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Commenti e Opinioni

Corro, ti vedo, ti rincorro, ti conosco, ti taggo, ti posto...

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Facebook__Una runner se bella e veloce, sperimenta la dinamica delle amicizie ai tempi di facebook. Le maratone fanno al caso suo. Il lunedì mattina dopo la gara, la sua bacheca non ha un attimo di tregua. E’ un fiorire di richieste di amicizia da parte degli sconosciuti di turno. Estranei a te forse, bella podista dai fianchi veloci, ma non a coloro che ti hanno inseguito per 42 km. Alcuni eletti sono stati in grado di starti accanto per qualche decina di km, i primi 20 specialmente, e hanno pontificato su tutto il calendario podistico italico e d’oltre cortina. Celebrando i loro successi dei tempi andati e cercando di prendere appuntamento per la prossima sgambata nella zona dove la giovane vive. “Sei di Rom?”, “Beh, io vivo a Vicenza, ma magari una domenica mattina potremmo vederci”.

Ragazza dalla falcata sicura, l’indomani mattina dentro l’autobus che ti porta in ufficio, sei davanti al tuo smart phone e inizi a selezionare le richieste di amicizia. Della metà dei richiedenti non ti ricordi che faccia aveva, ma è normale l’espressione del moscone di turno era deformata dallo sforzo per starti dietro. Poi magari riconosci i colori della casacca sociale e grazie alle due righe di presentazione allegate alla richiesta di amicizia, collochi il podista nella giusta direzione di gara.

Capitolo foto, amico podista, accetta il consiglio, sene vuoi un a ricordo della competizione che hai corso, in gara non perdere mai di vista le bionde trecce e gli occhi azzurri. Sarai la gioia della tua squadra, il “mi piace” del lunedì mattina della tua piccola community locale. Grazie alle tecniche affinate di tageting potrai fare il giro del mondo prima ancora della pausa caffè del mattino.

Veniamo alla nota più dolente. La chat! Lasciate ogni speranza di entrate in contatto con la fortunata amazzone, sappiate che facebook fornisce un software sofisticatissimo, in uso solo alle donne, con cui sono gestiti i contatti nella chat. Tu che provi a lanciare il sasso, ammiccando un semplice: “Ciao, poi non ci siamo più trovati al ristoro finale…”, sapendo che tu al 37° km piangevi dai dolori e lei era già con la medaglia al collo per la pace dei fotografi all’arrivo, resterai solo, con il braccio alzato e l’aria sorniona di chi ha sperato di faticare meno sulla tastiera che in gara, ma purtroppo non è così, la vita del podista ai tempi dei social network è più dura che mai.

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Ultimo aggiornamento (Sabato 10 Dicembre 2011 01:27)

 

Toronto-Roma: un amore unico

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Toronto_podisti.net_L’azienda americana per cui lavoro ha sedi in tutto il mondo. Tra noi dipendenti, la corsa è un modo diverso per tenerci in contatto. Ho ricevuto una lettera dal mio collega Thomas, un ragazzo canadese che vive e lavora a Toronto con l’amore per il running e non solo…

Dall'alto del grattacielo dove lavoro, è difficile immaginare cosa mi aspetterà tra 100 giorni. Ho spedito una mail al mio amico Marco in Italia dicendogli: "Il 18 marzo verrò a correre la Maratona di Roma ".

Sarà il primo viaggio con la mia Ely. La nostra storia è cambiata tante volte, con difficoltà e slanci, un percorso umano colmo di sorrisi e fatiche. La nostra corsa non è ancora finita. Correremo la maratona di Roma l’uno affianco all’altro, senza il timore del tempo finale, solo per il piacere di scoprire la città, i vicoli e le piazze, le fontane in cui ci specchieremo. Sarà come entrare in un mondo nuovo, una fuga di due adolescenti, ma con l’istinto e il coraggio di due maratoneti. Tra linee architettoniche, palazzi che sono la testimonianza delle vicende che hanno cambiato la vita di molti e forse cambieranno anche la nostra.

