Nuovo Portale

Questo portale cessa la sua funzione al 30 Dicembre 2012. Il nuovo portale può essere raggiunto al seguente indirizzo:

www.podisti.it

 da cui è possibile scegliere tra i diversi portali specializzati: Magazine (tutte le news e gli articoli), Calendario (tutte le gare del calendario podistico italiano), Foto (migliaia di foto da scaricare ogni settimana), ClassificheSondaggi

Primapagina

Verona - 1^ Cronoscalata alla Torre dei Lamberti

Veneto - Primapagina

Verona_Cronoscalata_Torre_dei_Lamberti_2012Con il via dato dal Sindaco di Verona, Flavio Tosi e alla presenza dell’Assessore allo Sport Federico Sboarina e del Presidente di AGEC Verona Comm. Giuseppe Venturini, è iniziata la storia di una nuova gara podistica, la Cronoscalata alla Torre dei Lamberti.

Ideata da Ettore Rossi e sotto la regia organizzativa del GSD Mombocar, guidato dal suo nuovo Presidente Pietro Zonzini, questo nuovo e particolare Vertical Sprint veronese si differenzia notevolmente dalle altre gare similari, per il contesto storico e culturale in cui è ambientato.

La Torre dei Lamberti, costruita a partire dal 1172, è uno dei siti turistici più affascinanti della città scaligera, è il punto più alto della città (84 metri) e svetta direttamente sulla Piazze Erbe, l’antico Foro dei Romani e oggi una delle mete preferite dai turisti che visitano Verona. L’ingresso di questa torre medioevale è posto all’interno del Cortile del Mercato Vecchio ed è nota per le sue campane. Quella più grande, che non viene mai fatta suonare e denominata la campana del Rengo, è posta proprio sul terrazzo dove sono arrivati i partecipanti della Cronoscalata, esattamente dopo 289 scalini di ascesa. L’altra campana, denominata la Marangona è posta ancora più in alto dopo 368 scalini e scandisce regolarmente le ore ai veronesi con i suoi forti rintocchi.

I Giudici del Centro Sportivo Italiano hanno fatto partire gli atleti uno alla volta distanziati di un minuto. I concorrenti hanno percorso un tratto di 150 metri all’interno del chiosco del Cortile Mercato Vecchio prima di affrontare i 289 scalini della Torre. Le partenze dei partecipanti, scandite dallo speaker Fabio Rossi, sono iniziate subito dopo che la campana della marangona aveva suonato le nove e sono terminate alle 10.33 con l’atleta dal pettorale 94. La discesa degli atleti, per motivi organizzativi, ha avuto luogo in ascensore sotto la guida attenta degli incaricati.

Sono stati novantaquattro appunto gli atleti che hanno partecipato a questa originalissima gara, che è già stata contattata dai coordinatori di un importante circuito italiano di queste gare, che vedrà nel 2013 la finale con il Pirellone di Milano.

Venendo al dettaglio agonistico, la lista dei partecipanti comprendeva molti atleti provenienti da fuori provincia: Domodossola, Sondrio, Cattolica, Lecco, Como, Milano, Biella, Cremona, Vicenza, Padova, Mantova.

I vincitori di categoria sono stati Walter Bianchi (categoria M8), Palmino Carpene (M7), Lino Mantovani (M6), Marco Biondani (M5), Luca Conti (M4), Daniele Dolci (M3), Alberto Conti (M2), Davide De Maria (M1), Laura Zanini (F4), Sally Goldsmith (F3), Cristina Bonacina (F2) e Manuela Rebuzzi (F1).

Molti i nomi di spicco, anche di livello internazionale, che hanno preso parte alla Cronoscalata della Lamberti, prima fra tutte Cristina Bonacina, seconda lo scorso anno a New York nella scalata dell’Empire State Building (86 piani per 1.576 gradini). La 37enne sky runner di Pontida, che ha vinto nel 2011 uno speciale challange internazionale composto di otto gare, tornerà nuovamente la prossima settimana negli States per migliorare il piazzamento del 2011. Nella Lamberti ha vinto con l’ottimo tempo di 1’49”3.

