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New York - ING New York City Marathon 2012

New York 2012 : è possibile il rimborso del pettorale!

Maratona - New York - ING New York City Marathon 2012

E finalmente i NYRR si sono mossi! Dopo la disponibilità dei tour operator a tenere valida l’iscrizione per i prossimi 5 anni ora c’è un gesto direttamente da parte degli organizzatori.

Il pezzo completo lo trovate sul sito della maratona americana, attraverso il quale ribadiscono il disastro causato da Sandy e si scusano per il ritardo nella loro decisione. Queste le possibilità offerte:

Rimborso del costo del pettorale, dedotto il costo di registrazione di 11 dollari. Precisano che questa decisione è stata presa nonostante la loro tradizionale “no refund policy”, ma hanno preso atto delle circostanze particolari e ritengono in questo modo di riparare il danno subito ( o almeno una parte di esso, dico io).

Possibilità di mantenere valida l’iscrizione sino al 2015 ( come in effetti già era, ma per decisione dei tour operator), da aggiungere i costi di registrazione e il costo del pettorale, che resterà lo stesso anche in presenza di futuri aumenti. Con gli aumenti che praticano ogni anno potrebbe trattarsi di un bel risparmio! 

Possibilità di partecipare alla mezza di New York, prevista per il 17 Marzo 2013 ( limitata disponibilità di posti), pettorale garantito a pagamento.

Insomma, la decisione è un pò tardiva, ma certo benvenuta.

La seconda opzione (mantenimento iscrizione sino al 2015) di fatto garantisce il pettorale fino al 2015, ma a pagamento,ora si tratta di vedere come si comporteranno i tour operator, alla luce di questa notizia, in qualche modo inaspettata.Per quanto riguarda Born 2 Run, da noi contattata, le opzioni saranno:  rimborso diretto del pettorale ( richiesta da fare entro il 14 Gennaio 2013) oppure pettorale garantito e mantenimento del prezzo pagato nel 2012 sino al 2014, senza ulteriori spese.



 
 

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 21 Dicembre 2012 11:44)

 

Valeria Straneo, New York e la sua prossima maratona...

Maratona - New York - ING New York City Marathon 2012

01 11 2012 New York intervista a Valeria Straneo foto Roberto Mandelli
Avevamo incontrato Valeria Straneo, è successo due giorni prima della gara, poi è accaduto quello che tutti sapete. Però nonostante l’annullamento ci pare interessante pubblicare gli esiti di questo incontro.

Ma prima di tutto cominciamo.…dalla fine, dalla prossima maratona che correrà. Abbiamo raggiunto telefonicamente sia lei che il suo manager (Marcello Magnani); abbiamo elencato le gare in programma, Yokohama, Torino, Reggio Emilia, Firenze….ma al tempo stesso ci chiedevamo con quali energie fisiche e soprattutto nervose potesse ancora avere voglia di gareggiare, dopo la mazzata di New York, e, ricordiamolo, dopo un anno ad alta intensità agonistica.

Valeria correrà la XXVI edizione della maratona di Torino, il prossimo 18 Novembre. Perché Torino? La risposta esce fuori facilmente, perché…..ho usato tutte le energie residue per preparare una maratona come New York, e' andata com'e' andata, ma a questo punto non e' piu' fondamentale il mero risultato cronometrico, che comunque cerchero' con tutta me stessa, ma perchè voglio condividere la chiusura di una stupenda stagione nella mia terra, con la mia gente. Da questo nasce la voglia di Turinmarathon…..

Aggiungiamo noi comunque vada, perché certamente non è la scelta più “comoda”, qui troverà Hilda Kibet, un personale di 2h24’27’’ e già potrebbe bastare, ma facilmente non sarà la sola a competere contro Valeria. E allora….un grosso in bocca al lupo.      

Il report del nostro incontro

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Valeria Straneo prima delle presentazioni ufficiali dei top runners ( sessione odierna) e i relativi incontri con tutte le testate giornalistiche, ringraziamo Valeria per la disponibilità.

Il nostro incontro si tiene nella sala hospitality al 44° piano dell’hotel Hilton, dove alloggiamo tutti i top runners.

Appena rientrata da una corsetta in Central Park è un po’ delusa di non averci potuto correre al suo interno (il giro esterno è effettivamente triste e complicato), è ancora “under maintenance” per le operazioni di rimozioni di rami e foglie. Riapertura prevista per domani.

