Pienone di pubblico e di atleti per la 4^ CorriMestre andata in scena ieri sera nel centro di Mestre e valevole come 6^ tappa del circuito Grand Prix Strade d’Italia. Più di 10.000 persone si sono riversate in Piazza Ferretto e lungo le vie del centro storico per applaudire a ritmo di rock, pop and blues il passaggio degli oltre 800 atleti.
La serata è iniziata con la gara femminile, partita alle ore 20.15. Sui 2 giri di percorso, (per un totale di 4,9 km) Silvia Pasqualini, tesserata per la Idealdoor S. Biagio e già vincitrice lo scorso anno, ha stravolto il pronostico della vigilia andando ad imporsi con una bella progressione su Giovanna Pizzato e Giovanna Epis, infliggendo rispettivamente distacchi di 14” e 40”. La Pasqualini, che attualmente si trova in seconda posizione nella classifica generale del Grand Prix Strade d’Italia (cat. MF40), dopo questa vittoria potrebbe balzare al comando.
La gara maschile riservata agli atleti over 45, partita alle 20.45, è stata dominata da Flavio Olto, leader del Grand Prix nella categoria MM 45, ha avuto la meglio su Ulisse Damo e Giorgio Centofante, mentre nella gara maschile della categoria assoluti e amatori (9,8 km totali) partita alle 21.45, il tutto si è giocata nell’ultimo dei quattro giri, con il marocchino Abdoullah Bamoussa dell’Atletica Brugnera Friulintagli che si è imposto sul vincitore dello scorso anno Simone Gobbo e su David Daris. Vince il premio come società più numerosa la Pettinelli di Mestre.
La professionalità e l’esperienza del Venicemarathon Club ha contribuito al resto del successo, offrendo servizi degni delle più importanti maratone al mondo come l’intrattenimento musicale con i molto apprezzati gruppi di Anima la Maratona (Melody Molina Y Caramelo Son, Radio Rock, Denoise, Lazy Blues, Le 3 Verità, Mama Folì) che hanno accompagnato gli atleti e il pubblico dal riscaldamento al post gara e lungo tutto il percorso. Molta cura anche nella preparazione dei ristori con frutta fresca di stagione a chilometro 0, acqua, integratori, dolci e altri prodotti; molto apprezzata la t-shirt del pacco gara. Funzionale come sempre la dislocazione dei servizi logistici più importanti come i bagni, le docce e gli spogliatoi, ricavati all’interno dell'Arena del Centro Culturale Candiani. Molta gente anche nel Villaggio Corrimestre e presa d’assalto l’area che offriva recupero attivo e massaggi agli atleti. Molto ricchi, come sempre, i premi offerti dagli sponsor. Il servizio classifiche era a cura di T.D.S. (Timing Data Service).
Soddisfazione quindi in casa Venicemarathon, organizzatrice dell’evento assieme all’Assessorato allo Sport del Comune di Venezia, per questa manifestazione che è ormai una classica delle corse su strada di inizio estate, il cui successo è garantito anche grazie al supporto di numerosi enti e associazioni come: l’Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia, la Municipalità di Mestre Carpenedo, il Centro Culturale Candiani e l’Associazione Immagina Mestre, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, A.S.M Azienda Servizi Mobilità di Venezia, Venezia@Opportunità (Azienida Speciale Camera di Commercio di Venezia), la Polizia Municipale, la Protezione Civile, l’Actv e il Gruppo Scout CNGEI di Venezia.
Classifica Donne 1. Silvia Pasqualini (Idealdoor S. Biagio) 16’42” 2. Giovanna Pizzato (Essetre Running) 16’54” 3. Giovanna Epis (Gruppo Sportivo Forestale) 17’20” 4. Silvia Serafini (Atletica Brugnera Friulintagli) 17’24” 5. Maurizia Cunico (Gs Alpini Vicenza) 17’57”
Classifica Uomini (Assoluti e Amatori) 1. Abdoullah Bamoussa (Atletica Brugnera Friulintagli) 30’14” 2. Simone Gobbo (A.S.D. Atletica San Rocco) 30’39” 3. David Daris (A.S.D. Gruppo Generali Trieste) 31’16” 4. Mirko Signorotto (.S.D. Atletica San Rocco) 31’39” 5. Dylan Titon (Assindustria Sport Padova) 31’48”
Classifica Uomini (over 45) 1. Flavio Olto (A.S.D. Pavanello) 33’12” 2. Ulisse Damo (Spotorni Run) 33’20” 3. Giorgio Centofante (G.s. Alpini Vicenza) 34’43”
Ultimo aggiornamento (Lunedì 25 Giugno 2012 01:21)