Tra gli uomini, il miglior tempo assoluto di 1’27”8 è stato di Davide De Maria, anche lui lo scorso anno presente a New York con l’ottimo piazzamento al 29° posto. Il comasco ha fatto meglio di Zeno Benetti (1’29”4) e di Alberto Conti (1’30”7); quarto tempo assoluto per Alex Romagnolo (1’32”5) un altro specialista nazionale del Vertical sprint; quinto tempo assoluto al veronese Daniele Dolci (1’36”0).

 

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Add a comment

Ultimo aggiornamento (Domenica 29 Gennaio 2012 18:21)

 

Monteforte d’Alpone (VR) - 18° Maratonina Dem

Veneto - Primapagina
Monteforte_d-Alpone_Montefortiana_2012_Maratonina_DemMonteforte come New York?
Bagài,
ogni volta che parlo con qualcuno e confesso di avere concluso 31 maratone, la prima cosa che fàn a l’è de daga un’ugiàta al mè girovita e dumandà:  “Ma cunt cala panscia lì ta  cùr o ta burlòna giò?; la seconda domanda è “Hai corso la maratona di New York?”.
E’ una domanda ca la me fa girà un po’ i bàll perché sembra che con tutte le maratone belle che ci sono in giro per il mondo, per i profani esista solo quella della Grande Mela.
Se faccio un’analisi razionale non trovo nessun motivo valido per andare a correre a New York; il solo pettorale costa come una settimana di pensione completa in Riviera;  per andarci sei costretto a comprare il pacchetto completo “pettorale-volo-soggiorno” da un tour operator che si fa pagare profumatamente, alla faccia del libero mercato! Si corre in una stagione infame dove il freddo ed il brutto tempo sono in agguato; ti portano alla partenza 4 ore prima e rimani lì come un bamba a barbelare e a pisciarti in mezzo alle gambe; dopo avere corso 42km e tagliato l’agognato traguardo ti devi fare altri 2 o 3 km per ritirare i tuoi panni …
Eppure tutti gli amici che hanno corso New York ne sono entusiasti e fanno di tutto per ritornarci!
Io quest’anno sono ritornato per l’ennesima volta a Monteforte d’Alpone;  credo che la Montefortiana sia la New York dei tapascioni. Se faccio un’analisi razionale non trovo nessun motivo valido per andare a correre a Monteforte; ti devi alzare di notte per arrivare prima dell’alba altrimenti parcheggi a cà de diù; c’è sempre un nebbione da tagliare col coltello; arrivi che fà ‘n frecc da l’ostrèga; c’è una marea di gente che da qualsiasi parte ti giri prendi pestoni e gomitate; i percorsi sono belli ma come lo sono tanti altri; l’organizzazione è buona ma come tante altre.
Eppure tutti quelli che corrono a Monteforte ne sono entusiasti e ci ritornano!
A Monteforte c’ero sempre andato in pulman; ieri ci sono andato … in taxi! Non che volessi fare lo sborone ma l’amico Franco ha “preso in prestito” il taxi del figlio così in 5 ci stavamo comodi nonostante la presenza di due “pezzi grossi” come me ed il Paolone. Sveglia alle 04.00; ritrovo al cimitero di Rho (sigh!) alle 04.45 e partenza; fa un freddo boia ma per fortuna non c’è nebbia; appena fuori dall’autostrada una marea di uomini in giallo ci indirizzano al ritrovo; alle 7 in punto parcheggiamo in un punto strategico a 200m dal ritrovo.
Per la prima volta mi sono iscritto alla mezza competitiva; sono convinto che il modo migliore di vivere la Montefortiana sia tapasciare la 28km e sostare “il giusto” ad ognuno dei 10 ristori: cioccolata calda e briosce, uova sode e wurstel, polenta e salsiccia, ciliegie sotto grappa, i deliziosi rufioi (tortelli dolci ripeni), il minestrone degli alpini, la china calda ed i tortellini all’arrivo; per non parlare dei “ristori abusivi” che molti abitanti allestiscono fuori dalle loro porte.
Però quest’anno sentivo la voglia di mettermi in gioco; la 21km di Monteforte è molto dura con un percorso collinare ed una lunghissima ed impegnativa salita di oltre 4km; a correre in modo serio non ce la faccio però alternando passo e corsa contavo di terminare la gara entro le 3 ore del tempo massimo. E poi, lo confesso, volevo “fortemente” quella medaglia!!!
Durante il viaggio faccio notare a Franco che il suo equipaggio è composto da 4 candidati alle ultime posizioni ed in effetti su 1.106 classificati il  miglior piazzato dei “fantastici 4” è stato Donato in 1.101° posizione ed occupiamo quasi per intero l’ultima pagina della classifica!
