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Cronache

Las Palmas (SPA) - 3^ Gran Canaria Maraton

Dal Mondo - Cronache

"Storie di ordinaria follia"

Era da tanto tempo che promettevo al mio amico Gianni di andare a trovarlo a Las Palmas, capitale di Gran Canaria, ma avevo sempre rimandato l'appuntamento per un motivo o per l'altro.

Lui vive lì da quindici anni ed è proprietario di due ristoranti nel centro della città. In compenso, avendo un figlio a Prato, veniva lui a trovarmi, facendo modo che i nostri rapporti di amicizia rimanessero sempre vivi. Pochi anni orsono, ad appena 50 anni aveva contratto una malattia seria, "il Parkinson", e da allora la sua vita è cambiata radicalmente, fino ad arrivare all'abbandono del lavoro attivo ed andare prematuramente in pensione per invalidità.

Ad Ottobre, con la mia Antonella, avevamo deciso finalmente il viaggio in concomitanza con la maratona locale e prenotato il volo. Da quel momento un periodico scambio di mail per programmare l'evento insieme, io per i 42,195 Km, lui per la mezza maratona, data dell'evento il 22 Gennaio 2012. Cercavo di dargli tutti i consigli che si possono dare ad un esordiente, scarpe, calzini, creme, tabelle di allenamento, etc., etc,. ma ad ogni rendiconto settimanale si doveva ripartire da zero.

Il problema era che la volontà era tanta, ma gli impulsi che il cervello dava al suo fisico se ne infischiavano del suo desiderio. Un momento si bloccava un piede, un altro il braccio e a volte tutta la persona rimaneva "in folle" magari in mezzo ad una strada, fino a quando le innumerevoli pasticche che si portava appresso non smettevano di "litigare fra di loro e permettere a quella giusta del momento di fare il proprio dovere, sbloccando la situazione".

Al mio arrivo, resomi conto della situazione, non accennai neppure ad un tentativo di fare un poco di allenamento insieme. Passammo i due giorni precedenti la gara a fare i turisti insieme a lui e alla compagna Natalia. Una sorpresa, quando mi trovai con ampio spazio sulla cronaca sportiva di "Gran Canaria 7", dove si dava risalto alle mie 377 maratone in carriera, con tanto di foto. Era stato Gianni che aveva organizzato tutto e a mia insaputa.

Finalmente il giorno della gara. Colazione alle sei, con burro, marmellata, spremuta di arancia ed alcune fette di mango che io mangiai con sospetto, con il senno di poi, a ben ragione. Con Gianni eravamo d'accordo che in ogni caso partivamo insieme e poi..... Gli avevo portato da Prato gli indumenti adatti per la gara, compreso il marsupio per la scorta di pasticche, additivi per un "motore" che si ingolfava continuamente. La vasellina, in quantità industriale, che si spalmò da ogni parte, mi fece ben sperare, ma quando l'applicazione degli spilli del pettorale e l'allacciarsi delle scarpe con relativo chip andarono più lentamente del previsto, cominciai a demoralizzarmi.

Ma, oramai, il tempo dei ripensamenti non c'era più, di corsa alla partenza, deposito borse, caos a non finire, un bacio alle Signore e via, dentro i cancelli assegnati, dove però ci separarono subito per differenti colori di pettorale. Adrenalina alle stelle, musica dei Queen ed un colpo di pistola seguito da migliaia di coriandoli, dettero il via alla gara.

I giri erano due di 21 km ciascuno, per questo con Gianni ero d' accordo, per la verità poco convinto, così come Natalia, che io lo avrei ripreso al secondo giro ed avremmo finito la gara insieme. In ultima e più probabile ipotesi di ritiro forzato, l' appuntamento sarebbe stato al cartello del 41 km, correndo l' ultimo tratto spalla a spalla.