“All je hén ga-hóart in bint piasan ime bal”. La frase in lingua cimbra, dialetto di origine germanica ancora diffuso in alcune zone montuose del Trentino e del Veneto, dovrebbe significare più o meno: “Tutti hanno sentito soffiare il vento nel bosco”. Io, in verità, più che il vento, ho sentito sbuffare chi arrancava al passo dietro di me nella splendida faggeta attraverso cui siamo saliti, nella prima parte del “Trail dei Cimbri”. Era la seconda volta in vita mia che mi avventuravo a Giazza o Ljetzan, minuscolo paesino annidato all’estremità settentrionale della Valle di Illasi, nonché enclave etnico-linguistica cimbra in un territorio ai margini nord-orientali della provincia di Verona. Ne conservavo un vago ricordo, legato a un lontanissimo, caldo ferragosto di tanti anni fa. Domenica scorsa, invece, le condizioni ambientali erano ancora più primaverili che pienamente estive. La temperatura era infatti piuttosto fresca e un rapido quanto innocuo acquazzone ha fatto da prologo alla corsa. Per non rischiare avevo portato con me un giubbino antivento che poi mi è servito a ben poco e che – come mi aveva avvertito Antonio Rossi – mi è stato solo d’impaccio. Giunti a Giazza verso le sette e mezza del mattino, parcheggiamo l’auto senza alcun problema nel piazzale dove stanno affluendo i concorrenti e provvedo con calma al ritiro di pettorale e pacco gara. Al momento della punzonatura noto subito che non c’è una gran ressa: qui sono quasi tutti “uomini di montagna” (molti i veronesi e i vicentini) e credo che l’unico “uomo di pianura” (un “mantoan”) presente sia il sottoscritto. Probabilmente la concomitanza con l’affollatissima trentesima edizione della Straverona (18000 partecipanti) ha un po’ penalizzato la corsa di Giazza, che si presentava peraltro come “corsa in montagna nazionale”. Sia come sia, al momento della partenza (alle nove in punto), ci ritroviamo in circa un centinaio. Salutati dall’augurio di Fabio Rossi e dallo sparo del trombino (una via di mezzo da un cannoncino e un archibugio), affrontiamo il tratto iniziale del percorso, su strada asfaltata in leggera pendenza. L’ambiente è incantevole: in un silenzio ristoratore risaliamo una valletta dai fianchi boscosi. Dopo qualche chilometro, abbandoniamo l’asfalto per salire lungo un sentiero scosceso, a tratti roccioso, che s’inoltra in un bosco di faggi. La salita non dà tregua e anche i più ostinati, a un certo punto, sono costretti a salire al passo. Pochissimi i tratti in falsopiano che consentono di riprendere fiato. Salendo di quota, la vegetazione boschiva cede il posto ai tipici pascoli di alta montagna. In prossimità del passo Zevola (1800 m. di quota) il paesaggio si fa più aspro e brullo. Fino a questo punto ben pochi sono riusciti a superarmi, ma da qui in poi inizia una lunghissima discesa (circa nove km), lungo la quale sarò superato da almeno una ventina di altri concorrenti, compresa la terza donna classificata. Per quanto faccia, in discesa sono un disastro e non riesco ad allungare il passo, nonostante il gradiente non eccessivamente ripido e il fondo a tratti erboso. Rassegnatomi a perdere posizioni, cerco di godermi un po’ il panorama e il fresco. Si scende accanto a un torrente, sul fondo della bellissima Val delle Fraselle. In questo tratto del percorso incontro molti escursionisti che risalgono la valle in senso contrario al mio, trascinandosi dietro – non so per quale motivo – dei rami di abete. Dopo aver guadato il torrente, la strada sterrata si trasforma in una specie di pista cementificata che mette a dura prova muscoli e articolazioni. Nonostante un dolore improvviso al polpaccio, riesco a mantenere un’andatura discreta e ad affrontare senza eccessivi problemi gli ultimi due km di gara. Sceso nel “centro” di Giazza, affronto un’ultima salitella, risalgo nel piazzale da dove siamo partiti e mi ritrovo – quasi senza accorgermene – a tagliare il traguardo in solitario. Il cronometro segna due ore e quattro minuti: tanto ci ho messo per percorrere circa 19 km, metà dei quali in discesa. Il vincitore, un marocchino, è già arrivato da un bel po’ e tra i tanti che mi hanno preceduto ci sono anche tre donne. Peccato però non aver saputo con precisione il mio piazzamento finale: a tutt’oggi, martedì 12 giugno, non sono ancora riuscito a reperire la classifica ufficiale della gara. Più tardi, osservando la mappa del percorso, noterò che assomiglia all’immagine di un cuore. Un simbolo quanto mai appropriato, per chi ama questo tipo di corse che richiedono davvero un cuore forte e ben addestrato.
Era da tempo che non affrontavo un trail e la corsa di Giazza è servita, per me, a ravvivare un’antica (e forse un po’ insana) passione del trail running.