Vicino al nostro parcheggio c’è la Cantina Sociale dove parcheggiano i pullman; ce ne saranno una quarantina che sfornano una marea di gente assonnata che parla i dialetti più disparati; ho la sensazione che al ritorno i bagagliai saranno stra-pieni di cassette di vino …
Andiamo velocemente a ritirare i pettorali e poi tutti infreddoliti partiamo alla ricerca di un bar caldo; i più vicini sono tutti affollatissimi; finalmente ne troviamo uno con un tavolino libero e ci sediamo bevendo caffè con … pane e salame per tirare l’orario di partenza; siamo gli unici a berlo liscio; gli altri vanno tutti a caffè con l’antigelo! Sulla parete ci sono delle foto impressionanti dell’alluvione di pochi anni fa; il paese era praticamente sott’acqua.
Intanto la cittadina “scoppia” di podisti di tutti i tipi e tutte le taglie; se New York, che fa più di 8 milioni di abitanti si riempie di 60.000 maratoneti, riuscite ad immaginare cosa voglia dire accoglierne 20.000 per Monteforte che di abitanti ne fa  8.000 ? Eppure le strutture “tengono” e tutto fila liscio; tutto il paese è mobilitato!
Alle 9,30 un colpo di cannone dà il via alla mezza; io parto tranquillo in coda e non mi muoverò più da lì fino al traguardo; fino al primo bivio sono in compagnia di una delle tanta “improbabili corridore” della domenica; è una bella ragazza in minigonna, calze a rete, stivali, giubbotto di piume di struzzo con in testa un cappello rosso a lustrini: “Mì a gò d’avèga sblagià partensa! A gavevi de stàr co quei de le òto mica co voialtre ca andeo sì forte”
Col metodo Compa-Galloway mi sono fatto una tabellina di marcia e riesco a starci dentro; ci sono diversi tratti con asfalto ghiacciato nelle zone d’ombra; non posso correre rischi e vado coi piedi di piombo; splendido il panorama delle colline del Soave coltivate a viti ed ulivi ma la salita è davvero dura e “bastarda”; quando pensi di essere arrivato in cima giri l’angolo e ti accorgi che non è ancora finita; inoltre sù in costa tira un vento gelido! Sul cocuzzolo incrocio e batto il cinque a Cinzia, la gazzella delle Orobie, che corre la Ecomaratona partita un’ora prima e sarò poi felicissimo di vederla salire sul gradino più alto del podio!
Sull’ultimo strappo sono al limite ma stringo i denti; temo di avere sforato ma nella discesa recupero e rientro in tabella; c’è una marea di camminatori da dribblare; i più pericolosi sono quelli che usano i bastoncini da trekking come se fossero dei forconi da fieno …
Purtroppo per noi ultimi “competitivi” i servizi sono spariti; il tappeto del chip al km 10 ha sbaraccato prima degli ultimi passaggi; il ristoro del 10° e 15° km non li trovo più ed allora mi infilo nella bolgia del ristoro alpino; perdo un po’ di tempo e altro ne perdo negli ultimi 2km per dribblare le auto e gli atleti che hanno finito e che tornano indietro carichi del pacco gara (molto ricco e vario).
Alla fine sgarro di 1’ e 23” sul tempo limite ma ricevo la medaglia dalla miss (grazie a Franco che l’ha trattenuta!) ed i tecnici del chip mi inseriscono lo stesso in classifica.
Bagài, non mi vergogno di dirlo: è vero che il percorso era molto duro ma c’ho messo più di tre ore! Così tanto non mi era mai capitato; però  tagliare quel traguardo e mettermi al collo quella splendida medaglia per me è stato più emozionante di quando ho fatto il mio PB! Per un runner credo che sia davvero difficile capire come uno possa sentirsi orgoglioso di avere concluso una mezza in 3h 01' 23" arrivando ultimo; però mì seri cuntent mè na pasqua e molto orgoglioso di me cunt un màl de gàmb ca riesi gnanca a fa i scàl !!!
Dopo esserci cambiati siamo andati al ristoro finale; per avere la mia porzione “doppia” di tortellini ho fatto meno di un minuto di fila! Eravamo in ventimila ma l’organizzazione di Monteforte è davvero fantastica; alla consegna dei pacchi gara tiravano giù i bancali del vaso in vetro con un muletto; sul percorso erano dappertutto; numeri davvero incredibili; vi cito solo quelli del minestrone preparato dai bocia: 80kg di verze, 200kg di cipolle, 80kg di sedano e 80 di carote, 50kg di fagioli, 15 di lardo, 10kg di burro e 500kg di patate; provate solo a pensare come si fa a cucinare tutta sta roba …
Insomma, temo che l’anno prossimo ritornerò a Monteforte,
Ettore “tapascion-pride” Comparelli
Add a comment