Buongiorno Valeria, finalmente possiamo darti il benvenuto a New York, ci pare di aver capito che hai fatto un giro lungo per arrivarci

Ciao, effettivamente si, doveva essere un Milano-New York con volo diretto e invece è diventata un’odissea, sia pure se intervallata da qualche stop interessante

Beh, allora raccontacela

Da Malpensa ci hanno mandato a Londra, dove abbiamo dovuto pernottare per mancanza di voli in coincidenza per gli Stati Uniti. La prima possibilità per proseguire era la serata successiva, ne ho approfittato per correre in parte sul tracciato della maratona olimpica e devo dire che la mente è tornata piacevolmente indietro , alla MIA maratona, alle emozioni che ho provato e che resteranno a lungo scolpite nella mia mente, alla soddisfazione per il risultato ottenuto, con un filo di rammarico perché, forse, senza il problemino che mi sono “tenuta dentro” avrei potuto fare ancora meglio , ma sia chiaro che sono molto contenta così.

Si, ma tornando al viaggio, New York è ancora lontana

Infatti, e poi per andarci siamo passati da …..Toronto. Anche qui altro stop per l’impossibilità di proseguire. Questa volta per 2 notti, ne abbiamo approfittato per vedere le cascate del Niagara.

Parli al plurale, in quanti eravate

Sono con mio marito Manlio,ecco, questo di trovarci noi due da soli non succedeva da tempo e mi è piaciuto, anche se in genere viaggiamo con i figli Arianna e Leonardo, ma visto cosa è diventato il viaggio è stato meglio così.

Poi finalmente siete arrivati a New York, perché questa scelta

Perché è la maratona per eccellenza,per la gara e per tutto quello che si trova intorno, una volta nella vita devi farla. Ci pensavo da tanto tempo e dico meglio che sia capitato di farla adesso, anche perché come top runner ci sono tanti vantaggi.

Eppure giri a tutta da oltre un anno, non c’è il rischio di un (altro) impegno troppo gravoso

Senti, me lo diceva anche il mio allenatore, Beatrice Brossa, infatti ne abbiamo discusso parecchio, anche molto animatamente.

Raccontaci qualcosa di più

Lei è molto protettiva, inoltre siamo legati da una forte amicizia, però io credo che ad un certo punto un atleta maturo debba poter fare certe scelte, io ho capito lei e lei ha compreso me, tutto a posto così.

Un passo indietro a ciò che ti è successo, senza entrare nel dettaglio e ripetersi nuovamente, non se ne può più, invece ti chiedo come hai potuto venirne fuori, sul piano fisico ma anche quello psicologico.

Sono stata aiutata veramente tanto, certamente da chi mi vive accanto, ma anche dalle persone che mi hanno accompagnato in questo percorso. Il dr. Fiorella, della federazione, persona di una disponibilità infinita, dal dietologo Nicola Sponsiello,fondamentale nell’assistermi sul piano dell’alimentazione, dal fisioterapista Luigi Di Filippo, sempre bravo a tenermi in forma e a risolvermi i problemi. Però voglio sfruttare Podisti.Net per ringraziare tutte le persone, veramente tantissime, che in mille modi mi hanno sempre incoraggiato, sostenuto, apprezzato, grazie di cuore a tutti voi.

Torniamo a noi, adesso New York….sai già cosa devo chiederti.

Mi sento bene, nonostante la stagione agonistica sia stata certamente impegnativa, ho ricaricato le pile dopo la bella parentesi olimpica, i test hanno dato riscontri positivi, i lunghi sono andati bene, insomma mi sento di fare una buona gara.

Lo sai che questo non mi basta…..

Ce ne sono alcune più forti di me…sulla carta, ovvero come pb ( ndr Sharon Cherop,Tiki Gelana,Edna Kiplagat), però subito dopo arrivo io e poi New York spesso ha riservato delle sorprese.

Se conosci il tracciato e cosa ne pensi, in relazione alle tue caratteristiche.

E’ la mia prima a New York, per cui non ho esperienze dirette; me lo hanno raccontato, è certamente più impegnativo di altre maratone, sarà spesso necessario adeguare il ritmo ai numerosi saliscendi, però è una cosa che in genere mi riesce bene. Penso di fare una buona gara e …..prima che me lo chiedi, ti dico io che nelle prime cinque ci sarò, a dire il vero conto di andare anche più in su.