Verso il decimo chilometro c'era una doppia corsia, dove per un tratto i più veloci si incrociavano con i più lenti. Vidi scorrere gli ultimi e poi il vuoto, ma, prima di curvare, lo vidi arrivare intento a superare un vecchietto, ed al volo, mi disse che questo "petomane" scaricava continuamente, rendendo l'aria salubre di Las Palmas un "cesso"!

Mi emozionai e cominciai a ridere, ma subito dopo lo incitai. “Non c' è più nessuno dopo di te se non l'ambulanza, questo è poco importante ma lo è la lotta con te stesso e contro te stesso!”, gli dissi a voce alta. Aveva fatto circa 3 km, la sfida era iniziata. Natalia lo aspettava da un momento all'altro e, con Antonella, andavano avanti ed indietro per incontrarlo e confortarlo nella sua sicura certezza del ritiro.

Alla fine, lo videro "evvero", ma dopo 3 ore e 54 minuti, all' arrivo con la mano alzata, gridando: “Adriana, Adriana!! Per prima si accorse di lui Antonella, che scrutava i concorrenti in mia attesa, dato che generalmente, quando mi accompagna, cerco di fare bella figura arrivando sotto le 4 ore.

Avevo avuto ragione a colazione a guardare con sospetto il "mango", poiché, dopo aver passato la "mezza", intorno all' ora e cinquanta, sono iniziati i guai intestinali, terminando la gara in quattro ore e venti. Preoccupato di cercare posti più consoni a "liberarmi delle mie pene", ed a fare i conti con principi di crampi, non scorsi il cartello dell'ultimo chilometro e, poco dopo, fui proiettato verso il gonfiabile che indicava il traguardo. Solo allora mi resi conto che Gianni non c'era e mi rattristai, ma dopo un attimo lo vidi venirmi incontro, apostrofandomi: ”E' questa l'ora di arrivare! Gli ultimi 200 metri, magnifici, con lui a gridare: “Ce l'ho fatta , ce l'ho fatta!” Centinaia di persone a gridare:"Animo! Animo!" Insieme, con lui a tagliare il traguardo, mano nella mano.

I giornali, il giorno dopo, riportarono foto ed altro e pure la classifica finale della mezza maratona, certificata dal sensore, Gianni, ultimo arrivato o "Primo Rovesciato". Un personaggio famoso disse che l' importante era partecipare. Un altro, famoso altrettanto, diceva che non era importante finire una maratona ma: "Trovare la forza di partire". Ebbene, penso che almeno in questo caso questa seconda affermazione sia la più appropriata!

Dopo le congratulazioni di tanta gente, pure la commozione di Natalia, rea di scarsa fede. Come professoressa di musica, quale è, c'è da capirla. Se suoni il piano e sbagli nota, la melodia va in malora, ma gli accordi dei "maratoneti", anche se stonati, a volte producono delle melodie meravigliose, facendo bene al cuore e all'animo sia dei protagonisti che di chi li accompagna.

Tardo pomeriggio passato in un "centro benessere", con tanto di idromassaggi e per chiudere una romantica cena al ristorante italiano con tanto di "tagliata", vino pregiato, etc., etc.

La scommessa per il prossimo anno sarà per me di riuscire a riprenderlo prima che tagli il traguardo dei 21 km, e di ciò ne ho la certezza. Mi sa che dovrò allenarmi e bene, ma questa volta non mi farò sedurre dai frutti esotici.

P.S. A proposito, dimenticavo, il vecchietto "scurreggione", si è ritirato!