La Maratona di Roma non è solo un sito web su cui portare a termine la procedura di registrazione, le immagini che scorrono nella galleria fotografica fanno venire i brividi, ma sono lontane. Sto correndo molto negli ultimi mesi. Ho chiuso la Maratona di Chicago sotto le 3 ore e 30. Per noi gente del nord America, il patos che avvertiamo lungo le grandi avenue delle nostre città è legato alla gente, il calore e la partecipazione a margine dei grandi eventi podistici. Correre in Europa, sfilare per le vie di Roma, genera uno stato d’animo che forse chi vi abita ha ormai dimenticato.

Roma è più di una capitale europea, è un valore, un concetto storico e politico, che porta il visitatore di là dalle difficolta di tutti i giorni. Noi siamo gente che non ha una passato, siete i nostri punti di riferimento, come l’America a volte lo è per voi.

L’Italia vista da qui è un mix di fantasia e difficoltà, stile e sfrontatezza. Durante i miei studi universitari non ho mai smesso di ritagliare una parte della mia formazione dedicandola alla storia romana. Dai miei libri di storia conservo ancora il ricordo della chiesa di S. Lorenzo de’ Speziali in Miranda, conosciuta come la chiesa dei farmacisti. Situata nel Foro Romano, davanti a via dei Fori Imperiali, all'interno del Tempio di Antonino e Faustina, risalente al VII o XI secolo. Il foro romano è stato l’ombelico del mondo, il centro commerciale, religioso e politico della Roma antica.

Il 18 marzo via dei Fori Imperiali sarà il centro del nostro piccolo universo. Ely perdonami se mi emozionerò tesoro mio, ma gli amori giovanili non si dimenticano. Correremo in due con un solo passo, sarà una passeggiata nel più bel museo a cielo aperto del mondo. Saremo parte di un quadro che da oltre 2000 anni si compone di colori e avvenimenti. E’ una gara difficile che non concede tregua. C’è chi l’ha definita: “un campo di fiori al vento. I colori delle diverse vite dentro la storia dell’uomo”.

Mia Ely vieni a Roma con me, ripartiamo insieme amore mio, con la tua bellezza e la mia emozione, la tua tranquillità e la nostra indecisione e voglia di scoprire cosa si nasconde sotto i sanpietrini di Roma, cosa ci aspetta nella nostra vita in due.

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 09 Dicembre 2011 11:12)

 

Venghino Signori, venghino

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Vigan_Luigi_2011_foto_Roberto_MandelliDevo intervenire per mettere qualche puntino sulle “i”in merito al “nuovo” (??) capitolo dei clonatori, poiché i commenti all’articolo di PN che accompagna la lettera di Poli meritano alcune puntualizzazioni.

Mau dice bravo a Poli perché “incomincia” un’operazione di civiltà sportiva. Niente di più errato. Semmai (ma spero proprio di no), la conclude.

Andiamo per ordine. L’operazione parte una decina d’anni fa (o poco meno) quando, scoppiato il fenomeno dei “tagliatori”, alle dipendenze di Massimo Magnani che dirigeva la Maratona di Milano e con il benestare dello stesso, il sottoscritto decise di mandare un segnale per questa gente. Costoro, imperversavano in tutto il Paese. Milano era un’ottima vetrina per le loro magnifiche gesta e ce ne aspettavamo parecchi. Cosa verificatasi puntualmente. E costruimmo la squadra per arginare il fenomeno. Per vincere la sfida non basta un tassello del puzzle organizzativo seppur blasonato come la Gazzetta, serve il supporto di tutti. Fidal compresa. Sembrerà strano, ma anche la struttura federale che è una delle prime responsabili di questo andazzo (che non si è fermato bensì trasformato in diversi modi –quasi una mutazione genetica- ultima dei quali la clonazione dei pettorali) si è messa a disposizione nella persona del Giudice Ruffini. Insieme, e con grande convinzione, ne vennero tolti dalla classifica una marea. E da lì partì un parziale repulisti dell’ambiente. A seguire, una parte importante la svolse anche PN.

