran acume tattico si afferma in 3:34.08. Argento allo statunitense Leonel Manzano, abilissimo ad uscire nel finale, e cogliere un importantissimo secondo posto in 3:34.79. Terzo il marocchino Abdallati Iguider in 3:35.13, che riesce a resistere al ritorno dell’altro statunitense Matthew Centrowitz,, quarto in 3:35.17. Quinto - migliore degli europei - il norvegese Henrik Ingebrigtsen in 3:35.43 (primato nazionale). Incredibile debacle dei keniani, che hanno sbagliato gara, lasciandosi ingabbiare anziché imporre il loro ritmo: settimo Silas Kiplagat in 3:36.19, undicesimo e penultimo Nixon Kiplimo Chepseba (3:39.04), dodicesimo e ultimo Asbel Kiprop (3:43.83).
Ultimo aggiornamento (Mercoledì 08 Agosto 2012 13:48)
La mattina della quarta giornata di atletica ai Giochi Olimpici di Londra si apre con le qualificazioni del disco uomini: miglior lancio per l’estone Gerd Kanter con 66.39, davanti al tedesco Robert Harting, con 66.22. gli unici due a superare i 66 metri. Il cubano Jorge Fernandez (65.34), il britannico Lawrence Okoye (65.28), l’indiano Vikas Gowda (65.20), l’iraniano Ehsan Hadadi (65.19) superano quota 65,00, quota minima di qualificazione. Eliminati lo spagnolo Mario Pestano, il russo Bogdan Pishchalnikov, lo statunitense Jarred Rome e l’ucraino Mykyta Nesterenko.
Le batterie dei 100 hs femminili vedono, nella prima, la vittoria della bielorussa Alina Talay in 12.71 (pb) sulla canadese Jessica Zelinka (12.75); nella seconda vince l’austriaca Beate Schrott in 13.09 sulla belga Eline Berings (13.46); nella terza s’impone la statunitense Katie Wells in 12.69 su Tatyana Dektyareva (12.87); nella quarta si afferma la turca Nevin Yanit in 12.70 sulla statunitense Dawn Harper (12.75); nella quinta domina l’australiana Sally Person in 12.57 sulla francese Reina Flor Okori (13.01); nella sesta, infine, vince la statunitense LoLo Jones in 12.68 sulla canadese Phylicia George (12.83) e su Marzia Caravelli che si qualifica in 13.01.
Nel peso donne la misura di qualificazione diretta è fissata a 18,90: la superano in sei, la bielorussa Nadzeya Ostapchuk (20,76), la neozelandese Valerie Adams (20,40), la russa Eugeniia Kolodko (19,31), le cinesi Ling Li (19,23), LijiaoGong (19,11) e Xiangrong Liu (18,96). Passano anche la russa Irina Tarasova (18.76), la statunitense Michelle Carter (18.63), la tedesca Christina Schwanitz (18.62), la bielorussa Natallia Mikhnevich (18.60), la brasiliana Geisa Arcanjo (18.47) e la cilena Natalia Ducò (18.45). Resta fuori Chiara Rosa con 18.30 (15^), come la tedesca, campionessa europea, Nadine Kleinert (18,36).
Nelle batterie degli 800 maschili, Nijel Amos (BOT) vince la prima in 1:45.90 sul brasiliano Fabiano Pecanha (1:46:29); nella seconda è già la volta del keniano David Rudisha che vince in 1:45.90 sul qataregno Musaeb A. Balla (1:46.37); nella terza vince il sudanese Abubaker Kaki (1:45.51) sul keniano Timothy Kitum (1:45.72); nella quarta vince lo statunitense Nick Symmonds in 1:45.91 sul canadese Geoffrey Harris (1:45.97); nella quinta vince l’egiziano Hamada Mohamed in 1:48.05 sull’iranianio Sajad Moradi (1:48.23); nella sesta s’impone l’etiope Mohammed Aman (1:47.34) sul keniano Anthony Chemut (1:47.42); nella settima lo statunitense Duane Solomon in 1:46.05 sull’olandese Robert Lathouwers (1:46.06). Ripescato il russo Yuriy Borzakovskiy, campione europeo, in 1:46.29.
Nelle batterie dei 1500 metri femminili, nella prima vince l’etiope Abeba Aregawi (4:04.55) con il miglior tempo di giornata, sulla russa Tatyana Tomashova (4:05.10); nella seconda s’impone la britannica Lisa Dobriskey in 4:12.32 sulla marocchina Siham Hilali (4:13.34); nella terza vince la turca Gamze Bulut in 4:06.69 sulla statunitense Morgan Uceny (4:06.87). E proprio in questa batteria è eliminata l’etiope Genzebe Dibaba, oro mondiale indoor, infortunata e decima in 4:11.15. Fuori anche la russa Yekaterina Martynova (4:13.86) e la spagnola Natalia Rodriguez (4:16.18).
