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Commenti e Opinioni

Arese in ospedale, Morini lo sostituisce sino al rientro, e poi...

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In mattinata è stato emanato dall'ufficio stampa della federazione il seguente comunicato: A seguito dell'impedimento temporaneo del Presidente federale Franco Arese, le sue funzioni ed i suoi poteri, ai sensi dell'articolo 11 punto 6 dello statuto della FIDAL, sono assunti dal vicepresidente vicario Alberto Morini, che condurrà  la Federazione fino alla data di rientro del Presidente. Il vicepresidente vicario Alberto Morini ed il Consiglio, certi di interpretare sentimenti comuni nell'atletica italiana, esprimono al presidente Arese l'augurio di una pronta guarigione.

Naturalmente, anche la redazione di Podisti.Net si unisce agli auguri di pronta guarigione ad Arese, subito dopo, pero', corre l'obbligo di analizzare la situazione anche in relazione alle prossime elezioni federali.
In dicembre l'assemblea nazionale dovrà definire chi sarà alla guida della Fidal per il prossimo quadriennio, pare che Arese sia in ospedale per un problema serio.
Cominciano a circolare rumors, tutti da verificare, di un possibile ritiro della candidatura di Arese e di un passaggio di testimone in corsa al Vicepresidente vicario Alberto Morini.
C
osa ci sarà di vero lo scopriremo presto, intanto caro Presidente le auguriamo una pronta guarigione.

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Ultimo aggiornamento (Sabato 20 Ottobre 2012 07:06)

 

Perchè i nostri Parlamentari non corrono le maratone italiane?

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Passano gli anni e il movimento italiano delle maratone non riesce proprio ad attrarre i Parlamentari Italiani a correre le 42 km di casa.

Forse le gare del nostro Paese non sono ritenute adeguate o forse non sono organizzate bene oppure semplicemente non permettono di stupire così tanto gli amici al momento del ritorno?

Mistero. E pensare che già correre una maratona dovrebbe permettere di vivere un momento di gloria e proprio non si capisce perché, soprattutto in un momento di congiuntura economica non così favorevole, si continui a dare un dubbio segnale.

Correre a New York costa quattro volte tanto rispetto a quello che costa correre in Italia per non parlare del viaggio e della permanenza, che nel nostro Paese non raggiungono certamente le quote newyorchesi.

E allora perché andare a New York?

Negli altri Paesi, partecipare alle gare nazionali è un orgoglio. Solo nel Bel Paese questo non ha lo stesso significato e allora ecco le conferenze stampa celebrative di un fatto che ha delle incongruenze con il momento che stiamo vivendo.

Invitiamo quindi i Parlamentari-podisti a valutare una loro partecipazione alle maratone italiane e in particolare alla Turin Marathon Gran Premio La Stampa del 18 novembre.

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Il Trofeo Vanoni raccontato da Giuliano Corti