Tutto questo per chiarire un percorso operativo che deve rimanere nella storia dell’organizzazione sportiva ben chiaro a tutti. Non certo per togliere meriti e visibilità a Poli. Al quale, se dobbiamo dirgli bravo! glielo dobbiamo per un altro fatto: incominciare sono capaci tutti, proseguire è per pochi e caparbi soggetti.

Aggiungo altrettanto chiaramente che il fenomeno dei clonatori è la degenerazione del cancro primigenio (tagliatori) passato attraverso il fenomeno dei certificati medici taroccati, delle doppie tessere ecc. ecc. Quindi potremmo asserire che siamo alla fine di un ciclo? Io penso proprio di no: stiamo in attesa di qualche altra trovata che metta nuovamente alla berlina il nostro Movimento e la Federazione che ha la pretesa di rappresentarlo. Federazione che non ha neppure le capacità di organizzare come si deve l’atletica che conta. Federazione che permette, su larga scala, la degenerazione atletica: quella dei nani, delle ballerine e, Torino docet, dei saltimbanchi.

Il commento di Mereghetti non fa una grinza epperò (c’è sempre un però) non tiene conto di alcune caratteristiche espresse dai personaggi del nostro mondo. Chi organizza e bazzica un po’ le varie segreterie, converrà con me che a presentare iscrizioni incomplete, in ritardo, con pagamenti ritardati e a volte anche ridotti (mai un euro in più!!!!) sono sempre gli stessi. Mereghetti dice che si potrebbero trovare altre forme per. Benissimo. Ma il sottoscritto a Monza (gara dove seguo molto da vicino la segreteria) dice all’interlocutore: le regole sono quelle che sono e l’organizzazione pure. Però (un altro però) vieni al mattino 10 minuti prima della chiusura consegna pettorali e ti accomodi vicino alla segreteria. Se la segreteria ha ricevuto delle rinunce (solitamente pervengono dalle iscrizioni societarie) ti destiniamo subito un pettorale. Diversamente, all’orario regolamentare di chiusura del servizio consegna pettorali, te ne consegneremo uno degli avanzati. L’interlocutore nicchia. Chiede garanzie che gli possono arrivare solo attraverso la sfera di cristallo. Se le cose continuassero su questi binari , a grande richiesta e con squilli di tromba, al nostro mondo dovremo concedere il visto di ingresso anche alle fattucchiere.

Costoro, che io metto in quota all’esercito dei nani, ballerine (no, ballerine no perché le donne in questo sono più organizzate, metodiche) e saltimbanchi, pretendono di essere anche i proprietari del Circo. Tanti Nando e Moira prestati allo sport.

Tra gli organizzatori, chi si prende la briga di invitare il Principe di Monaco, grande appassionato di Circo?

 

(Foto di Roberto Mandelli - Podisti.Net)

 

 

 

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento (Mercoledì 30 Novembre 2011 20:20)

 

Perchè scrivere ATLETICA LEGGERA sul certificato medico agonistico

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Un numero sempre maggiore di manifestazioni di Corsa su Strada accetta il certificato medico agonistico solo se reca la dicitura ATLETICA LEGGERA. Purtroppo anche alcune Assicurazioni, in seguito a denuncia di grave infortunio o sinistro, non accettano altre diciture (podismo o altro).

La FIDAL, nelle "Norme per l'organizzazione delle manifestazioni 2011 (ed. 2011 - approvata dal Consiglio Federale il 03.12.2010)", scrive che "Nelle manifestazioni agonistico-promozionali possono partecipare, oltre agli Atleti tesserati alla FIDAL, a Federazioni Straniere ed Enti di Promozione Sportiva (sez. Atletica e nel rispetto delle Convenzioni stipulate tra FIDAL e gli Enti stessi) anche alunni e studentinell'ambito dell'attività sportiva scolastica".