Ultimo aggiornamento (Martedì 24 Gennaio 2012 19:26)

 

Monteforte d'Alpone (VR) - 37^ Montefortiana

Veneto - Primapagina

E' evidente che la Montefortiana non conosce crisi: cifre da capogiro, come sempre, alla bellissima manifestazione di Monteforte d'Alpone (VR), presentata dalla stampa locale come “La carica dei ventimila”. Ma poiché la presenza dei tantissimi aficionados per qualcuno non è abbastanza ecco che, dal cilindro fatato, i “maghi” del GSD Valdalpone De Megni pescano la spiazzante novità: 1^ Ecomaratona Clivus!

Terribilmente indovinata! Ero alla partenza, ore 8.00: non volevo perdermi l'emozione dipinta sui volti degli amici Pinazzi, Gallina, Barbolini, Caramori, Benatti e delle amiche Panzetta e Benfatti. Davvero una meraviglia... per una cinquantina di metri. Poi la prima, impervia salita ha subito segnato i volti, ma fa parte del gioco.

Un'ora e mezza, prima della partenza della maratonina Demmy, ma non ce la si fa proprio ad annoiarsi: alle 8.30 (ma per diversa gente anche molto, molto prima) la partenza della non competitiva, che non è solo corsa, ma anche marcia o camminata in famiglia. Praticamente una moltitudine di anime - e tutte spudoratamente allegre perché la crisi può anche aspettare i giorni feriali per logorarci l'anima - che disegnano lungo i percorsi un impressionante serpentone umano che non può fare a meno di far rabbrividire. .

Non è possibile raccontare ai “profani”, a coloro che Monteforte l'hanno solo sentita nominare, a coloro che non hanno mai potuto sentirsi sopraffare dalla bellezza dell'alto campanile che si erge al di sopra delle colonne corinzie della chiesa di S. Maria Maggiore, cosa significhi partecipare a questa manifestazione e tantomeno cosa significhi partecipare alla maratonina (non mi esprimo per la “Clivus”, ma sono sicuro che Pinazzi mi massacrerà di aneddoti): l'unico modo per comprendere è il parteciparvi. Allora si potrà capire il perché di questo viscerale attaccamento a questa manifestazione, perché possa sembrare assurdo rinunciarvi, perché desiderare ripercorrere quelle terribili salite delle quali, fortunatamente, mi dimentico sempre l'esistenza da un anno all'altro, e decine di altre cose ancora. Tra le più importanti, ovviamente, l'assurda voglia di passare per l'affollatissimo “ristoro” finale a tutti i costi (visti i presenti, un vero Inferno dantesco): più che un ristoro, un pranzo quasi completo.

