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Cronache

Maratona Olimpica di Londra: vince Gelana, ottava Straneo

Dal Mondo - Cronache

E’ l’Etiopia ad aggiudicarsi la maratona femminile dei Giochi Olimpici di Londra: Tiky Gelana vince in 2:23:07, record olimpico ,precedendo la keniana Priscah Jeptoo, argento in 2:23:12, e la russa Tatyana Petrova, bronzo in 2:23:29 (pb). Quarta in 2:23:56, la favorita della vigilia, la keniana Mary Keitany, primatista mondiale di mezza maratona e dominatrice delle ultime due edizioni della London Marathon. Quinta l’ucraina Tetyana Gamera-Shmyrko in 2:24:32 (record nazionale), sesta la cinese Xiaolin Zhu in 2:24:48, settima la portoghese Jessica Augusto in 2:25:11. Solo ventesima l’iridata keniana Edna Kiplagat in 2:27:52. Ritirata la russa Liliya Shobuckova per un problema muscolare.

Clima fresco, 18 gradi, e forte pioggia alla partenza.

Ottima prestazione della primatista italiana, la 36enne Valeria Straneo, ottava in 2:25:27, quarta europea, addirittura in testa per metà gara (passaggio alla mezza in 1:13:13), sotto una violenta pioggia, fin quando il gruppo delle africane, le etiopi Tiky Gelana, Mare Dibaba e Aselefech Mergia e le keniane, Mary Keitany, Edna Kiplagat e Priscah Jeptoo, tirate dalla Kiplagat a 3.15 al km, fanno selezione. La Straneo si stacca, mentre comincia a risalire la Petrova Arkhipova, argento mondiale nelle siepi nel 2007. Al 30° si staccano le etiopi Mergia e Dibaba, la russa sale ancora, comincia a perder colpi la Kiplagat. Negli ultimi due km il colpo di scena: mentre Mary Keitany cede di colpo, Tiky Gelana aumenta il ritmo e va a prendersi l’oro e il primato olimpico (migliorato di sette secondi il precedente della giapponese Naoko Takahashi a Sydney 2000). Secondo oro olimpico per l’Etiopia in maratona dopo quello di Fatuma Roba ad Atlanta 1996.

Meno positiva la prova di Anna Incerti, campionessa europea in carica, 29^ in 2:29:38, e di Rosalba Console, trentesima in 2:30:09. La Straneo diventa così la terza italiana della storia ad ottenere un piazzamento tra le prime otto alla maratona dei Giochi Olimpici, dopo Laura Fogli, sesta a Seul 1988, alla pari con Maria Curatolo che giunse ottava. Contentissima l’alessandrina, molto delusa l’Incerti, realista la Console.

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 06 Agosto 2012 22:11)

 

Londra: sintesi della 3^ giornata

Dal Mondo - Cronache

Logo_Londra_Olimpiadi_2012Nella prima batteria dei 400 ostacoli donne s’impone la ceka Zuzana Hejnova in 53.96 sulla statunitense Terea Brown (54.72). Cade la bulgara Vanya Stambolova dopo un contatto ed è eliminata. Nella seconda vince la russa Natalya Antyukh in 53.90 sulla giamaicana Kaliese Spencer (54.02); nella terza vince la statunitense Lashinda Demus in 54.60 sull’ucraina Hanna Titimets (55.08); nella quarta s’impone l’altra statunitense, Georganne Moline in 54.31 (pb) sulla giamaicana Wilson (55.53); nella quinta vince la britannica Perri Shakes-Drayton in 54.62 sulla giamaicana Melaine Walker (54.78).

Nelle qualificazioni dell’alto maschile qualificazione per i tutti i favoriti: passano, con 2.29, il britannico Robert Grabarz, il russo Ukhov, lo statunitense Williams, l'ucraino Protsenko, lo statunitense Kynard e il canadese Drouin. Con 2.26 passa il russo Silnov. Eliminato invece Gianmarco Tamberi fermatosi a quota 2.26.

La kazaka Olga Rypakova vince la finale del triplo femminile con 14.98 sulla colombiana Caterine Ibarguen, seconda con 14.80 all’ultimo salto sull’ucraina Olha Saladuha, terza con 14.79. Quarta, fuori dal podio, l'altra ucraina Hanna Knyazyeva con 14.56. Solo nona la cubana Yargeris Savigne con 14.12.