Chiarisce anche che "Alle manifestazioni di Atletica Leggera di corsa su strada, ove previsto dagli specifici Regolamenti, possono partecipare anche le persone italiane e straniere (persone straniere nelle sole gare internazionali, in regola con le norme che disciplinano il soggiorno in Italia), non tesserate pe rSocietà affiliate alla FIDAL".

Precisa che "le stesse saranno provviste dell'apposito cartellino di partecipazione gara, rilasciato direttamente dalla Società organizzatrice della singola manifestazione, limitatamente alle categorie amatori e master, nel rispetto della circolare esplicativa emanata dalla FIDAL".

Rimarca che "la loro partecipazione è comunque subordinata alla presentazione di un certificato medico di idoneità agonistica".

Nel capitolo riservato al "Cartellino di autorizzazione alla partecipazione alle gare su strada per i non tesserati FIDAL" precisa ancora meglio che "... la loro partecipazione è comunque subordinata alla presentazione di un certificato medico di idoneità agonistica all'atletica leggera".

Sul cartellino gara è ben evidenziato che "Il sottoscritto XXX YYY dichiara di essere in regola con ledisposizioni vigenti in materia di tutela sanitaria delle attività sportive per quanto concerne lacertificazione di idoneità prevista per l'atletica leggera, conservata agli atti della società (D.M.18/02/1982)”.

Sullo stesso piano anche la UISP di Reggio Emilia che, nelle “Regole del Tesseramento” scrive “…. È OBBLIGATORIO indicare sul certificato la disciplina sportiva esatta, l'unica dicitura che vale ai fini assicurativi è quella del “ATLETICA LEGGERA”, altre terminologie (es.: Podismo), possono dare adito a contestazione”.

Nella richiesta UISP di tesseramento l’Atleta dichiara “Allego, copia del certificato medico perl’attività agonistica – atletica leggera, … e nel “Vademecum attività 2012” la UISP ricorda ancora “ E’possibile, il giorno stesso di un evento agonistico/competitivo, eseguire il tesseramento UISP sul campo di gara, previa compilazione di un apposito modulo e consegna di una copia del certificato medico per la pratica agonistica – atletica leggera altre specialità/sport non sono validi”.

Nota a margine (ma non troppo): lo stesso Ministero della Difesa, nel Regolamento per partecipare al programma di avvicinamento all’attività Militare chiamato “Vivi le Forze Armate. Militare per tre settimane” tra la documentazione da riprodurre, informa che “All'atto della presentazione presso ireparti/Enti per lo svolgimento della visita medica, gli aspiranti frequentatori dovranno consegnare la certificazione relativa all'idoneità all'attività sportiva agonistica atletica leggera e nuoto per la Marina e per il rgt. lagunari e atletica leggera per Esercito, Aeronautica e Carabinieri.

 

Tutta la documentazione riportata la potrete trovare sul sito www.claudiobernagozzi.net

 

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Ultimo aggiornamento (Martedì 29 Novembre 2011 12:05)

 

Clonatori alla Garda Trentino Half Marathon: Poli fa sul serio

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Non c'e' che dire, prima la pubblicazione delle foto degli abusivi alla "Garda Trentino Half Marathon" con tanto di "taglia" per favorirne l'identificazione, ora la richiesta di squalifica per il primo podista smascherato, l'organizzatore Sandro Poli fa sul serio e noi lo supportiamo dando visibilità alle sue iniziative.
Sara' probabilmente l'unico nome che pubblicheremo seppur incompleto, ma non possiamo astenerci perche' il caso è proprio speciale, leggete con attenzione la lettera sottostante perche' la cosa è grottesca.
Vi è da dire che la Società del podista protagonista s'e' comportata veramente bene fornendo da subito la massima collaborazione ammettendo la doppia leggerezza del proprio tesserato.

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 25 Novembre 2011 10:08)

 
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