Qualche nota sull’organizzazione che mi è sembrata discreta ma, francamente, non impeccabile. Riguardo alla segnaletica, personalmente non avuto alcun problema, ma ho sentito che qualcuno ha sbagliato percorso lungo il sentiero all’interno del bosco. Al ristoro finale, io e altri ci siamo ritrovarti improvvisamente senz’acqua da bere, ma qualcuno dell’organizzazione ha provveduto subito a rifornirci di bottigliette. La quota d’iscrizione era ragionevole (20 euro) e assicurava un pacco gara comprendente, tra l’altro, un buon pasto (peccato non aver potuto fermarmi a gustare gli gnocchi di malga) e una bella maglia tecnica, color verde smeraldo, col logo della corsa.
Il mio prossimo appuntamento col trail estivo sarà probabilmente a fine luglio, sul Baldo, sempre in territorio veronese, ma molto più a ovest rispetto a Giazza e alla bella terra dei Cimbri.
|
Di corsa da Sonego di Fregona al Cansiglio. La 17^ edizione della Fregona-Cadolten, nel Trevigiano, ha incoronato Manuel Da Col e Stefania Satini. Organizzata dall’Atletica Vittorio Veneto, la manifestazione – una cronoscalata individuale sulla distanza di 6,5 km, con dislivello di oltre 800 metri – ha assegnato anche i titoli regionali master di corsa in montagna.
Nella gara assoluta, Da Col ha preceduto Davide Pierantoni e Daniele De Colò, mentre la Satini si è lasciata alla spalle Manuela Moro e Patrizia Zanette.
Le classifiche.
Maschili.
Seniores/promesse/juniores: 1. Manuel Da Col (Marciatori Calalzo) 36’28”, 2. Davide Pierantoni (Alpini Vicenza) 36’51”, 3. Daniele De Colò (Gs Vigili del Fuoco-De Vecchi Bl) 36’53”. Amatori: 1. Stefano Daniel (Nuova Atl. Tre Comuni). MM35: 1. Christian Marcante (Alpini Vicenza). MM40: 1. Fabrizio Paro (Idealdoor Lib. S. Biagio). MM45: 1. Stefano Titton (Gp Livenza Sacile). MM50: 1. Gustavo Poloni (Valdobbiadene). MM55: 1. Ennio Savio (Alpini Vicenza). MM60: 1. Ivo Andrich (Gs Vigili del Fuoco-De Vecchi Bl). MM65: 1. Gianfranco Carazzai (Athletic Club Belluno). MM70: 1. Vittorio Tessarollo (Atl. Vittorio Veneto). MM75: 1. Mirco Roffarè (Gs Quantin).
Femminili.
Seniores/promesse/juniores: 1. Stefania Satini (Dolomiti Bl) 45’16”, 2. Patrizia Zanette (Dolomiti Bl) 46’53”, 3. Sara Tomè (Vittorio Veneto) 47’10”. Amatori: 1. Barbara Minetto (Azzano Runners). MF35: 1. Lisa De Gasper (Scuola di Maratona Vittorio Veneto). MF40: 1. Manuela Moro (Atl. Vittorio Veneto). MF45: 1. Antonella Feltrin (Nuova Atl. Roncade). MF50: 1. Maria Teresa Campigotto (Idealdoor Lib. S. Biagio). MF55: 1. Vanna Vannini (Atl. Aviano), 2. Maria Eugenia Tosetto (Assindustria Pd). MF60: 1. Rosanna Bassan (Alpini Vicenza). MF65: 1. Angela Pin (Atl. Aviano), 2. Lucia Balbinot (Atl. Vittorio Veneto).
La famiglia Dal Bosco Eibaner ha riportato a Giazza, piccolo paese veronese al confine con il Trentino dove vive ancora una piccola minoranza cimbrica, il Trail dei Cimbri che ha messo sulla linea di partenza un centinaio di atleti. Pochi a dir la verità, anche gli organizzatori francamente se ne aspettavano qualcuno in più (e se li sarebbero più che meritati!), ma in questa domenica è stata la Straverona a farla da padrona nella provincia scaligera. Comunque sia gli assenti hanno sempre torto e i presenti, seppur affaticati, si sono divertiti.
Il bel percorso di una ventina di km lo si può dividere in due parti: la prima tutta in salita e la seconda tutta in discesa. Dopo 1h31’38” è stato il marocchino Rachid Jarmouni ad aggiudicarsi la prova succedendo nell’albo d’oro a Giuseppe Dal Bosco Eibaner che quest’anno si è dovuto ritirare a causa di un attacco di asma. Al secondo posto si è piazzato Francesco Tanara in 1h33’23”, terzo Mirko Righele in 1h35’50”. Tra le donne vittoria di Silvia Serafini in 1h48’35” davanti ad Anna Conti (vincitrice nel 2011) che ha concluso la propria prova in 1h54’25”. Terza Isabella Lucchini in 2h03’31”.
A margine della gara più lunga si sono disputate anche due prove più corte: un mini trail di 6 km e un giro di 1 km per i più piccoli.
Dopo le premiazioni è stato offerto il pranzo a tutti i presenti a base di gnocchi di malga e di formaggio casereccio.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 11 Giugno 2012 14:31)
|