Nella prima semifinale dei 100 metri uomini vince lo statunitense Justin Gatlin in 9.82 sull’olandese-antillano Churandy Martina (9.91) e sul giamaicano Asafa Powell, ripescato grazie al 9.94. Nella seconda, show in tutti i sensi di Usain Bolt che vince in 9.87 sullo statunitense Ryan Bailey (9.96) e sul trinidegno Richard Thompson, ripescato con 10.02. Fuori il britannico Dwain Chambers. Nella terza vince il giamaicano Yohan Blake in 9.85 sullo statunitense Tyson Gay (9.90). In finale tre statunitensi, tre giamaicani, un trinidegno e un olandese.

La prima semifinale dei 1500 maschili è vinta, a sorpresa, dall'algerino Taoufik Makhloufi in 3:42.24 sul keniano Asbel Kiprop, che fa gara tattica in 3:42.92. Terzo l’etiope Mekonnen Gebremedhin (3:42.93) sullo statunitense Leonel Manzano (3:42.94) e sul norvegese Henrik Ingebritsen (3:43.26), tutti qualificati. Nella seconda batteria vince il marocchino Abdalaati Iguider in 3:33.99 sul keniano Silas Kiplagat (3:34.60), sul neozelandese Nicholas Willis (3:34.70) e sullo statunitense Matthew Centrowitz (3:34.90). Ripescato il turco Ilham Tanui Ozbilen (3:35.18) e Belal Mansoor Alì (Bahrain/3:35.40).

Nel martello uomini la medaglia d’oro va all'ungherese, campione europeo e vice campione del mondo, Krisztián Pars con 80.59 sullo sloveno, campione uscente, Primož Kozmus (79.36), e sul giapponese, campione del mondo, Koji Murofushi (78.71). Ottavo il nostro Nicola Vizzoni con 76.07.

Nelle semifinali del giro di pista maschile (400 m), il trinidegno Lalonde Gordon vince la prima sul bahamense Demetrius Pinder (44.94) e sullo junior australiano Steven Solomon (44.97), poi ripescato. Nella seconda semifinale, s’impone il grenadino Kirani James con 44.59 sull'altro bahamense Chris Brown (44.67) e sul belga Jonathan Borlée (44.99), ripescato. Ultimo, purtroppo, Oscar Pistorius, in 46.54: si ferma qui il suo sogno. Nella terza ed ultima, vince il dominicano junior Luguelín Santos in 44.78 sull’altro belga Kévin Borlée (44.84). Incredibilmente nessun atleta statunitense in finale.

Con lo splendido rettilineo finale la statunitense Sanya Richards-Ross in 49.55 si aggiudica l’oro sui 400 metri donne in 49.55 sulla britannica Christine Ohuruogu, argento in 49.70: entrambe riprendono negli ultimi metri l’altra statunitense DeeDee Trotter, che si deve accontentare del bronzo in 49.72. Solo quarta l’iridata Amantle Montsho in 49.75 sulla giamaicana Novlene Williams-Mills, quinta in 50.11, che precede la russa Antonina Krivoshapka, crollata sul rettilineo finale, sesta in 50.17.

Il keniano Ezekiel Kemboi, campione del mondo, vince i 3000 siepi uomini in 8:18.56 tagliando il traguardo quasi in ultima corsia, per poi cominciare uno show degno di Bolt. Secondo è il francese Mahiedine Mekhissi-Benabbad in 8:19.08 che precede l’altro keniano Abel Kiprop Mutai (8:19.73). Cade e resta escluso dal podio Brimin Kiprop Kipruto, il keniano campione uscente, solo quinto in 8:23.03 alle spalle dell’etiope Roba Gari, quarto in 8:20.00. Tredicesimo posto per Yuri Floriani in 8:40.07.

La serata si chiude con la finale più attesa dai più, i 100 metri. Usain Bolt è in settima corsia, in sesta Justin Gatlin, in quinta Yohan Blake, in quarta Tyson Gay. Lo sparo, Bolt esce dai blocchi in 0.165, Blake in 0.179; ai 30 metri Gay, Blake, Gatlin e Bolt, sono ancora in linea, dai 50 Bolt comincia la sua azione e stacca sempre più gli avversari in 9.63 (+1.5), nuovo record olimpico (migliorato il suo 9.69 di Pechino), seconda prestazione di sempre. Il connazionale Yohan Blake è secondo in 9.75 (pb eguagliato) sullo statunitense Justin Gatlin, terzo in 9.79 (pb). Quarto Tyson Gay in 9.80, quinto l'altro statunitense Ryan Bailey in 9.88. Sesto l’olandese Churandy Martina in 9.94 sul trinidegno Richard Thompson (9.98). Chiude tristemente ultimo Asafa Powell in 11.99, di fatto ritirato dai 60 metri per infortunio muscolare.