Serata
La finale dell’asta donne, dopo la precoce eliminazione della ceca Ptácniková e della britannica Bleasdale con 4,45 e della tedesca Strutz con 4,55, vive sui tentativi della zarina Elena Isinbaeva che dopo aver rischiato l’eliminazione a 4,55, supera 4,65 e 4,70 alla prima prova, ma poi fallisce i due tentativi a 4,75 e l’ultimo disperato a 4.80, sotto la pioggia. Più regolare la Jennifer Suhr che supera subito 4,55, poi 4,70 al primo e 4,75 al secondo tentativo. La Yarisley Silva supera 4,45 al secondo, 4,55 – 4,65 – 4,70 al primo e 4.75 al secondo (record nazionale eguagliato): classifica finale oro alla Suhr, argento alla Silva (un tentativo in più) e bronzo alla Isinbaeva, che perde l’occasione di uno storico tris olimpico. Quarta la tedesca Silke Spiegelburg con 4.65.
La bielorussa Nadzeya Ostapchuk vince il peso femminile con 21.36, riportando l’ro della specialità in patria dodici anni dopo il successo di Natallia Khoroneko. La neozelandese Valerie Adams è seconda con 20.70 seguita dalla russa Yevgeniya Kolodko, com 20.48 all'ultimo lancio superando la cinese Gong Lijiao (20,22). Quinta l’altra cinese Ling Li con 19.63.
Le batterie dei 200 metri donne cominciano con la vittoria dell’ivoriana Murielle Ahoure in 22.55 sulla russa Aleksandra Fedoriva (22.61); nella seconda vince la statunitense Allyson Felix in 22.71 sulla trinidegna Semoy Hackett (22.81) – sesta ed eliminata la giovanissima azzurra Gloria Hooper in 23.25; nella terza vince la statunitense Carmelita Jeter in 22.65 sulla britannica Abiodun Oyepitan (22.92); nella quarta vince l’altra statunitense Sanya Richards-Ross in 22.48 sulla capoverdiana LaVerne Jones-Ferrette (22.64); nella quinta vince l’ucraina Mariya Ryemyen in 22.58 sulla francese Myriam Soumaré (22.70); nella sesta vince la giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce in 22.71 sulla giovanissima bahamense Anthonique Strachan (22.75).
La russa Natalya Antyukh vince la prima semifinale dei 400 metri ostacoli in 53.33 sulla ceka Zuzana Hejnova (53.62) sulla statunitense T’erea Brown, terza in 54.21tutte qualificate. L’altra statunitense Lashinda Demus vince la seconda semifinale in 54.08 sulla giamaicana Kaliese Spencer (54.20). Nella terza semifinale vince la nigeriana Muizat Odumosu (54.40, record nazionale) sulla statunitense Georganne Moline (54,74) e sulla ceka Denisa Rosolava (54.87), tutte qualificate. Esclusa la giamaicana Melaine Walker, olimpionica in carica, sesta in 55.74.
Favolosa finale dei 400 metri ostacoli maschile con vittoria con lacrime del 35enne dominicano Felix Sánchez, già oro olimpico ad Atene 2004, in 47.63 sullo statunitense Michael Tinsley, che vola sul rettilineo e prende l’argento in 47.91 (pb). Terzo il portoricano Javier Culson in 48.10 (prima medaglia del suo paese) sul britannico David Greene (48.24). Solo quinto lo statunitense Angelo Taylor in 48.25, oro a Pechino.
La russa Yuliya Zaripova vince i 3000 siepi femminili in 9:06.72 e completa il tris di vittorie dopo Barcellona 2010 (Europei) e Daegu 2011 (Mondiali). Per la russa, in testa sin dai 500 metri, un dominio incontrastato. Argento alla tunisina Habiba Ghribi, seconda anche ai mondiali di Daegu, in 9:08.37, record nazionale sull’etiope Sofia Assefa, bronzo in 9:09.84. Solo quarta la favorita della vigilia, la keniana Milcah Chemos Cheywa in 9:09.88.
Gran vittoria per il quasi ventenne grenadino Kirani James sui 400 uomini in 49.34, miglior prestazione mondiale stagionale e record di Grenada. Per James il bis dopo il trionfo mondiale con dominio assoluto. Argento per il 19enne domincano Luguelin Santos in 44.46 sul 23enne trinidegno Lalonde Gordon, terzo in 44.52. Quarto è il bahamense Chris Brown in 44.79 sui gemelli belgi Borlée (Kévin quinto in 44.81, Jonathan sesto in 44.83). Settimo il bahamense Demetrius Pinder in 44.98, ottavo l’australiano 19enne, Steven Solomon, in 45.14
Ultimo aggiornamento (Martedì 07 Agosto 2012 18:46)
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