La chicca finale della Montefortiana è forse il pezzo forte dell'intera manifestazione: una cucina da far invidia ai marines di stanza in Iraq, un servizio di assistenza che, tra volontari, “penne nere” di Monteforte e chi più ne ha, più ne metta, ti fa sentire davvero un privilegiato. Quasi quasi far la fila per i tortellini è un onore, ammirare i cuochi che sfornano frittata senza sosta è un piacevole passatempo.

Ma, forse, le fatiche della mia maratonina Demmy mi hanno fatto eccessivamente idealizzare il tutto. Sarà... ma, allora, perché anche questi benedetti ventimila ritornano sempre, anno dopo anno?

Add a comment
 

Monteforte D’Alpone (VR) – 1^ Ecomaratona Clivus

Veneto - Primapagina

Eccomi alle prese con la seconda maratona dell’anno 2012, che so bene non essere una maratona semplice, bensì un’Eco-maratona. Entrando nel sito leggo: “arricchita da un dislivello positivo di 1500mt”, e subito dopo: “….che presentano al pubblico panorami mozzafiato”. Sono due cose che si compensano, quindi senza pensarci due volte, mi iscrivo. Ho anche occasione di provare lo zainetto da trail che mi ha regalato Marco, anche se non proverò a riempire il camel-bag poiché ci saranno diversi ristori. La parte più faticosa sarà alzarmi alle 4,00. Infatti così è stato. La sera prima mi sono addormentata alle 24,00 circa ed alle 4,00 la sveglia mi catapulta “odiosamente” nel buio assoluto ad occhi aperti. Ma come? Non è notte? Ah vero! Ho la maratona! Dopo una colazione a base di the verde e 4 fette biscottate con marmellata, mi vesto ed esco per farmi “raccogliere” dal furgoncino di Flavio che, insieme ad Enrico, Pierangelo ed Anna, sono puntuali. Alle 5,10 partiamo e durante il tragitto vedo la nebbia (quel poco che ho tenuto gli occhi aperti), ma non mi importa…meglio la nebbia del vento o della pioggia. Arriviamo a Monteforte alle 7,00 circa ed andiamo a vedere la partenza. Io incontro alcuni amici che saluto con piacere. Non sono tesa, ma ho sonno. Dopo esserci preparati, noi 4 del GPG ci inoltriamo nelle nostre gabbia. Vedo moltissimi amici e questo mi dà gioia. Mi sveglio un po’ perché comincio a ridere e scherzare. Bello il tifo alla partenza. Molti dei partecipanti alle varie gare che partiranno più tardi, ci incitano. Alle 8,00 si parte e “pronti e via” ci regalano la prima salitina che ci fa uscire dal paese, per entrare nella nebbia, in mezzo ai vigneti. Inizialmente il percorso è asfaltato e le salite sono frequenti, infatti si inizia a camminare da subito. Corro dove riesco e corricchio in qualche salita, ma alcune volte preferisco camminare. I km non sono pochi e le energie chissà, quindi “calma e gesso”. Approfitto per fare alcune foto e per guadarmi intorno, cosa che in discesa non potrò fare, se voglio recuperare del tempo. Infatti tutte le discese le affronto “voracemente” e l’unica cosa che vedo è il terreno che devo calpestare. Non posso permettermi di alzare lo sguardo, altrimenti potrei cadere. Ad un certo punto raggiungo Natalina, una donna di ferro, e Daria, veterana anch’essa nelle maratone e nelle ultra. Mi accodo a loro ed iniziamo a fare l’elastico. In salita mi superano ed in discesa le raggiungo. I panorami sono davvero belli, rilassanti, anche