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 06 Agosto 2012 13:43)

 

Cronache olimpiche

Dal Mondo - Cronache

Non c’è speranza. L’era liquida, della precarietà, ci condanna allo zapping sportivo e mediatico. Mamma Rai costringe gli appassionati a saltare da una stoccata che Cassarà (gioco di parole sul futuro del verbo cassare) i giapponesi adrenalinici, alla pioggia impietosa che cade sulle maratonete, costrette a vedere centomila volte il centro di Londra, Buckingham Palace e il Big Ben nel corso di quarantadue e passa chilometri “muscolari” (termine ripetuto a iosa). Franco Bra(i)gagna dà stura ai suoi proverbiali riferimenti culturali, storici, architettonici e anche politici: si passa vicino al Ponte dei Frati Neri, dove fu trovato morto Licio Gelli…Ahia! Fossimo a Rischiatutto il povero Mike Bongiorno si sarebbe inferocito...Fu Calvi a essere trovato senza vita vicino al Tamigi! Siamo in Rai 2, non in P2…Ma il grande Franco è grande anche nel riconoscere l’errore, scusandosi poco dopo con i telespettatori. Una stecca rende anche più umani. A proposito: si dice Stranèo (il conduttore Lauro prima di dare il via alle immagini della maratona dopo l’ennesimo fartlek mediatico pubblicità /telegiornale/ carabina/ maratonete bagnate/stoccate) o Stràneo? Stvàneo, suggerisce Bragagna, tanto acculturato da conoscere perfettamente l’erre moscia della bravissima maratoneta alessandrina, della quale la regìa scompone anche il gesto di saluto rivolto ai tifosi. Perfettamente costruito il personaggio della maratoneta entusiastica, che ha cominciato tardi, forse un po’ naif: le altre, invece, sono tutte professioniste feroci, non salutano, si spintonano ai caotici punti di rifornimento (in ogni gara di mezzofondo c’è almeno un concorrente che cade, ci avete fatto caso? “Hai visto mai”, direbbe Bragagna); quando poi si ritrovano in testa colori etiopici o keniani la cronaca sembra quella di un film di spionaggio da Guerra Fredda. Quando la parola sta per passare a Luciano Gigliotti ecco piombare RaiSpot, non RaiSport. “Pubblicità!”, “La parola all’Aquatic Center”; “La parola a Ex Cel “ (si vede che serve un altro schema informatico). Ma come, in un periodo di governo tecnico (Monti docet) non si dà la parola ai tecnici? E il povero appassionato di atletica continua a fare fartlek con il telecomando. La marcia quest’anno non finisce sul tartan, ma sull’asfalto del solito centro storico londinese, con il vincitore cinese della 20 km che si abbandona a un’esultanza quasi latina, ma sapete perché? I suoi successi vengono non da Pechino, ma daMilano, anzi da Scarnafigi, che non è una lontana isola persa nel Pacifico (gioco di parole con le Fiji), ma un paesino del cuneese. Hai visto mai?

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Londra: sintesi della 2^ giornata

Dal Mondo - Cronache

Logo_Londra_Olimpiadi_2012Clamoroso sui 400 uomini l’abbandono del campione olimpico LaShawn Merritt per problemi fisici derivanti dall’infortunio patito a Monaco. Miglior tempo delle batterie per il belga Jonathan Borlée in 44.43 (primato nazionale). Vincono le proprie batterie anche il fratello Kevin in 45.14, il grenadino Kirani James (45.23) e il campione mondiale juniores Luguelín Santos (45.04) che precede Oscar Pistorius, secondo in 45.44.

Sembra in ottima forma la zarina Elena Isinbaeva che supera tranquillamente 4.55 e si qualifica per la finale con 11 altre atlete. Eliminata a sorpresa la brasiliana Fabiana Murer, come la polacca Monika Pyrek e la russa Svetlana Feofanova.

