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Cittadella (PD) - Maratonina della Città Murata

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Contro senso e di conseguenza un filo contro voglia, stamattina ho corso a Cittadella (Pd) la maratonina della Città Murata, spartana ma splendida manifestazione podistica, ben distribuita fra il caratteristico centro cittadino (con rispettivo perimetro murario datato anno 1220) e la placida campagna circostante.

Non sono a conoscenza del numero degli atleti al via anche perché accanto alla 21097 metri competitiva, erano previsti alcuni percorsi per chi voleva semplicemente camminare senza attaccarsi addosso un numero ed inseguire un cronometro. Ne è scaturito un coinvolgente spettacolo, animato da una cospicua e multicolore miscellanea umana, a cui mi ha fatto piacere partecipare. Il tracciato misto (chilometri d’asfalto alternanti tratti sterrati, rettilinei ed erbose curve a gomito in discesa) ha decisamente divertito chiunque lo abbia percorso… a 3’10” o a 6’/km poco è importato davvero.

Le mie personali aspettative erano tutt’altro che scintillanti visto che da alcuni giorni patisco i fastidi di una dolorosa (fisiologica) stanchezza/pesantezza muscolo-tendinea alla gamba destra che poco invoglia a strapazzi atletici e/o gare di sorta. Tuttavia la compagnia di Roberto e Salvatore, la vicinanza a casa e la piccola consapevolezza che con un minimo/simbolico sovra prezzo al (peraltro contenuto) costo d’iscrizione si poteva contribuire alla causa della fondazione onlus “Città della speranza”, mi hanno convinto ad affrontare l’avventura.

E sono felice.

Ho apprezzato la semplicità dell’organizzazione e la consueta cortese disponibilità dei numerosi membri dello staff; senza tante fanfare a Cittadella è andata in scena una più che onesta mezza maratona che, contraddistinta dal primo vero freddo stagionale, ha anche goduto della luminosità e del tepore di uno splendido sole novembrino.

Venerdì sera, 18 novembre, ore 20.45 vi aspetto numerosi a Zanè (sala riunioni socio-culturali, piazzale Aldo Moro): storie di vita, di sport e soprattutto di doverosa solidarietà, ci terranno insieme un paio d’ore.

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Paese (TV) - 4^ Maratonina di San Martino

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La Maratonina di San Martino finisce in Ruanda. Eric Sebahire è il migliore degli africani nella quarta edizione della mezza maratona di Paese, nel Trevigiano. Tesserato per una società sarda, l’Atletica Gonnesa, il ventiseienne ruandese si è imposto in volata sul keniano Mathew Rugut. I due atleti, accreditati dello stesso tempo (1h05’11”), hanno avvicinato, ma non battuto, il record della corsa, stabilito nel 2010 dal marocchino El Barhoumi (1h04’34”). Africano anche il terzo gradino del podio: l’ha conquistato, in 1h07’04”, il marocchino Benazzouz Slimani, che a Paese si era imposto nel 2009. Quarto il siepista azzurro Angelo Iannelli (1h07’45”). In campo femminile, bis della padovana Giovanna Ricotta (1h19’43”), già prima due anni fa. Alla manifestazione, organizzata dall’Atletica Mastella Quinto, hanno partecipato quasi 800 atleti, con una crescita del 30% rispetto all’anno scorso. Ospite d’onore, l’ex fuoriclasse del volley azzurro, Lorenzo Bernardi, che ha presenziato alle premiazioni.

Classifiche.

Uomini: 1. Eric Sebahire (Rua) 1h05’11”, 2. Mathew Rugut (Ken) 1h05’11”, 3. Benazzouz Slimani (Mar) 1h07’04”, 4. Angelo Iannelli (FF.AA.) 1h07’45”, 5. Stefano Zancan (Generali Trieste) 1h10’41”, 6. Gabriele Cossettini (Dolomiti Belluno) 1h11’35”, 7. Mirko Signorotto (Jager Vittorio Veneto) 1h12’08”, 8. Alessandro Splendore (Atl. Bastia) 1h14’30”, 9. Massimiliano Visca (Pol. Montereale) 1h15’02”, 10. Andrea Frezza (Valdobbiadene) 1h15’30”.