L’intervista si avvia al termine, con grande dolcezza Valeria continua a ricordare tutte le persone che l’hanno aiutata, anche quelle che non conosce ma le hanno manifestato simpatia ed affetto. Al Mandelli scappa una frase…perchè sei una persona che merita…. e fissa Valeria con grande intensità, colgo l’attimo, la commozione nei suoi occhi, la macchina fotografica scivola dalle sue mani, Valeria percepisce tutto e in un istante si alza, gli và incontro e le butta le braccia al collo. Il Mandelli non ce la fa più….

Cari miei , difficile raccontare un’emozione, ma vi è assicuro che è stata grande, anche in chi vi scrive. 
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SERVIZIO FOTOGRAFICO
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Ultimo aggiornamento (Domenica 11 Novembre 2012 22:06)

 

Ancora sulla New York City Marathon...

Maratona - New York - ING New York City Marathon 2012

Nell'articolo del 3 novembre u.s. "La caduta degli Dei" apparso sul sito www.clubsupermarathon.it, Michele Rizzitelli ha esposto il suo punto di vista sulle oggettive responsabilità delle autorità newyorkesi e sulla beffa subita dai 45.000 runners che, confidando nei comunicati stampa, hanno raggiunto New York convinti di potere correre la maratona nonostante Sandy. Per comprendere meglio fatti e misfatti dell'edizione 2012, è utile riassumere la vicenda. Ecco in sintesi la cronaca degli avvenimenti che hanno provocato l'annullamento della maratona più celebrata al mondo. Scelta, a mio parere, giusta se pur tardiva. 

Lunedì 29 ottobre

L'uragano Sandy dopo aver causato la morte di almeno una quarantina di persone e creato danni per milioni di dollari a Cuba, Haiti e Giamaica ora spaventa gli Stati Uniti. Potrebbe unirsi a una perturbazione in arrivo da ovest e con i venti polari da nord, diventare ancor più devastante. Sandy arriva sulle coste del Maryland. In Virginia strade allagate e blackout. L'uragano si avvicina al New Jersey e punta a Nord, acquisendo potenza. Obama: "Sarà un uragano forte e potente". Il presidente americano sospende la campagna elettorale e torna a Washington per supervisionare la risposta all'emergenza. "Se vi dicono di evacuare non esitate - dice - non sono preoccupato dell'impatto che Sandy avrà sulle elezioni, ma sui rischi che corrono famiglie, soccorritori, economia e trasporti". Preceduta dalle brutte notizie provenienti dagli Stati vicini, Sandy sta arrivando a New York. Il sindaco Michael Bloomberg non minimizza: "Tempesta pericolosa". Scuole, trasporti pubblici e metropolitane chiusi, voli annullati, parchi e giardini pubblici interdetti, 375.000 persone evacuate da alcune zone della città. Previste onde di sei metri a Long Island. In serata sono attesi venti e piogge torrenziali. Prime mareggiate sulla costa. Come è noto Manhattan è una penisola: l'East River a Est ha iniziato a tracimare mentre l'Hudson River a Ovest non promette niente di buono. 

Martedì 30 ottobre

Preceduta da pioggia e vento a raffiche, arriva Sandy ed è subito devastazione. New York tenta di rialzarsi, ma mezza città è al buio: linee telefoniche interrotte, metropolitana chiusa, tunnel che collegano Manhattan agli altri distretti di New York allagati. Il Queens brucia: i vigili del fuoco lavorano per domare le fiamme nel quartiere, 50 case sono distrutte. Il caos totale regna nella Grande Mela. Allagata la zona di Battery Park di fronte alla Statua della Libertà. La furia di Sandy sbriciola una palazzina. Bloomberg avverte: "Non c'è più tempo per scappare" "Le condizioni in città sono pericolose e peggioreranno nelle prossime ore". Crolla la facciata di un edificio. Ci sono vittime. Podisti.Net, che accompagna un gruppo di maratoneti a NY, pubblica meritoriamente la cronaca minuto per minuto degli avvenimenti. Segnala che l'alta marea ed i venti spingono onde alte tre metri e Downtown, la zona sud di Manhattan, è sott'acqua. Informa sul numero di vittime e gli ingenti danni. Tranquillizza i runners con alcune buone notizie e raccomandazioni: "Oltre la 29^ strada, ove sono ubicati gli alberghi dei maratoneti, non dovrebbero esserci danni". "Gli aeroporti della città sono chiusi perchè le maggiori compagnie aeree hanno cancellato i voli.........SI RACCOMANDA DI PRESENTARSI IN AEROPORTO IN OGNI CASO anche se il volo risulta cancellato perché le compagnie prevedono la possibilità di essere ricollocati su altri aerei per consentire il proseguimento del viaggio". "La perturbazione è in veloce movimento, nella giornata odierna le condizioni dovrebbero via via migliorare". I Tour Operators diffondono altre buone notizie ad uso e consumo di coloro che si stanno apprestando a partire per NY. "Il tifone è passato e si sposta verso l'interno". "Lo svolgimento della maratona è confermato". "È molto importante recarsi in aeroporto ed effettuare le normali procedure d'imbarco". Da NY, gli organizzatori New York Road Runners manifestano l'intenzione di "favorire in tutti modi i 20.000 maratoneti che stanno giungendo dall'estero. Chi fosse impossibilitato ad arrivare sarà iscritto per l'edizione 2013; ma in nessun caso - avvertono - sarà restituita la quota d'iscrizione 2012". 