Sui 3000 siepi femminili miglior tempo per l’etiope Hiwot Ayalew con 9:24.01, segue il 9:24.91 della tedesca Gesa Felicitas Krause (solo quinta la russa Gulnara Galkina in 9:28.76, comunque qualificata). Passano anche Yuliya Zaripova (9:25.68) e Milcah Chemos Cheywa (9:27.09).

La prima batteria di qualificazione dei 100 m vedi il successo di Tyson Gay in 10.08 controvento (-1.4); segue il connazionale Justin Gatlin in 9.97 (+0.7) ed ancora l’altro statunitense Ryan Bailey in 9.88 (+1.5), tempo più veloce della mattinata. Nella quarta vince al passo Usain Bolt in 10.09 (+0.4); nelle due batterie successive i connazionali Asafa Powell (10.04/0.0) e Yohan Blake 10.00 (+1.3). Nell’ultima vince il britannico Dwain Chambers in 10.02 (+2.0). Kim Collins, per problemi con la propria federazione, non ha preso parte alle gare.

Nell'eptathlon la britannica Jessica Ennis continua la sua magica prestazione: salta 6,48 (-0.6) nel lungo e lancia a 47,49 (pb) il giavellotto, ed è sempre in testa con 5971 punti, quando mancano solo gli 800 metri. Fuori dalle medaglie la campionessa uscente, Natallia Dobrynska, deludentissima nel lungo (3.70!). Nel lungo la migliore è la russa Tatyana Chernova con 6.54, nel giavellotto la greca Sofia Ifadidou con 56,96.

Pomeriggio/Serata

La 20 km di marcia va in scena alle 18 italiane sui viali alberati di The Mall, nel centro di Londra, con lo sfondo di Buckingham Palace: s’impone il festante ventenne cinese Ding Chen in 1h18:46, record olimpico della specialità, e che diventa il più giovane campione olimpico della storia sui 20km. Secondo il 21enne guatemalteco Erick Barrondo in 1h18:57 che, nonostante due proposte di squalifica, regala una storica medaglia al suo paese. Terzo l’altro cinese, favorito della vigilia, Zhen Wang in 1h19:25 sul connazionale Zelin Cai (1h19:44). Fallimento per la spedizione russa con la squalifica di Vladimir Kanaykin e lo svenimento in diretta tv di Valeriy Borchin, altro favorito della vigilia. Deludente la prova dell’italiano Giorgio Rubino, in crisi sin da subito, al traguardo in 1h25:28, quarantaduesimo. L’italiano più contento è Sandro Damilano, allenatore dei cinesi vittoriosi.

Nella terza semifinale dei 400 hs è solo sesto il nostro Josè Bencosme in 50.07: vince lo statunitense Michael Tinsley in 48.18 sul giamaicano Leford Green (48.61). Nella prima semifinale vince il dominicano 35enne Félix Sánchez in 47.76 sul trinidegno Gordon (47.96), sullo statunitense Clement (48:12) e sul britannico Greene (48.19); nella seconda vince il portoricano Javier Culson in 47.93 sullo statunitense Angelo Taylor (47.95).

Nelle semifinali dei 100 metri femminili, la statunitense Carmelita Jeter vince la prima in 10.83 sulla giamaicana Veronica Campbell-Brown (10.89) e sulla sorprendente Rosangela Santos (11.17); nella seconda si afferma Shelly-Ann Fraser-Pryce in 10.85 sulla statunitense Allison Felix (10.94) e sulla trinidegna Kelly-Ann Baptiste (11.00). Nella terza vince la nigeriana Blessing Okagbare sulla statunitense Tianna Madison, entrambe in 10.92. Terza l’ivoriana Mirielle Ahoure in 11.01.

Nella seconda semifinale dei 400m femminili vince Amantle Montsho in 50.15 sulla statunitense Francena McCorory (50.19). Terza Libania Grenot in 51.18. Tempo che purtroppo le varrà solo il titolo di prima delle escluse, perché nella terza semifinale vince la russa Krivoshapka in 49.81 sulla statunitense Trotter (49.97) e sulla giamaicana Williams-Mills (49.91) e nella prima si era imposta la statunitense Sanya Richards-Ross in 50.07 sulla britannica Ohuruogu (50.22) e sull’altra statunitense Whyte (50.98).

Vittoria croata nel disco femminile grazie al successo della 22enne Sandra Perkovic con 69.11, record nazionale sulla russa Darya Pishchalnikova, seconda con 67.56, e sulla cinese Li Yanfeng, terza con 67.22. Quarta la cubana Yarelys Barrios (66.38), quinta la tedesca Nadine Müller (65.94). Ottava la campionessa uscente, la statunitense Stephanie Trafton-Brown (63.01).