Donne: 1. Giovanna Ricotta (Asi Veneto) 1h19’43”, 2. Michela Zanatta (Asi Veneto) 1h20’34”, 3. Paola Mariotti (Brugnera Friulintagli) 1h22’08”, 4. Silvia Serafini (Industriali Conegliano) 1h24’07”, 5. Monica Carlin (Brema Running Team) 1h24’35”, 6. Maurizia Cunico (Vicentina) 1h27’19”, 7. Elsa Mardegan (Idealdoor Lib. S. Biagio) 1h27’56”, 8. Tiziana Scorzato (Malo) 1h29’11”, 9. Cristina Angeli (Marathon Trieste) 1h29’36”, 10. Susanna Vidoz (Happy Runner Club) 1h30’28”. Foto allegate di Gabriele Marsura.

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Chirignago (VE) - 4^ Corri per Monica

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Una splendida giornata di sole ha fatto si che la 4^ edizione della “Corri per Monica” riscuotesse un successo tanto atteso quanto insperato. Gli organizzatori, l’Amatori Atletica Chirignago, hanno comunque promosso l’evento in diversi modi, ma quello che è stato il più importante motivo d’interesse è stato il passa parola tra gli amici podisti e l’organizzare una semplice manifestazione che vuole far vivere la corsa in modo un po’ diverso dalle classiche manifestazioni podistiche, senza lo stress competitivo, ma poi - quando si è sulla linea di partenza - non è del tutto vero...

La zona di ritrovo, ossia gli Impianti Sportivi Comunali hanno permesso ai presenti di poter tranquillamente muoversi senza dover badare alle macchine, inoltre sempre all’interno dell’impianto ci si poteva riscaldare approfittando del percorso vita, tutto in erba, lungo 750 metri.

Il ristoro subito aperto, già in fase di attesa; gli spogliatoi riscaldati con docce e bagni; i parcheggi presidiati; sono stati alcuni dei punti forti di questa edizione.

E’ certo che si poteva fare di meglio e per il prossimo anno gli organizzatori cercheranno di farlo.

Alle 9,10 una camminata di un centinaio di metri per poi fare un minuto di silenzio in ricordo si di Monica, ma anche di Allison e di tutti gli altri sportivi e non che ognuno di noi in questo anno ha visto sparire. Alle 9,15 dopo un applauso tutti gli atleti hanno occupato la sede stradale e poi il via.

Oltre ai forti atleti intervenuti, presenza numerosa anche dei giovani, situazione che forse il prossimo anno vedrà far partire la gara dei più giovani all’interno della pista di atletica presente nell’impianto.

La gara si svolge su 3 giri ed ogni giro misura 2500 metri, tuttavia la caratteristica della gara è quella di percorrere il primo dei tre giri guidati da due bicicletta che hanno fatto sì che il gruppo corresse praticamente compatto e cosi è stato.

E’ sempre un’immagine che lascia senza fiato quella di veder percorre il lungo rettilineo d’arrivo da un muro di podisti; poi, a conclusione del primo giro, ognuno ha preso il proprio ritmo.

Oggi in gara Paolo Sandali, recentemente 3° alla Half Marathon di Londra, ha deciso di andare a scrivere il proprio nome nel breve, ma quanto mai brillante, albo d’oro della manifestazione. E torniamo alla gara.

E’ appunto Sandali che imposta un ritmo di 3’04”-05” al km e fa il vuoto dietro di se anche se alcuni provano a tenerne il passo. Alle sue spalle un ottima gara è stata quella di Andrea Zorzenoni che precede di non molto Luca Marchetti. Tra le donne successo della forte atleta Giovanna Pizzato che ha avuto comunque come degna avversarie Lisa Borzani e Meri Pellizzaro giunte poi nell’ordine.

Alla fine premiazioni veloci, anche se contenute perché cosi vogliono gli organizzatori, dei primi 10 uomini assoluti e delle prime 10 donne e, novità di questo anno, premiazione anche delle prime 3 società con premio uguale.

Da segnalare la consegna da parte di Giovanna Pizzato, giunta per prima sul traguardo, del proprio mazzo di fiori alla mamma di Monica, un gesto che ha fatto nascere un applauso spontaneo e a qualcuno ha fatto diventare gli occhi lucidi.