Mercoledì 31 ottobre

Un filmato mostra il salvataggio di un abitante di Staten Island sul tetto di una casa. La potenza di Sandy sradica un albero in pochi secondi. Una gru collassa a Manhattan. La metropolitana è allagata. Nonostante 22 morti, New York tenta faticosamente di tornare alla normalità. Posticipata per la prima volta dopo 39 anni la parata di Halloween nel Greenwich Village. Forze di polizia sono impiegate per fronteggiare problemi di ordine pubblico. Numerosi gli arresti per furti e sciacallaggio nelle case evacuate. Bloomberg mette in guardia dai rischi igienico-sanitari, soprattutto sulla potabilità dell'acqua. Evacuati oltre 500 pazienti da un ospedale di Manhattan, dove sin da lunedì notte si opera solo con generatori di corrente. Il sindaco annuncia la parziale riapertura dei tunnel di accesso a Manhattan, ma solo per le auto che trasportano un minimo di tre persone. Wall Street riapre alla luce di un generatore e proprio Bloomberg suona la campanella. Riaperto anche l'aeroporto JFK. Resta l'ordine di stare lontani dalle case evacuate almeno finché non saranno ultimate le verifiche di stabilità. Bloomberg assicura che la maratona si correrà. "Abbiamo deciso che la maratona andrà avanti - dichiara - perché ci sono decine di migliaia di persone che vengono da tutto il mondo". Gli organizzatori NYRR lavorano per valutare i danni e capire se la corsa potrà subire ripercussioni. Affermano che la maratona potrà essere "fonte di ispirazione" per la città così duramente provata. Podisti.Net pubblica un bellissimo arcobaleno su NY e scrive: "Il secondo gruppo di Podisti.Net è atterrato e questa è la conferma che le cose stanno girando per il verso giusto". "La maratona si correrà regolarmente". 

Giovedì 1 novembre 2012

Riaprono anche gli altri aeroporti e parzialmente la metropolitana. I disagi tuttavia non mancano: il traffico è semiparalizzato. Ma la parola d'ordine è che la Grande Mela deve ripartire: la maratona si farà. "La maratona è un grande evento per New York" - sostiene il sindaco - sottolineando che "Molte piccole aziende dipendono da questa manifestazione". "Anche le vittime avrebbero voluto che si corresse per rafforzare l'economia e per far andare avanti la città". Nel sito della maratona si leggono allarmanti notizie sulla situazione dei trasporti. Cancellazione di traghetti, linee della metropolitana, bus, ecc. Gli organizzatori invitano a seguire l'evolversi della situazione sui siti web e a controllare la propria email. Le notizie sono contraddittorie e il caos regna sovrano. 