se un po’ spogli per via della stagione, ma il sole li riscalda. Al ristoro del 15° mi dicono che è finita l’acqua, quindi bevo un po’ di the, ma ho sete. Al ristoro del 20° km mi comunicano che è finita l’acqua…inizio ad innervosirmi perchè ho sete. C’è solo aranciata e ne bevo un bicchiere, anche se è dolce e mi farà aumentare la sete (scusate la ripetizione..ma avevo “sete”!). Perché non ho riempito il camel-bag? Che stordita!! Arriviamo al punto più alto (poco più di 500m) e tira un vento freddo piuttosto fastidioso, quindi mi fermo e mi infilo il giubbetto anti-vento che ho messo nello zainetto, nonché una fascia per coprirmi il collo. Sono al 23°km circa. Riparto ed inizia una lunga discesa…finalmente! Comincio a “rotolare” verso il ristoro del 25°km, sperando che ci sia acqua. Affronto una discesa ripida e “cattiva”, con terriccio. Mi accorgo di essere un po’ tesa, infatti oggi le spalle ne risentono. Raggiungo e supero Natalina e Daria ed infine giungo al ristoro del 25°: acqua terminata! Mannaggia! Mi guardo intorno e vedo una bellissima villetta con giardino accessibile, ma soprattutto vedo una fontana. Entro nel giardino e mi dirigo verso la fontana per riempire il camel-bag. Un bambino esce da una porta e mi viene incontro. Gli chiedo se posso e lui gentilmente acconsente! (dopo farà riempire bottiglie agli addetti al ristoro). Ed ora arriva la parte difficile…come si usa il camel-bag? Mi faccio aiutare da un addetto al ristoro. Dopo averlo risistemato nello zaino, mi dice di provare a succhiare…ci provo, ma non esce nulla. Panico. I minuti passano e passano anche le persone che avevo superato in discesa, ma io sono lì a fare tentativi di risucchio! Alla fine mi dice di mordere e finalmente l’acqua esce! Che imbranata! Riparto per la mia gara che, guarda caso, ricomincia con una salita. Ne approfitto e mangio una barretta. Ed ora per fortuna c’è una lunga discesa, quindi riesco a recuperare tempo e posizioni. Riprendo Natalina e Daria ed arriviamo in prossimità degli ultimi km. Gli ultimi 10 km sono un ritorno del percorso iniziale e questo è di conforto, poiché sai che il traguardo è vicino. Inizio con il countdown dei km. A meno 5 entriamo in Soave ed il bellissimo Castello ci segnala che manca poco. Ultime salite, che io fatico a camminare. Natalina e Daria prendono il volo, io invece inizio ad essere “statica”. Ultimi due km in discesa, ma non riesco comunque ad andare veloce come prima. Corro ma lentamente. Ultima curva e vedo il gommone dell’arrivo. Sto bene e sono contenta…questo è ciò che conta! All’arrivo trovo Daniele, un amico di Facebook mai incontrato prima, che si presenta. Io riesco a parlare a malapena, ma sono contenta di vedere una faccia “amica”. Penso a Marco, a cui sarebbe piaciuto il percorso, ma che purtroppo doveva lavorare. Grazie a tutti gli amici e non che mi hanno regalato i loro sorrisi, grazie agli organizzatori (l’anno prossimo più acqua!), grazie agli amici gipigini che mi hanno accompagnato (e complimenti per la Vs. prestazione!) e grazie alla pioggia ed il vento, che non hanno partecipato! Ed ovviamente complimenti a tutti i miei amici che hanno

Add a comment

Ultimo aggiornamento (Martedì 24 Gennaio 2012 09:26)

 