Prima medaglia d’oro britannica della serata con Greg Rutherford nel lungo uomini: il rosso vince con 8.31, la peggior misura olimpica vincente dal 1972, primo successo di un europeo da Mosca 1980. Argento all'australiano Mitchell Watt (8.16) e bronzo allo statunitense Will Claye (8.12). Quarto lo svedese Torneus con 8.11 e quinto il tedesco Bayer con 8.10.

Seconda medaglia d’oro per i padroni di casa nel pentitissimo eptathlon: Jessica Ennis, grazie al successo sugli 800 in 2:08:65, vince la competizione con 6955 punti (record nazionale) sulla tedesca Schwarzkopf, prima squalificata dopo l'arrivo per invasione di corsia e poi riammessa, argento con 6649 punti, e sulla russa Tatyana Chernova (6628). Quarta l 'ucraina Yosypenko (6618, primato personale), per un attimo terza quando era satta squalificata la Schwarzkopf. Solo quinta la lituana Skujyte (6599/pb).

Grandissima vittoria per il britannico (di origine somala) Mo Farah, terzo oro britannico della serata, sui 10000 uomini in 27:30:42 che in volata riesce a precedere lo statunitense Galen Rupp (27:30.42), felicissimo, e l’etiope Tariku Bekele, ( 27:31.43). Quarto il grande Kenesisa Bekele, vincitore delle due ultime Olimpiadi, in 27:32.44. Sia Farah che Rupp sono allenati da Alberto Salazar. Il nostro Daniele Meucci è 24° in 28:58.46, nel gruppo nella prima parte di gara, per poi progressivamente cedere nella seconda parte.

La finale dei 100 m donne che conclude la serata vede la conferma della giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce, che raddoppia l’oro di Pechino, vincendo in 10.75. Straordinaria la partenza della Fraser che nella seconda parte riesce a tenere dietro la statunitense Carmelita Jeter, seconda in 10.78, e la connazionale Veronica Campbell-Brown, terza in 10.81. Quarta Tianna Madison (pb/10.85) sull’altra statunitense Allyson Felix (pb/10.89). Seguono la trinidegna Baptiste (10.94), l'ivoriana Ahoure (11.00) e la nigeriana Okagbare (11.01) .

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Ultimo aggiornamento (Domenica 05 Agosto 2012 12:57)

 

Londra: sintesi della 1^ giornata

Dal Mondo - Cronache

Logo_Londra_Olimpiadi_2012Nelle qualificazioni del martello uomini, solo tre uomini raggiungono la quota necessaria di 78 metri: l'ungherese, campione europeo, Krisztián Pars (79,37), il giapponese, iridato in carica, Koji Murofushi (78,48), e l'olimpionico sloveno Primoz Kozmus (78,12). Così il lancio di 74.79 vale il decimo posto e la qualificazione per la finale per il toscano Nicola Vizzoni con 74.79 (terza finale olimpica della carriera).

Nella seconda batteria dei 3000 siepi, dietro l'olimpionico in carica, il keniano Brimin Kiprop Kipruto, primo in 8:28.62, s piazza il trentino Yuri Floriani in 8:29.01 davanti al marocchino Taleb (8:20.02).

Nella sesta batteria dei 400 metri donne vince la giamaicana Novlene Williams-Mills in 50.88 sull'ucraina Nataliya Pyhyda, seconda in 51.09 (pb) e sulla nostra Libania Grenot , terza in 52.13. Da segnalare nelle altre batterie, il crono più veloce per Amanthle Montsho in 50.40 sulla russa Krivoshapka (50.75). La statunitense Sanya Richards-Ross vince la sua batteria in 51.78.

Nella terza batteria dei 400 hs uomini vince il britannico campione del mondo David Green in 48.98 sul serbo Bekric (49.21, record nazionale), e sul 20enne italiano Josè Bencosme in 49.35. Nelle altre batterie tempo più veloce per il portoricano Javier Culson in 48.33 che vince la quarta batteria sullo statunitense Kerron Clement (48.48).