Venerdì 2 novembre 2012

Aprendo il sito www.ingnycmarathon.org campeggia un'immagine desolata accompagnata da poche frasi di circostanza. "THE 2012 ING NEW YORK CITY MARATHON HAS BEEN CANCELED". La città di New York e i NYRR annunciano la cancellazione della maratona. Dopo il perentorio Avanti-Marsch di martedì e mercoledì e la flebile conferma di giovedì mal puntellata da frasi retoriche, venerdì l'imbarazzante dietrofront! Travolto da un diluvio di critiche e da un mare di polemiche, Michael Bloomberg si arrende e annuncia la cancellazione della maratona. "La maratona - sostiene - distoglierebbe forze ed energia alle operazioni di soccorso. Sarebbe un errore consentirla dopo tutti questi morti, mentre diverse zone della città sono ancora senza elettricità e con i trasporti a singhiozzo. Si sottrarrebbero risorse ed energie all'emergenza. La maratona ha sempre unito la città. Non vogliamo siano gettate ombre sull'evento e sui suoi partecipanti e per questo abbiamo deciso di cancellarla". "È una delle decisioni più difficili che abbiamo mai preso - affermano i New York Road Runners - ma pensiamo che sia la scelta giusta". "Anche molti di coloro che si sono iscritti alla gara - commenta il New York Times - ritengono sia di cattivo gusto correre lungo un percorso che, snodandosi nei cinque distretti della città, passerebbe accanto a migliaia di persone che soffrono per le distruzioni inflitte dalla forza della natura". Gli atleti sono divisi. Il vincitore dell'edizione 2009, afferma che la gara sarebbe "un evento positivo". Il campione del mondo di Stoccarda 1993 invece dice: "Abbiamo visto gente che ha perso tutto e in questo momento la città deve dedicarsi a chi ha bisogno di aiuto invece di usare per la corsa servizi essenziali". 

Sabato 3 novembre 2012

Passate le devastazioni, aumentano i disagi per le popolazioni colpite. Più della metà delle stazioni di benzina sono chiuse e quelle aperte sono prese d'assalto. Code di centinaia di persone con la tanica in mano aspettano il loro turno. Sui vari blog sportivi monta la polemica; sul povero Bloomberg e sui New York Road Runners piovono insulti. 

Domenica 4 novembre

Run anyway NYC Marathon (corri in ogni modo la maratona): nonostante la cocente delusione, un folla festante di runners di tutte le nazionalità si ritrova a Central Park per una sgambatina sostitutiva. 

Lunedì 5 novembre

New York è una città ferita dal passaggio dell'uragano e a peggiorare la situazione arriva il freddo. In migliaia sono senza casa. La città è spaccata in due: una parte illuminata, viva e vibrante; l'altra al buio, un paese del terzo mondo dove manca tutto. 

Martedì 6 novembre

Le compagnie elettriche sono lente nel ripristinare la corrente; mentre a Manhattan la fornitura di elettricità è quasi completamente ristabilita, nel Queens e Staten Island decine di migliaia di utenti sono ancora al buio. Il gruppo di Podisti.Net è sulla via del ritorno. La delusione è forte e ci vorrà un po' di tempo per smaltirla. 

Mercoledì 7 novembre

Si pompa ancora l'acqua da DownTown. Tutti i maratoneti hanno fatto ritorno a casa.

È facile giudicare col senno di poi. Oggi molti affermano che la cancellazione della maratona era facilmente prevedibile fin dall'inizio. Il sindaco Bloomberg, che aveva avvertito con tempestività i suoi cittadini del pericolo Sandy e adottato durante le fasi acute dell'uragano le misure necessarie per limitare i danni a persone e cose, si è dimostrato incapace di gestire il seguito dell'emergenza. Con i suoi proclami forzatamente ottimistici, all'insegna del mito "La Speranza ultima Dea", ha "costretto" 20.000 maratoneti ad arrivare in condizioni precarie nella Grande Mela e sempre in condizioni precarie soggiornare e ripartire, spendendo un fiume di danaro per nulla. Mercoledì 31 ottobre solo una parte dei quattrini che l'evento porta a NY era arrivata. I pettorali erano già stati già acquistati, ma il conto dei costosi pacchetti dei Tour Operators non ancora saldato. Perché annullare tutto? Da giovedì 1 novembre sarebbe tornato il sole. The show must go on. Questo sperava il sindaco sottovalutando la potenza distruttrice di Sandy. Giovedì i danni erano sotto gli occhi di tutti. I distretti di Staten Island, Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan erano disastrati. Venerdì 2 novembre il balbettante Bloomberg, anche per la paura dei forconi di chi aveva subito morte e distruzione, ha dovuto cancellare la maratona.