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Iniziamo a parlare di Trofeo Vanoni con una persona che ne ha corsi ben 40, quasi ininterrottamente dal 1960 al 2003. E’ Giuliano Corti, storico atleta e allenatore del CSI Morbegno.
1. Giuliano, lo sapevi di aver corso ben 40 edizioni del Trofeo Vanoni?
Assolutamente no! Pensavo una trentina, al massimo 35, ma 40 proprio non me l’aspettavo. Ad essere sincero avrei potuto correrne altri 3 o 4….
2. Come è cambiato il percorso del Trofeo Vanoni in 55 anni?
Ci sono stati dei piccoli cambiamenti negli anni che però non l’hanno mai stravolto. A parte un paio di tratti, l’attuale percorso è molto simile a quello originario.
3. Organizzare il Trofeo Vanoni è sempre stato impegnativo, quali difficoltà avete dovuto affrontare in tutti questi anni?
All’inizio sicuramente non era complesso come ora, si racconta che il primo Trofeo Vanoni fu organizzato da Luigi Ronconi (uno dei fondatori del CSI Morbegno) in una settimana! C’erano molte meno squadre, ai tempi una trentina, se pensiamo invece che ora sono 150, oltre alle donne e ai ragazzi del Minivanoni. Sicuramente abbiamo vissuto un periodo difficile negli anni ’70 in cui si arrivò addirittura a pensare di smettere. Un anno, ai primi di ottobre, ci ritrovammo in sede del CSI Morbegno e non avevamo ancora deciso niente. Cosa facciamo? Vanoni sì o Vanoni no? Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti “andiamo”! In 20 giorni abbiamo organizzato tutto. Erano gli anni in cui eravamo rimasti in pochi, ma abbiamo tenuto duro e poi le cose sono cambiate.
4. Come si svolgevano i primi Vanoni?
Il programma era meno ricco rispetto ad ora. Tutti gli atleti venivano visitati dal dott. Borellini, il medico sociale del CSI Morbegno, prima dell’iscrizione che avveniva il giorno stesso della gara. Al polso dell’atleta veniva poi messo un nastro con il piombino, di colore diverso in base alla frazione. Le premiazioni si svolgevano al Cinema Iris, allora gestito dalla Parrocchia, e bisognava attendere le 18, quando finiva la proiezione del film, per cominciare. I premi erano offerti dai vari negozi di Morbegno, quindi c’era un po’ di tutto: bottiglie di vino, indumenti, mobili. Poi, piano piano, le cose cambiarono e si passò ai premi in denaro. Le classifiche si facevano a mano, ciclostilate e se c’era qualche errore bisognava rifare tutto. E’ capitato di finire le premiazioni alle 8 di sera, con atleti che venivano anche da lontano.
5. Se facciamo un confronto tra gli atleti dei primi Vanoni e quelli di oggi, le prestazioni sono migliorate di molto?
Direi che la differenza è minima se si considera come sono cambiate le metodologie di allenamento e i materiali. La gente di allora, secondo me, valeva di più.
6. Tra gli atleti del CSI Morbegno, quello che ha il miglior tempo sul “Vanoni” è  Giovanni Rossi che nel 1988 lo scorse in 30’06” e successivamente lo vinse nel 1990, con la canottiera del G.S. Monte Zogno, in 30’ netti. Che atleta era Rossi?
Giovanni era un atleta adatto alle gare non troppo dure, aveva un gran fisico e secondo me la corsa in montagna non era la sua disciplina ideale, ma si è adatto a farla e ha ottenuto risultati importanti come la convocazione in maglia azzurra. Per darvi un’idea del suo potenziale, vi posso dire che corse i 10000 in pista tutto da solo in 30’33”.
7. Mentre pensando ai tanti campioni che hanno corso il Vanoni, secondo te chi è stato il migliore?
Senza dubbi il bresciano Franco Volpi che ne vinse otto consecutivamente dal 1961 al 1968. Aveva un fisico e una classe eccezionali, era veramente una spanna sopra tutti, ma nonostante ciò era di una gentilezza e di una umiltà incredibili. Era molto forte anche nella gare su strada e in pista, basti dire che vinse numerosi titoli italiani sia nei 5000 sia nei 10000 metri.
8. Ripensando alle 55 edizioni del Trofeo Vanoni hai qualche rammarico?
Sì, quello di non essere mai riusciti a vincerlo come CSI Morbegno! Il miglior piazzamento è stato il 2° posto nel lontano 1962 con Pio Pellegatta, Aldo Busi e Attilio Speziale. Abbiamo spesso avuto delle individualità molto forti, ma mai una squadra completa capace di primeggiare. A volte mi chiedo se non sarebbe valsa la pena di ingaggiare atleti forti di fuori provincia per toglierci questa soddisfazione.
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Se otto oreee vi sembran pocheeeee......

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Vigan_Luigi_MDM_2012_foto_Roberto_Mandelli….. intonava la voce solista. Ed il coro: provate voi a lavorar………

Gli esperti musicali la definivano una canzone di protesta. Per me era solo un’istantanea in musica che fotografava la situazione di tutta un’umanità esclusivamente votata al lavoro.

Ora mi serve come spunto per ragionare su un argomento che, come le stagioni (anche se non sono più quelle di una volta….) si ripresenta puntuale sulle pagine di Podisti: quello dei costi esorbitanti ed in continuo aumento ai quali si sottopongono i podisti pur di soddisfare la loro voglia di gara domenicale.

Argomento che potrebbe essere celermente chiuso prendendo alla lettera la canzone: “provate voi a lavorar….”. Ma è una scorciatoia da non praticare perché non modificherebbe alcunché. Mentre, a parer mio, ci sarebbe molto da modificare.

Premetto che la domanda è attuale e pertinente. Sono le risposte che mi lasciano perplesso in quanto non vogliono tener conto di cosa c’è attorno alla gara domenicale. Sembra, dalle risposte e da quel che si sente nei vari dopocorsa, che una gran percentuale di corridori non considera quel che c’è “oltre, davanti, dietro e dentro” quei 5 o 50 km di gara.

C’è, per esempio il pacco gara. Che è in fase di modifica o di tramonto. E non sarà certo il rifiuto o lo sbavare di qualche corridore che ne modificherà o deciderà le sorti. Ma a deciderle, queste sorti ,sarà la politica delle agenzie di comunicazione, sempre alla ricerca di nuove strade pubblicitarie. E queste nuove strade dovranno tener certamente conto del nuovo trend di vita cui siamo costretti dagli eventi che nulla hanno a che fare con lo sport ma che certamente influiscono anche su di esso. Se qualcuno pensa che lo sport (tutto) sia ancora un’isola felice (come lo è stato per qualche tempo), è bene che riveda i suoi parametri.

C’è anche la maglietta. Maglietta si, maglietta no. A decidere per l’una o l’altra soluzione sarà unicamente il mercato. Nel giro di due anni sui mercati mondiali le quotazioni del cotone sono quasi raddoppiate. Il filato sintetico si adeguerà per vari motivi al rialzo. E se questo non basta, per dimostrare la nostra impotenza di “utilizzatori finali”, ci sono anche i rivenditori di articoli sportivi che chiedono (giustamente) alle case produttrici di calmierare, ogni domenica, l’immissione sul mercato di qualche migliaio di magliette.