Circa 400 gli iscritti che oltre al cartellino gara al momento dell’iscrizione hanno potuto ricevere informazioni sulla FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue).

Sul sito www.amatorichirignago.com oltre 2200 immagini per potersi rivedere….

Classifica femminile : 1^) Giovanna Pizzato (ASD San Rocco); 2^) Lisa Borzani (Atl. Città di Padova); 3^) Meri Pelizzaro (Asi Veneto); 4^) Antonella Feltrin; 5^) Melania Polley (Essetre); 6^) Gabriella Tarozzo (Atl. Preganziol); 7^) Francesca Agostini; 8^)Susi Zorzetto (Asd San Rocco); 9^) Simonetta Dal Corso (Atl. Riviera Del Brenta); 10^) Lucia Tonino

Classifica maschile: 1°) Paolo Sandali; 2°) Andrea Zorzenoni; 3°) Luca Marchetti; 4°) Alessandro Manente (Brema Running Team); 5°) Marco Dalla Venezia (Liger Team); 6°) Francesco Cauz (idem); 7°) Otello Dall’Armi (VVFF Venezia); 8°) Giorgio Centofante (Alpini Vicenza); 9°) Davide Crespan(Atl. Quinto); 10°) Giovanni Bressan(EdilMarmi)

Società: 1^) Marciatori Biancade (50); 2^) VeniceMarathon (28); 3^) Corri Per Spinea (21); 4^) Voltan (14); 5^) Pettinelli (12); 6^) Brema Running Team (8); 7^) Biotekna Marcon e FIDAS e Essetre (6); 10^) Libertas Mirano (5)

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Ultimo aggiornamento (Giovedì 03 Novembre 2011 23:03)

 

Malcesine (VR) - Lake Garda Mountain Race

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A soli sei giorni dalla “Lake Garda Marathon”, ecco la “Lake Garda Mountain Race” un altro evento podistico dalla denominazione esotica che ha avuto per teatro Malcesine e il Monte Baldo. La competizione era programmata, abbastanza insolitamente, per il sabato e credo sia anche per questo che lo scorso 15 ottobre ci siamo ritrovati in non più di duecento ad affrontare le varie prove previste dalla prima edizione di questa nuova corsa, in una mattinata soleggiata ma decisamente freddina. La corsa, di cui sono venuto a conoscenza quasi casualmente tramite Internet, aveva per me un’attrazione particolare. In primo luogo conosco Malcesine e il suo splendido entroterra per avervi vissuto alcuni anni da ragazzo; in secondo luogo la corsa in montagna, specialmente nella stagione autunnale, esercita sempre il suo fascino un po’ sinistro e masochistico su di me; in terzo luogo ho avuto l’occasione per cimentarmi, per la prima volta in vita mia, in una competizione di nordic walking. La manifestazione, infatti, prevedeva varie opzioni per i concorrenti. Accanto al percorso non competitivo per gli amanti del trekking, erano programmate due gare di corsa e una di nordic walking. Chi correva aveva la possibilità di raggiungere la stazione della funivia e l’ex caserma della Guardia di Finanza, a quota 1730 metri in località Tratto Spino, oppure di prolungare il percorso di altri quattro km e raggiungere Cima Pozzette, a quota 2100 metri. Io, prudentemente, ho scelto la competizione con i bastoncini, il cui arrivo coincideva con quello del percorso breve per i corridori. Come mia inveterata abitudine, mi sono presentato dunque al via in ritardo di un minuto, alle 8.31, in località Paina (a pochi metri dalla riva del lago) dopo aver pagato la non economica quota d’iscrizione di 35 euro (con sovrapprezzo per i ritardatari). E’ cominciata così, in fretta e in furia, gravato da uno zainetto e da una copertura forse eccessiva, la mia faticosa e ininterrotta ascesa lungo dieci km circa di stradine asfaltate, mulattiere, sentieri e strade sterrate, senza alcuna discesa e con pochissimi tratti in falsopiano. Non è stato facile raggiungere il gruppetto che mi precedeva (eravamo circa una trentina, credo) e ancor meno facile è stato affrontare una salita con una pendenza media del 17%, anche se a passo e con l’aiuto dei bastoncini. Confesso che non ho avvertito molto la differenza tra la camminata veloce e la corsa vera e propria (il cuore batteva all’impazzata in certi tratti particolarmente “feroci”) e anche dal punto di vista agonistico non è stato affatto agevole raggiungere e staccare due o tre avversari particolarmente ostici e tenaci. Purtroppo l’impegno agonistico (forse eccessivo) non mi ha consentito di ammirare con calma gli splendidi scenari con vista sul lago e sulle montagne circostanti. Solo nel tratto finale, lungo una mulattiera sinuosa e dalle pendenze impossibili, sono riuscito a recuperare e a procurarmi quel tanto di vantaggio che mi ha consentito di tagliare il traguardo in settima posizione, con il tempo di due ore e 5 minuti. Prima di riprendermi ci ho messo un bel po’, anche perché avevo dimenticato a valle gli indumenti asciutti, ma grazie alla cortesia degli organizzatori ho potuto comunque rifocillarmi e riscaldarmi a sufficienza. Verso mezzogiorno, prima del parco pasta party finale, ho così assistito all’arrivo in quota dei primi corridori, partiti da Malcesine alle dieci e trenta, e di coloro che hanno proseguito verso Cima Pozzette. Dei nomi dei vincitori ricordo solo quello di Torresani, il celebre “prete volante” trentino, che si è imposto sul percorso lungo dei 14 km con un tempo ampiamente inferiore alle due ore. Per tutti era prevista la consegna di una medaglietta e di un diploma firmato da una delle organizzatrici, una signora norvegese (credo) che parla un italiano perfetto. Il pacco gara, molto essenziale, comprendeva comunque una bella maglietta tecnica col logo della manifestazione. Per rientrare a valle, si poteva fruire, gratuitamente, della funivia, che verso le sedici è stata letteralmente presa d’assalto dai concorrenti. Un giudizio complessivo sull’organizzazione è abbastanza positivo, anche se alcuni particolari come l’assistenza (ristori) durante e dopo la gara e il coordinamento radio tra i volontari, andrebbero forse migliorati. Buona, comunque, la segnaletica, che mi è parsa sempre chiara e inequivocabile. Tanti auguri dunque di lunga e prospera vita a questa nuova corsa in montagna che congiunge, come dice il suo slogan, l’acqua del lago col cielo del Monte Baldo.