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I programmi di Said Aouita

Dal Mondo - Cronache

Da molti tecnici è ritenuto il più grande mezzofondista di tutti i tempi: parliamo del marocchino Said Aouita, nato a Kenitra il 2 novembre 1959, un vero pioniere e front man del mezzofondo capace di spaziare dagli 800 (1’43”86) ai 1.500 m (3’29”46) ai 5.000 m (12’58”39). Dopo avere vinto l’oro a Los Angeles 1984 nei 5.000 m, firma l’impresa vera e propria a Roma nel 1987 quando, in una calda serata di fine luglio, è il primo a scendere sotto il limite dei tredici minuti sui dodici giri e mezzo in 12’58”39. Sulla stessa distanza è imbattuto dal 1979 al 1989 (!). Riesce anche a correre i 10.000 in 27’26”11. Temperamento estroso e irrequieto, anima letteralmente il mezzofondo mondiale con una sorta di “guerra santa” nei confronti degli inglesi Cram, Coe e Elliott. Ecco un esempio della sua preparazione articolata e complessa. Come si può arguire, la preparazione è basata molto su prove ripetute  che evolvono dalla potenza aerobica al massimali, favorite dalla grande velocità di base di Said, atleta quasi unico nel suo genere. A mio parere, in un confronto con Haile Gebrselassie basato sul numero di record mondiali e vittorie olimpiche prendendo in esame dagli 800 ai 10.000 m, sarebbe in svantaggio; non così se prendiamo in esame i record personali dagli 800 ai 5.000. Certo, virtualmente sarebbe estremamente competitivo ancora adesso su 800 e 1.500………

PERIODO INVERNALE (settimana tipo)

Sabato: corsa su percorsi naturali: 7x1.000 m da 2’55” a 2’45”

Domenica: fartlek in collina

Lunedì: 45’ corsa facile

Martedì: 30’ riscaldamento- 1x2.000 m in 5’40”+ 2x1.000 m in 2’50”+ 4x500 in 1’20” con recupero completo.

Mercoledì: riposo

Giovedì: 1h fartlek collinare

Venerdì: 1h corsa continua.

Sabato: 30’ corsa facile+ 8x500 m in 1’25” di recupero rapido, quindi 30’ corsa facile.

PERIODO AGONISTICO (settimana tipo)

Mercoledì: 20’ riscaldamento+4x500 m in 1’13”-1’13”-1’12”-1’11” con recupero completo.

Giovedì: 20’ riscaldamento- +3x20’ forti con recupero 10’ fra una prova e l’altra.

Venerdì: 20’ riscaldamento- 8x300 m tra 45” e 48” in salita con 30’ di corsa leggera finale.

Sabato: 1h corsa leggera.

Domenica: 20’ riscaldamento- 1x600 m in 1’24”- 2X400 m in 54” -4x200 m fra i 25” e i 27”

Lunedì: 1h15’ corsa facile con gli ultimi 500 m in 1’09”.

Martedì: 30’ riscaldamento+ 15x100 m in 12”-13”.

Mercoledì: riposo

Giovedì: 1h fartlek.

 

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Dubai (UAE) - Standard Chartered Dubai Marathon 2012

Dal Mondo - Cronache

Gran debutto, il più veloce della storia, per il 21enne etiope Ayele Abshero nella Standard Chartered Dubai Marathon (Emirati Arabi Uniti) che s’impone in 2:04:23 (passaggio in 1:02:22), nuovo record del tracciato. Abshero diviene così anche il quarto uomo più veloce nella storia della specialità dietro i keniani Patrick Makau (record del mondo con 2:03:38), Wilson Kipsang (2:03:42) e il connazionale Haile Gebrselassie (2:03:59). Podio maschile interamente etiope completato da Dino Sefir, secondo in 2:04:50, e da Markos Geneti, terzo in 2:04:54, per entrambi primato personale. Quarta posizione per il keniano Jonathon Maiyo in 2:04:56, unico non etiope nella top ten maschile completata da Tadese Tola, quinto in 2:05:10, Yami Dadi, sesto in 2:05:41, Abdullah Dawit, settimo in 2:05:42, Desressa Chimsa, ottavo in 2:05:42, Seboka Tola, nono in 02:06:17, e Yemane Tsegay, decimo in 2:06:29. Solo 35° in 2:34:57 il favorito della vigilia, il keniano Martin Lel, staccatosi dal gruppo di testa dal 30° km, mentre 19° ha chiuso il sudafricano Hendrick Ramaala in 2:12:12. 1238 gli uomini al traguardo.