Palus/Auronzo (BL) - 2^ Ciaspauronzo

Veneto - Primapagina

Va al forte atleta zoldano Ruggero Berolo la seconda edizione della Ciaspauronzo, seconda tappa del trofeo con le ciaspe denominato “Ciaspatour”. Dominio assoluto il suo, che vince entrambe le prove della competizione: il prologo di sabato, una competizione di circa quattro chilometri, sulle foreste della pista da fondo. E dominatore della gara domenicale, più impegnativa di quasi tredici chilometri, un percorso affascinante paesaggisticamente con circa seicento metri di dislivello che assegnava anche il titolo della combinata (novità di quest’anno una gara in due prove, che vedeva i partecipanti partire nella seconda prova in base al tempo del distacco dalla prima, secondo il metodo Gundersen) e valevole come campionato regionale Csi.

Anche a livello femminile dominio assoluto di Marina Gattel (Nuova Atletica 3 Comuni) che vince entrambi le prove. Molto più distante la seconda Emanuela Zaetta. Ritornando alla gara maschile nella combinata, importante recupero di Viro De Martin (Atl. Comelico) che giunge secondo davanti a Beppino Rizzo. Nella prova endurance di domenica, vittoria per Paolo Pasqualin in 1h31’57’’ e tra le donne la più veloce è Flora Andreeetta in 2h26’06. Ad aggiudicarsi, invece, la prova di sabato Roberto Sacchet e Marta dal Farra.

Unanime il giudizio positivo di tutti i partecipanti per la bellezza dello scenario e dell’ impeccabile organizzazione. Sicuramente tutti hanno sottolineato che la prova di domenica era impegnativa per la dura salita iniziale che ha messo a dura prova anche il primo classificato berolo. Ma è piaciuta la formula delle due prove con la partenza “ad handicap”. Peccato solo che la partecipazione poteva essere certo più numerosa. Meno di un centinaio alla fine i concorrenti complessivi di entrambi le giornate.

Di seguito le classifiche:

Prova By Night Maschile combinata: 1. Ruggero Berolo 15:53:04; 2. Ignazio Campigotto (Nuova Atl. 3 Comuni) 17.06; 3. Viro De Martin 17.16 (Atl. Comelico).

Prova Sabato (solo) Maschile: 1. Roberto Sacchet 17.45; 2. Andrea Vecellio 25.55; 3. Mario Larese 26.56. Prova Sabato Donne 1. Marta Dal Farra 29.02; 2. Margherita bertin 34.52; 3. Silvia Soriani 40.56.

Prova By Night femminile combinata: 1. Marina Gattel (Nuova Atl. 3 Comuni) 22.42; 2. Emanuela Zaetta 25.02; 3. Cristina Murgia (Spirito Trail) 29.31.

Prova Endurance Maschile Combinata: 1. Ruggero Berolo (Zoldo) 1h09’.11; 2. Viro De Martin (Atl. Comelico) 1h19’27’’; 3. Beppino Rizzo (Atl. Riviera del Brenta).

Prova Endurance Femminile Combinata: 1. Marina Gattel (Nuova Atletica 3 Comuni)1h45’30’’; 2. Emanuela Zaetta 2h09’.48’’; 3. Cristina Murgia 3h02’.54’’.

Prova Endurance Maschile: 1. Paolo Pasqualin (Asd C.d. Risparmio del Veneto) 1h31’57’’; 2. Alessio Brun 1h54.01; 3. Mirco Roffarè (Quantin) 1h56.40.

Prova Endurance Femminile: 1. Flora Andreetta 2h22.06; 2. Luisa Evangeli.siti 2h40.18

Al comando del trofeo Ciaspatour, dopo la seconda prova, il padovano Paolo Pasqualin (Asd C. d. Risparmio del Veneto).

Classifiche complete su www.nevegalgo.it e www.ciaspatour.it e foto sulla pagina facebook Nevegal go.

Add a comment

Ultimo aggiornamento (Lunedì 23 Gennaio 2012 15:04)

 
Altri articoli...
Ultimi 60 servizi fotografici