Bloomberg è il primo responsabile ma non l'unico. La sottovalutazione di Sandy è stata pilotata dai mezzi di comunicazione che avevano l'interesse a far arrivare in loco tutti i runners. Scadimento dell'immagine a parte, i ricchi organizzatori NYRR rischiavano poco: solo il prezzo del pettorale a chi avrebbe corso la maratona anche l'anno successivo. Grandi alberghi, compagnie aeree, assicurazioni e Tour Operators avrebbero perso molto di più: prenotazioni e pacchetti annullati causa forza maggiore! Born to Run, Ovunque Running, Terramia garantiscono (bontà loro!) a tutti coloro che hanno acquistato il pettorale 2012 la validità per i prossimi 5 anni. Dimenticando di aver incoraggiato la partenza dei maratoneti nonostante le difficoltà via via crescenti e sempre più evidenti. Ad alcuni tapini, imbarcati solo venerdì mattina 2 novembre a suon di euro supplementari, hanno comunicato la cancellazione della maratona appena atterrati. Immagino il loro umore! Anche gli amici di Podisti.Net hanno qualche responsabilità. Si sono ben guardati dallo scrivere: "Attenzione!!! Chi non è ancora partito resti a casa!"

Rielaborato in parte da me, riporto il punto di vista di un maratoneta "bidonato" pubblicato su Podisti.Net, che ben esprime lo stato d'animo e il disagio dei 20.000 runners piovuti a NY da ogni parte del mondo: "....Non voglio essere frainteso, è giusto dedicare tutte le energie per aiutare i cittadini newyorkesi in difficoltà. Mentre Bloomberg assicurava che la maratona si sarebbe corsa, migliaia di corridori stranieri, tra voli cancellati e riprogrammati, deviazioni su altri aeroporti e mille altre difficoltà, raggiungevano la Grande Mela. Le autorità newyorkesi avrebbero dovuto avere più rispetto per questi runners (spesso con famiglia al seguito) che arrivando dall'estero con un impegno economico non indifferente si sono trovati in una città dove non era possibile nemmeno fare i turisti, viste le criticità del momento. Potrebbero presto essere inoltrate importanti richieste di risarcimento danni tramite class actions fondate sulle normative in materia di diritto internazionale turistico/sportivo...."

Obama è stato riconfermato Presidente degli Stati Uniti d'America per altri quattro anni. Un dubbio amletico mi assale: se a fianco di Bloomberg invece dello "statalista" Obama ci fosse stato il "liberal" Romney, la maratona sarebbe stata ugualmente cancellata?

Concludo con una nota personale. New York è superba e la sua maratona unica al mondo: i primi chilometri sul Ponte di Verrazzano sono uno spettacolo; l'arrivo a Central Park sublime; il tratto intermedio, anche se non particolarmente eccelso, lo diventa sospinto dal tifo multietnico che ti resta nel cuore. Ho corso la ING New York City Marathon due volte e, dopo tre anni consecutivi di lotteria andata buca, nel 2013 avrò diritto al pettorale. Pagherò in dollari direttamente alla fonte, senza sovrapprezzi e senza acquistare costosi pacchetti dai Tour Operators. Non ho dubbi che l'anno prossimo New York sarà più bella di prima.

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Imperdibile: tutte le foto di New York

Maratona - New York - ING New York City Marathon 2012
New York 5 Av St foto Roberto Mandelli
La gara non si è corsa ma di cose da raccontare, anche per immagini, ce ne sono state tante, il nostro insostituibile Roberto Mandelli poteva mancare? Non credo proprio... Di seguito trovato il frutto di tanto duro lavoro.

Nella gallery fotografica potrete trovare un sacco di cose interessanti: un album relativo al viaggio (il gruppo Podisti.Net è arrivato per 2/3 mercoledì 31 Ottobre), un album relativio al primo allenamento fuori da Central Park a causa dei lavori di ripristino, un album relativo all'incontro con Valeria Straneo, un album relativo all'a visita all'exp e poi ancora conferenze dei top runner, i tanto discussi parlamentari, allenamento con Baldini, ecc. ecc. insomma manca solo la gara...

VAI ALLA GALLERY FOTOGRAFICA e non dimenticare di mandare il link ai tuoi amici. Add a comment

Ultimo aggiornamento (Giovedì 08 Novembre 2012 19:39)

 