Grande delusione nelle qualificazioni del triplo femminile: eliminata Simona La Mantia, campionessa europea indoor, con 13.92 a 25 cm dall’ultima misura valida quella della slovena Sestak (14.16). Solo in cinque superano i 14,40 della qualificazione diretta: la kazaka Olga Rypakova con 14,79; la giamaicana Kimberly Williams al personale con 14,53; la britannica, campionessa del mondo indoor, Yamile Aldama con 14,45; la colombiana Caterine Ibarguen con 14,42 e l'ucraina, campionessa del mondo, Olha Saladukha con 14,35.

Nelle qualificazioni del peso uomini, miglior lancio per lo statunitense Reese Hoffa, con 21,36; ottimi anche il tedesco David Storl (21,15) e il polacco Tomasz Majewski, campione olimpico uscente, con 21,03 e la sorpresa argentina German Lauro con 20,75 (record nazionale).

Nell’eptathlon, la britannica Jessica Ennis vince la quinta batteria dei 100hs con 12.54 (+1.3), miglior prestazione mondiale di sempre nelle prove multiple, sulla canadese Jessica Zelinka (12.65) e sulla statunitense Hyleas Fountain (12.70). Nell’alto vince la lituana Austra Skujyte con 1,92 (pb) sulla britannica Katharina Johnson-Thompson e alla bielorussa Yana Maksimava (1,89 per entrambe). Dopo due prove, guida la Ennis (2249).

Pomeriggio

Nelle batterie dei 100 donne miglior tempo per Carmelita Jeter in 10.83. Seguono la nigeriana Blessing Okagbare (10.93), Veronica Campbell-Brown (10.94), Kelly-Ann Baptiste (10.96), l’avoriana Murielle Ahoure (10.99). Shelly-Ann Fraser-Pryce si qualifica con 11:00, Allyson Felix con 11.01.

Nelle qualificazioni del disco donne passano tutte le migliori: miglior lancio per la cubana Yarelys Barrios con 65,94; seguono la tedesca Nadine Müller con 65.89 la croata Perkovic con 65.74.

Clamorosa eliminazione nel lungo uomini per Irving Saladino, campione uscente, con tre nulli. Eliminato anche il recordman mondiale junior Morgunov, si salva per il rotto della cuffia l'altro russo Menkov, con un terzo salto decisivo (8,09). Migliori salti per il campione del mondo indoor Mauro da Silva e per lo statunitense Goodwin con 8,11; entrano in finale i due australiani Watt e Frayne, i due britannici Rutherford e Tomlinson, il russo Menkov con 8.09 e il tedesco Bayer con 7,92. Eliminati Morgunov, primatista stagionale, Reif e lo spagnolo Caceres.

Nelle qualificazioni dei 1500 uomini, che vedono il passaggio dei favoriti come il keniano Asbel Kiprop, la sorprendente uscita del connazionale Nixon Chepseba (3:42.29). Escono anche gli spagnoli, si conferma positivamente il neozelandese Willis.

Nell’eptathlon, la gara del peso è vinta dalla lituana Skujyte con 17.31, miglior prestazione al mondo nel contesto della specialità. Sui 200 vince l’olandese Dafne Schippers sulla britannica Jessica Ennis (22.83 – pb). Al termine della prima giornata, la Ennis è in testa con 4158 punti su Austra Skujyte (3974) e sulla canadese Jessica Zelinka (3903).

Finali

La finale del getto del peso uomini vede affermarsi e confermarsi il polacco Tomasz Majewski con 21.89 . Secondo il campione del mondo, il tedesco David Storl (21,86), sullo statunitense Reese Hoffa, terzo con 21,13. Quarto Cantwell con 21.19, deludente Whiting, campione mondiale indoor in carica, nono con 20.64. Sesto, piacevole sorpresa, l’argentino German Lauro con 20.84.

Sui 10000 metri donne si afferma la 27enne etiope Tirunesh Dibaba, pratogonista di uno spettacolare allungo decisivo negli ultimi 600 metri, che chiude in 30:20.75 (wl) sulle keniane Sally Kipyego, argento in 30:26.37, e Vivian Cheruiyot, favorita della vigilia, terza in 30:30.44. 18^ l’italiana Nadia Ejjafini in 31:57.03. L’andatura iniziale è stata dettata nei primi cinque km dalle giapponesi, quando le etiopi e le keniane hanno cambiato passo staccandosi. A due giri dalla fine ha provato a staccarsi la Kidane, ma ha di fatto tirato la volata alla Dibaba, partita per l’ultimo giro e mezzo in solitaria.

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Ultimo aggiornamento (Sabato 04 Agosto 2012 20:13)

 
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