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Calderara di Reno - 11^ Maratona di S. Silvestro

L'accoglienza di Calderara ha chiuso il mio 2011

Maratona - Calderara di Reno - 11^ Maratona di S. Silvestro

Col sorriso e la consegna della medaglia di finisher della Maratona di San Silvestro si è chiuso il mio 2011 agonistico. E’ proprio quel viso gioviale e quella onorificenza che premia chi si è sobbarcato i 42,195km di corsa che voglio restino impressi nella mia memoria, tali da poter scacciare i fantasmi di un’annata che sportivamente parlando, non posso che definire fallimentare...

Calderara di Reno, una località della periferia bolognese, vede come ogni dicembre lo svolgersi di una manifestazione podistica che attira numerosi atleti da ogni latitudine italica. Una cosa normale, si potrebbe pensare, non tanto però se vediamo in quale giorno vede la luce questa kermesse e cioè il 31 dicembre. Così come nel 43 a.C., Ottaviano Augusto, Marco Emilio Lepido e Marco Antonio, s’incontrarono per stabilire la divisione dei territori appartenenti all’Impero romano, così ogni anno qualche centinaio di podisti o forse più, si riuniscono per spartirsi i circa 3.5km del circuito intorno al centro sportivo Pederzini, dove ha anche sede la Podistica Lippo Calderara, società organizzatrice l’evento.

Un percorso tutt’altro che bello, una gara dove “fare il tempo” è difficile visto il “traffico” di atleti, le strade alcune strette e altre con cambi di direzione secchi. Aggiungendo a tutto ciò anche la collocazione nel calendario annuale in un giorno particolare come San Silvestro, una persona si potrebbe chiedere: “Ma cosa ci vado a fare a Calderara, meglio starmene a casa con la famiglia a festeggiare!”. E’ proprio qui, invece, il bello. Guardando bene gli atleti, le loro facce sorridenti e la voglia di stare in compagnia,viene proprio da pensare che quello è proprio il “cuore pulsante del circuito maratonistico”: infatti, conoscendo poi quasi tutti, sono pochi quelli che vengono per la prima volta, mentre moltissimi sono i ritorni. Un’allegria che si sente nell’aria, si prende come scusa la gara, ma il motivo vero è il ritrovarsi, scambiarsi gli auguri e magari qualche regalo. Un’atmosfera familiare creata da Gozzi che veramente aiuta tutti a trascorrere una bella giornata. Tutto ciò che dico è confermato dal numeri degli iscritti che premia chi si dà da fare per allestire la manifestazione.. Qui non hai il Colosseo da ammirare, non hai Piazza del Plebiscito da guardare, non c’è Piazza San Marco da contemplare, ma c’è chi ti accoglie, ti coccola e ti fa stare bene, cose semplici e fatte col cuore.

Due cose sono cambiate rispetto all’anno scorso. La prima, la partenza è stata arretrata di qualche centinaio di metri ma il traguardo è rimasto dov’era e i giri son rimasti sempre gli stessi. A questo punto qualche domanda ai più è sorta: “Era l’anno scorso più corta o quest’anno più lunga? Chi certifica il percorso?” A questi quesiti gradirei che l’Organizzazione rispondesse, magari emettendo un comunicato per chiarire. L’altra diversità è stato il ristoro posto qualche decina di metri prima del traguardo e qui si è compiuto il miracolo... Non ho visto bottigliette o bicchieri per quaranta metri ed ho pensato: “Stiamo migliorando”. L’illusione però è durata poco, perché, subito dopo l’area del cambio delle staffette, la sede stradale era come sempre ricoperta da un manto di plastica. Cari amici perché, come fate sempre ai ristori, non avete buttato a terre le vostre bottigliette sotto il gonfiabile quando potevate fare bella mostra della vostra inciviltà davanti ai giudici, allo speaker e ai numerosi spettatori? Avete avuto paura dei rimproveri? Allora sapete anche che non si fa e quindi siete dei meschini.

La gara è iniziata in orario, una splendida giornata ha accompagnato l’evento ed il morale di tutti era alto; correndo a circuito ho avuto modo di doppiare e magari anche triplicare qualche amico (così come anche a me è successo), ma i ripetuti incontri, invece di essere tristi perché si subiva “l’onta” del sorpasso, erano sempre fonte di battute, barzellette, foto.