Dominio etiope anche al femminile con il secondo successo consecutivo di Asefelech Mergia che s’impone in 2:19:31 (passaggio ala mezza in 1:09:42), nuovo record del percorso e pb. La debuttante keniana Lucy Wangui Kabuu chiude in seconda posizione a soli 3 secondi dalla vincitrice (2:19:34), precedendo l’altra etiope, Mare Dibaba, terza in 2:19:52 (pb). Seguono altre due etiopi, Bezunesh Bekele, quarta in 2:20:30, e Aberu Kebede, quinta in 2:20:33. Sesto la keniana Lydia Cheromei in 2:21:30 sulla connazionale Sharon Cherop, settima in 2:22:39; ottava l’etiope Atsede Baysa in 2.23.13 sulla connazionale Mamitu Daska, nono in 2:24:24, e sulla svedese Isabella Andersson, decima in 2:25:41. 337 le donne al traguardo.

Ottime le condizioni ambientali con 12° C alla partenza.

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Gli italiani alla Gran Canaria Maraton 2012

Dal Mondo - Cronache

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Un bel gruppo di italiani ha partecipato alla terza edizione della Gran Canaria Maratón. Non hanno vinto, ma la loro presenza non é passata inosservata.

Infatti, durante la vigilia, il Patronato Turistico di Gran Canaria ha dato "la bienvenida" agli atleti italiani offrendo loro un omaggio. Mentre il giorno dopo la gara, la foto del gruppo Forza Azzurri, fatta poco prima della partenza, é stata pubblicata nel sito web ufficiale dell'evento e nello speciale di 12 pagine del "Canarias7", il quotidiano regionale.

Gli italiani hanno partecipato nelle tre distanze previste, 10 km., 21 km. e maratona. Fra loro, due maratoneti un po' speciali: il toscano Mario Ferri, del Club Super Marathon Italia, con 377 maratone nelle gambe e il veneto Giuseppe Selva, con 75 anni "suonati" e 50 maratone.

Dopo un sabato ricco di iniziative come la "Carrera Solidaria" (corsa di solidarietà) di 3 km. e la gara per i bambini (con 700 partecipanti), la mattina della domenica si presentava ai circa 4.000 atleti, con il "solito" clima fantastico: 20º, sole e fresca brezza oceanica! Una condizione veramente ideale per correre, che ha reso famoso questo evento come la migliore maratona "invernale" del sud d'Europa.

Notevole la partecipazione straniera (30%) con 44 nazioni rappresentate. Un percorso piatto e divertente, animato da molti gruppi musicali, ha portato gli atleti da una sponda all'altra dell'isola, toccando le zone più suggestive di Las Palmas de Gran Canaria: la darsena sportiva con centinaia di barche, la meravigliosa spiaggia de Las Canteras, il centro storico con la Cattedrale e la casa di Cristoforo Colombo.

I Campioni delle tre Distanze

Lo statunitense Daniel Wilkinson (proveniente dalla Virginia) ha vinto la Gran Canaria Maratón in 2:28:19 seguito dal canario Nacho Martín (di Tenerife) in 2:30:12 e dall'altro spagnolo Francisco Tovar in 2:34:34. Mentre nella categoria femminile, la vittoria é andata alla canaria Aroa Merino (di Lanzarote) in 3:00:44.

Nella Mezza Maratona, vittoria di Miguel Angel Vaquero in 1:08:13 e della spagnola Tamara Sanfabio in 1:18:29.

Nella gara di 10 km. la vittoria é andata a Ruben Palomeque in 30:57, mentre la prima donna é stata Hazel Murphy in 35:38.

Alla Maratona ha partecipato anche il paralimpico spagnolo Rafael Botello sulla sua "wheelchair o carrozzina", molto differente dalla "handbike" del nostro Alex Zanardi perché l'impulso viene dato direttamente alle ruote e non tramite la manovella. Il suo scopo é stato quello di verificare se il tipo di percorso permetterà, in futuro, l'inserimento di questa categoria.