Ci sono gli Enti Pubblici che ormai non contribuiscono se non con delle briciole. E verrà il momento che ogni tipo di disciplina dovrà fare i conti per pagare anche i servizi reali elargiti. Noi i vigili per le strade, le palestre per il riscaldamento e le pulizie, ecc. E in diverse Amministrazioni già si paga….. Per stare in tema sportivo ma fuori dal nostro orticello, si legga la pagina che riguarda il nuoto milanese/lombardo apparso sulla Gazzetta di oggi. Situazione non bella sotto tutti gli aspetti. Sarò prevenuto, leggerò troppo tra le righe ma, tutti i personaggi intervistati, mi pare si esprimano ragionando come se la situazione fosse quella di sempre, le esigenze quelle di sempre, le responsabilità di quelli di sempre, i soldi quelli di sempre. Solo gli Enti Pubblici delle località turistiche elargiranno in continuazione come prima.

C’è pure la Fidal. Non si vede mai oppure nei momenti meno opportuni, ma c’è. A dicembre c’è la tornata elettorale. Qualche lettore potrà pensare: ecchissenefrega! Ma se gli uscenti verranno riconfermati, aspettiamoci una tassazione supplementare. Se riconfermati, vuol dire che la politica del quadriennio trascorso è stata gradita, condivisa ed accettata. Se altri saranno i vincitori, si può sperare in un cambio di politica. Personalmente nutro forti dubbi.

Il rosario potrebbe continuare all’infinito, ma chiudo con un riferimento positivo. Don Kenia Run è un’esperimento che può iniziare a modificare qualcosa nel pensiero culturale collettivo di chi corre.

Buone sudate a tutti da Luigi Viganò

PS. A parte la esaustiva indagine sulle spese elaborata dal Raffaelli, non riesco a trovare lamentele riferite ai costi elevati delle scarpe, dei marchingegni elettronici, degli integratori ecc. Qualcuno ne conosce il motivo?

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(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)

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Ultimo aggiornamento (Giovedì 04 Ottobre 2012 13:55)

 

Sharmarathon: a volte ritornano... cambiando nome

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Ricordate cosa avvenne nel novembre 2011? Un gruppo cosistente di podisti e relativi accompagnatori che avevano prenotato un pacchetto turistico, con annessa partecipazione alla Sharmarathon, rimasero a casa dopo aver pagato regolarmente.
L'annullameno della vacanza fu deciso dal tour operator "Eden Viaggi" che, vantando un credito consistente dall'agenzia viaggi "Startline", che da diversi anni organizzava l'evento, decise di non dare più fiducia alla stessa agenzia.
Da allora è passata molta acqua sotto i ponti ma i podisti, che nel frattempo si sono dati da fare con avvocati e media (ricordiamo anche il bel servizio di Striscia la Notizia), non hanno ancora visto un becco di un quattrino.
Dopo quasi un anno, con l'arrivo dell'autunno, abbiamo ricevuto una segnalazione relativamente ad un evento pubblicizzato su
http://www.meditrunning.com/sito_ita/index.html che si chiama "Sharm Half Marathon" quindi molto simile a "Sharmarathon".
Con l'unico scopo di dare ai podisti eventualmente interessati, gli strumenti per decidere in piena autonomia se l'iniziativa sia meritevole di fiducia, abbiamo approfondito.
Attraverso il link presente sul sito MeditRunning, si va direttamente al sito ufficiale della gara http://www.sharmhalfmarathon.com/sito_ita/ dove si capisce subito che si tratta della vecchia Sharmarathon, ci sono tutte le classifiche dove vi abbiamo trovato gli amici che l'hanno corsa.
Un'ulteriore conferma la troviamo verificando l'intestatario dei due domini www.medirunning.com e www.sharmhalfmarathon.com su http://www.whois.com/whois/sharmhalfmarathon.com e http://www.whois.com/whois/meditrunning.com dove, per entrambi i siti web troviamo la stessa persona che organizzava la Sharmarathon.
Ora che abbiamo ricostruito quasi tutto, rimane solo da capire quale impresa si celi dietro a questa "Sharm Half Marathon", al momento non lo sappiamo perchè la partita IVA IT 08981671004 citata sul sito ufficiale della gara nel rispetto di quanto prevede la legge, non è accompagnata dal nome dell'impresa.



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3. Sharmaratoneti delusi a Striscia la Notizia
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... della SharmMarathon. Podisti.Net vi ha già raccontata quanto accaduto in un precedente articolo, per chi non lo avesse letto eccolo Sharmarathon 2011: rivedremo i nostri soldi? Morello si è incontrato ...
... saluti. START LINE CLUB” Nei giorni successivi, sulla pagina Facebook della Sharmarathon compariva il seguente comunicato: “Gentili clienti registrati su Facebook, pubblichiamo il presente comunicato ...
Si è svolta oggi nello stupendo scenario del Parco Nazionale di Ras Mohammed l’8^ Sharm El Sheikh Half Marathon nota anche come Sharmarathon. Chi scrive, doveva essere là a godersi una settimana di vacanza ...
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Ultimo aggiornamento (Sabato 29 Settembre 2012 21:34)

 
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