Come sempre, ho svolto un buon allenamento lento, mi sono fermato a tutti i ristori non dimenticando mai di ringraziare i volontari per la loro cortesia. Siparietti simpatici quasi ad ogni passaggio dal via con lo speaker Fabio Rossi che aveva una battuta pronta per me, come per tutti . In giro sul percorso come due falchi s’aggiravano i fotografi Antonio e Denise, sempre pronti a fissare con uno scatto i nostri atteggiamenti più strampalati.

Alla fine una bella doccia calda all’interno del palazzetto, un buon pasta-party, a proposito, buona l’idea di far dare minimo un euro che andava in beneficenza, però avrei gradito sapere chi andava a beneficiare di questa raccolta, spero anche qui vivamente che l’Organizzatore rendi nota la cifra raccolta e il soggetto beneficiato. Un buon capo tecnico nel pacco gara (ed anche della mia taglia) era l’ultima sorpresa di questa bella e tranquilla giornata bolognese.

Per concludere, voglio ringraziare gli amici che ho incontrato a Calderara, veramente tanti, chi m’incitava lungo il percorso e chi, avvicinandomi, mi diceva: “Sai, leggo sempre ciò che scrivi,complimenti.” Grazie a Tutti.

Ps. Se è possibile lungo il percorso mettete dei bagni chimici in modo che anche le atlete in caso di bisogno...

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Calderara di Reno? Comunque, una bella maratona

Maratona - Calderara di Reno - 11^ Maratona di S. Silvestro
Meniconi_Antonello_Calderara_2011Può piacere o non piacere. Con il suo percorso a circuito può affascinare più o meno. Ma la Maratona di Calderara di Reno sta comunque diventando una classica alla quale, dopo aver partecipato la prima volta ci si affeziona. Poi diventa difficile rinunciarvi. Anche perchè in realtà è molto ben organizzata, dal buon Gianfranco Gozzi e dal suo staff, oltre che dotata di tutte quelle comodità che un podista possa pretendere. Con la partenza praticamente sul punto di ritrovo, ad un passo dall’albergo se si decide di arrivare il giorno precedente. Il ristoro che funziona, la strada quasi totalmente chiusa al traffico (con un minimo impegno in più si potranno evitare anche quelle piccole inconvenienze avute in tal senso), la doccia calda all’arrivo e il buon pranzo finale. La formula di quest’ultimo biennio con il giro più corto rispetto alle precedenti edizioni è favorevole a tutti ed anche a chi corre, per avere degli importanti punti di riferimento. Insomma, è veramente da apprezzare il fatto che chi organizza ha fatto molto per migliorare questa competizione e sono lontani i tempi di quando capitava che la partenza veniva data anche senza avere al via tutti i partecipanti, in quanto non a conoscenza di dover fare oltre un chilometro per arrivare alla linea dello start. Come in tutte le buone cose, non può tuttavia mancare lo spazio per le critiche. E’ normale farle, anche perché, senza alcuna pretesa, potrebbero essere prese, o meno, in considerazione dagli organizzatori per un ulteriore passettino in avanti. Partendo dalla fine, la richiesta di un contribuito di un euro per il pranzo è certamente legittima, ma indicarlo come contributo solidale richiesto a tutti i partecipanti senza indicare, eventualmente, a chi è indirizzata la beneficienza (visto che nel foglio consegnato insieme al pettorale non vi era scritto) rischia di passare come una mancanza o addirittura come un’occasione per racimolare qualche spicciolo in più, cosa che invece è da ritenere fuori dalla realtà. Prima del pranzo c’è stata la consegna del pacco-gara, che in quest’ultima edizione era il pantalone da corsa al ginocchio (e del vino). L’anno precedente una felpa. Quello ancora prima una maglia tecnica. Si intenda, oggetti comunque graditi. Ma è possibile che ogni anno, coloro che arrivano nelle retrovie non possono avere la taglia desiderata perché esaurita (quest’anno le S evidentemente sono andate tutte per i più forti). Ed allora, perché non prevedere una consegna prima della partenza oppure avere una quantità superiore ed eventualmente la rimanenza darla in alternativa al capo dell’anno successivo per chi non ha partecipato l’anno precedente. Ma poi un dubbio. Ma se quest’anno la partenza è stata anticipata di qualche centinaio di metri rispetto al passato ed il percorso è rimasto lo stesso, delle due l’una: o la maratona era più corta nel 2010 oppure quest’ultima è stata più lunga… Ce lo siamo chiesti in tanti, ma questa, per chi arriva molto più indietro rispetto ai primi, è davvero solo una quisquiglia ed alla fine di questo 2012 saremo ancora lì, alla linea di partenza. Add a comment

Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Gennaio 2012 21:09)

 

Calderara di Reno (BO) - 11^ Maratona di San Silvestro

Maratona - Calderara di Reno - 11^ Maratona di S. Silvestro

Calderara_di_Reno_Maratona_San_Silvestro_2011Quasi 300 iscritti per tradursi in 245 classificati (e alcuni ritirati), 82 staffette di 4 atleti, tantissima gente che ha preso d’assalto di buon mattino, l’ultimo a disposizione per il 2011, il Centro Pederzini di Calderara di Reno, alle porte di Bologna. Sono i numeri record dell’11esima edizione della Maratona di S.Silvestro, organizzata dall’Atletica Lippo-Calderara, un’organizzazione già collaudata negli anni e sinonimo di sicurezza, nonché di familiarità nonostante i numeri che continuano a crescere di anno in anno.

Andrea Bernabei e Paola Garinei vincono la Maratona individuale, entrambi confermando il buono stato di forma, in particolare per la farmacista perugina sempre affamata di vittorie su ogni percorso, su qualsiasi chilometraggio. Sta vivendo un periodo di grazia, cosi come lo è stato tutto il 2011 per lei, culminato con il secondo posto e personal best (2h48’59’’), all’ultima Maratona di Lucca, nell’ottobre scorso. Non ha avuto rivali la perugina e forse le è mancato quel pizzico di “cattiveria”, per tentare anche il colpaccio di battere il record femminile della manifestazione nelle mani dell’azzurra di Ultramaratona (100km e 24 ore), Monica Casiraghi (2h52’48’’ nel lontano 2003); Paola Garinei, Avis Perugia, chiude quindi all’8° posto assoluto nella classifica generale chiudendo in 2h53’28’’. Seconda donna Alice Modignani, Atl. Palzola, 3h19’39’’, terza Ilaria Fossati, Runners Bergamo, 3h23’50’’. Quarto e quinto posto per Patrizia Rossi, Picorunners, e Tiziana Sportelli, UISP Faenza. Andrea Bernabei, azzurro di ultramaratona, della Società Atl.Zola, chiude la sua fatica dopo 2h35’53’’, dopo 5’ chiude Federico Bordignon, Atletica Vicentina, terzo Massimo Poggiolini, a 9’ dal vincitore. Quarto e quinto posto per Stefano Masetto, Vicenza Runners, e Luigi Maringgele, Keltern.

Gli Ultimi saranno i primi e cosi nelle staffette a vincere con la somma del minor tempo possibile, 2h26’37’’, è la squadra de Gli Ultimi con Flavio Monteruccioli, Stefano Del Rosso, Roberto Pelliconi, Dennis De Paola. Secondo posto per la squadra del Ginosa Team, terza l’Acquadela, quarta il GDS Valdalpone, quinta Marathon CDC. Fra le staffette over vince la Endas Caricentro, mentre l’Atletica Scandiano vince fra le staffette femminile.

Salem Mohamed, Atl. Vis Avano, è l’ultimo maratoneta a chiudere la bella giornata di sport, bella anche meteorologicamente parlando.

Fra i tanti atleti una menzione speciale per Roberto Venturi, società La Lumega, ultramaratoneta che gareggia per passione, che ha chiuso in 63esima posizione, in 3h27’40’’. Roberto Venturi, è una presenza silenziosa delle maratone e ultramaratone, perché lui Roberto è sordo dalla nascita ma, nonostante l’isolamento cui è costretto, solo nel 2011 ha portato a termine ben 16 maratone, 5 ecomaratone e 1 skymarathon e ben 11 ultramaratone, fra cui la 100 km del Passatore. Roberto Venturi, è un esempio per molti.

Premiazioni abbondanti, pranzo con pasta, pollo, insalata, dolce e tanto altro per tutti, presso il Centro Pederzini di Calderara. Ottimo lavoro dei giudici FIDAL e UISP, dei cronometristi e dello speaker, la voce di questa gara, Fabio Rossi, direttore di Podisti Net.

Un ringraziamento a tutti gli sponsor, un grazie agli atleti che hanno voluto festeggiare l’ultimo giorno dell’anno in casa Calderara e un arrivederci al prossimo anno, il 31 dicembre 2012.

SERVIZIO FOTOGRAFICO

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Gennaio 2012 00:12)

 
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