Una grande festa sportiva che ha coinvolto, come succede nei migliori eventi, atleti, volontari e pubblico. Il successo della Gran Canaria Maratón ha "costretto" gli organizzatori a confermare la data della prossima edizione: 20 gennaio 2013. Iscrizioni già aperte con quote economiche fino al 29 febbraio. Una bella occasione per programmare in tempo la propria vacanza sportiva al sole di Gran Canaria!

Links, foto, video, classifiche ed informazioni in italiano su: www.ixu-ironpress.eu

I "finishers" Italiani

10 km.

223 Bardi, Maximiliano 86 SEN M 00:51:14

230 Butarelli, Valdimiro 5 M60 M 00:51:33

652 Mazzanti, Davide 166 SEN M 01:03:29

795 Grasso, Valentina 118 SEN F 01:15:39 

21 km.

862 Alberti, Bruno 2 M70 M 01:49:41

890 Zamperetti, Valerio 38 M50 M 01:50:10

1123 Scano, Donatella 6 M45 F 01:54:45

1210 Fonte, Cristiano 413 SEN M 01:56:43

1226 Acosta, Nicolas 420 SEN M 01:57:03

1317 Pigliaru, Michele 307 M35 M 01:59:36

1614 Casco, Rodrigo 523 SEN M 02:10:03

1855 Scapato, Giovanni 40 M55 M 03:54:09 

42 km.

32 Arnese, Marco 6 M50 M 02:55:15

357 Ferri, Mario 9 M65 M 04:20:21

451 Fabbri, Ugo 28 M55 M 05:11:47

Saluti sportivi.

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Ultimo aggiornamento (Giovedì 26 Gennaio 2012 22:51)

 

I programmi di Robert De Castella

Dal Mondo - Cronache

Indubbiamente l’australiano Robert Francois De Castella (Melbourne 27 febbraio 1957) ha contrassegnato con le sue imprese e prestazioni gli anni ottanta della maratona mondiale. Atleta massiccio, alto (1.80 x 70 kg) , allenato da Pat Clohessy, ha toccato l’apice della carriera con il titolo mondiale 1983 a Helsinki, e con la migliore prestazione all time (2h08’18” a Fuluoka). De Castella ha avuto anche un buon passato come crossista (sua la vittoria in una Cinque Mulini): la sua preparazione si è basata molto sul “trigiornaliero”, ossia tre sedute al giorno. Una preparazione molto pesante: la peculiarità sta nel fatto che , per alleggerire il carico, De Castella inseriva sedute di nuoto a fine mattinata. Tale training massivo non era una novità: un pioniere del carico di chilometri era stato il grande Ron Clarke, seguito poi da Derek Clayton. Nella sua lunga carriera De Castella vanta un prestigioso 2h07’51” a Boston 1986 (tempo da precursori), otto prestazioni cronometriche sotto 2h10’, 20,516 chilometri nell’ora di pista, misura ottenuta a Roma nel 1982 davanti a Giuseppe Gerbi. Questo era uno schema settimanale

LUNEDI’- Mattino presto: 1h corsa lenta; tarda mattinata: 20’ riscaldamento- 15x400 in 60 secondi; sera: 1h corsa media (3’20” al km)

MARTEDI’- Mattino presto: 1h collinare; tarda mattinata: nuoto in piscina; sera: 1h30’ corsa lenta.

MERCOLEDI’- Mattino presto: 1h corsa lenta; tarda mattinata: 1h fartlek; sera: 1h30’ corsa lenta.

GIOVEDI’- Mattino presto: 40’ corsa lenta; tarda mattinata: potenziamento in palestra; sera: 1h corsa media.

VENERDI’- Mattino presto: 1hcorsa lenta; tarda mattinata: 20’ riscaldamento – 4x3.000 metri in 8’50” con 5’ recup; sera: 1hcorsa lenta.

SABATO- Mattino presto: 1h corsa lenta; tarda mattinata: nuoto in piscina; sera: 1h corsa lenta.

DOMENICA: 2h30’ collinare.

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