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Belluno - 24 ore di San Martino

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La 24 ore di S. Martino nel suo venticinquennale si riconferma una festa del podismo ma soprattutto dell'associazionismo, della società civile e delle istituzioni che contribuiscono a fare di Belluno una modello di città vivibile e accogliente... anche per gli sportivi.

Sono 40 le squadre che, dalle 15 di sabato 8 ottobre alla stessa ora di domenica 9, si sono sfidate per conquistare il trofeo di quest'anno, la bella scultura lignea di Eris Costa, nella quale sono sintetizzati i valori di una manifestazione che mette al centro la solidarietà e la Pace.

Vince l'agguerrito team della Questura di Belluno, con poco più di 387 Km percorsi, ma non senza aver lottato fino all'ultimo con la squadra dei Vigili del Fuoco, che schierando nella prima frazione un ottimo Michele Bedin, giunto a poche falcate dai 18 Km, faceva subito intendere che non avrebbe regalato neanche un metro ai più diretti avversari e, infatti, il fuoco dei Vigili è stato spento, se non all'ultimo minuto, non prima dell'ultima ora di gara (386,5 Km circa percorsi) . Bella prova della formazione Playlife, che ottiene il bronzo, schierando molti tra i migliori podisti trevigiani come Christian Cenedese giunto vicino ai 18 Km e Stefano Pretotto capace di andare oltre i 17 Km.

La migliore prestazione individuale è stata quella di Said Boudalia, che supera i 19 Km, e distacca di un rettilineo (anche se non hanno corso insieme) il campione dell'Alpago, specialista della corsa in montagna, Bamoussa, bronzo per Pradetto con 45 giri completi e "spiccioli" : fate voi i conti!

La 24 ore è stato anche un momento per ricordare la tragedia del Vajont ( l'anniversario cade il 9 ottobre), nella quale tanto peso hanno avuto la cupidigia e lo scarso rispetto per la Natura da parte dell'uomo. Correre anche per ricordare e non ripetere errori fatali.

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