New York: esordio mancato

Maratona - New York - ING New York City Marathon 2012
grande  nyEro venuto nella grande mela per esordire sulla maratona, una distanza poco consona alle mie qualità di mezzofondista che predilige le gare sulle medie distanze.
Ma il mito della maratona di New York ha vinto le mie resistenze ed grazie al lavoro psicologico di Gianni Bruzzi e Marcello Cortese Veterani di questa gara, che mi hanno convinto e spinto ad allenarmi, ero in condizioni ottimali con l'obiettivo di terminare intorno alle 2h45'.
Siamo arrivati giovedì sera, e la mattina seguente di buon ora siamo andati a Central Park per una sgambata. Il parco era chiuso, dall' interno proveniva il ronzio della sega elettrica che potava e tagliava gli alberi abbattuti dall'uragano.
Abbiamo percorso il perimetro esterno incontrando centinaia di podisti di tutte le nazionalità, una vera emozione, si sentiva l'adrenalina girare, l'eccitazione salire.
Con i miei compagni di avventura si discuteva della tattica migliore da seguire, partire piano per poi chiudere in crescendo, oppure mantenere un' andatura costante, come gestire il tratto finale all'interno del parco, forse il tratto più duro e difficile dell' intera maratona, questi gli argomenti di discussione.  Incrociamo alcuni top runners, anche loro mischiati nel fiume dei podisti.
Nonostante la stampa locale sia contraria allo svolgimento della gara, gli organizzatori assicurano che si farà,  dopo di che, andiamo a ritirare i pettorali.
Mai avevo pensato di vedere una organizzazione cosi poderosa. Un capannone enorme, vastissimo nel quale ci si perdeva, migliaia di atleti che si accalcavano per ritirare il pacco gara, gli sponsor che promuovevano prodotti tutti attinenti al mondo della corsa, non credevo che un podista potesse avere bisogno di tanta roba. Comprendo l'enorme giro di affari che ruota intorno a questo evento. Si respira un'aria di festa, la certezza che la maratona si farà ci rende tutti euforici.
Nel tardo pomeriggio, siamo all' interno dell'Apple Store quando sul cellulare ci arrivano messaggi di stampo terroristico, annunciano che la maratona non si farà, poi ci guardiamo intorno e notiamo tante espressioni simili alle nostre, sentiamo qualche parolaccia di qualche nostro connazionale, mischiato tra le centinaia che affollano il centro e allora capiamo che tutto è vero. All'uscita dei nostri amici ci vengono incontro, raccontando che sono stati fermati da una persona sconosciuta che chiedendogli se erano podisti gli diceva che un comunicato ufficiale annunciava che il sindaco della cittá aveva annullato la manifestazione.
Lo sconforto è totale, la rabbia ci assale, la delusione tanta. Le notizie si rincorrono, entriamo in contatto con altri atleti di Bologna che ci raccontano della loro delusione. Tanti sacrifici, allenamenti, sofferenze vanificate da una decisione che appare politica specialmente ora che siamo prossimi alle elezioni. Il giorno della gara, andiamo a Central Park e ci appare uno spettacolo fantastico, una marea multicolore in movimento, un fiume di persone che scivola lungo il percorso, una torre di babele di lingue diverse. Tutti e tre pensiamo di non aver mai fatto allenamento insieme a così tante persone. Ovviamente il luogo in cui sostare è la linea di arrivo, poco distante la statua di Fred Lebow, il creatore di questa gara, è ricoperta di fiori, alcuni sostano quasi in adorazione, sul volto di qualche podista scivolano lacrime di commozione. Il fiume umano non si arresta, sono passate ore ma la massa dei podisti non accenna a diminuire. Uno spettacolo difficile da descrivere, lo si può vivere solo emozionalmente.
La rabbia per l'annullamento della gara si è stemperato, tra di noi si ragiona se correre una maratona sostitutiva di questa può avere senso, in Italia gli organizzatori già propongono sconti sul costo dell'iscrizione per coloro che hanno saltato New York, ci rendiamo conto di essere “prede” ambite.
Girando per il parco capiamo che la decisione di sospendere la gara è solo politica, tutto era giá pronto e predisposto, il sindaco ha ceduto alle pressioni dei suoi concittadini, in effetti la parte sud è ancora disastrata, gli operai sono all'opera per ridare la luce alla parte più colpita della città.
Torniamo nel nostro appartamento, ora dobbiamo solo decidere se trovare un' altra occasione o lasciare perdere. Marcello, quello più in forma del terzetto è indeciso, Gianni ha già deciso che non ci riproverà, da parte mia sto valutando, buttare via mesi di allenamento mi scoccia, probabilmente ne farò una, ma ora è presto per decidere, ci penserò sul volo che mi riporterà in Italia. Add a comment

Ultimo aggiornamento (Martedì 06 Novembre 2012 23:48)

 
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