Stockholm (SVE) - 2^ Jubilee Marathon

Dal Mondo - Cronache

pagavino_stoccolma_2012Molte gare si fregiano dell'aggettivo “unica”, ma la Jubilee Marathon di Stoccolma può farlo a pieno titolo: infatti, questa maratona si corre ogni...100 anni. Quindi, nel momento in cui mi è stato proposto di prendervi parte, ho pensato: “Beh, in effetti per la prossima edizione potrei avere qualche problema a partecipare!”. La prima edizione era quella dei giochi olimpici del 1912, che ebbero luogo nella capitale svedese, e la versione 2012 ricalca in tutto e per tutto la gara di cent'anni prima: l'ora di partenza (13.48) dallo Stadio Olimpico, il percorso alquanto impegnativo e anche abbastanza monotono, il pacco gara con il fazzoletto alla Dorando Pietri, i giudici di gara vestiti alla moda ...di cent'anni fa.

Il percorso, si diceva. Guardando il profilo altimetrico per la prima volta, mi sono detto: “Interessante questo elettrocardiogramma, ma cosa c'entra?”... Poi ho dovuto rassegnarmi alla cruda realtà: le strade di Stoccolma non sarebbero state spettatrici del mio personal best sui 42km. Anche perché, nel 1912 la maratona si correva sui 40 km. E così in questa seconda edizione.

Pronti, via! L'efficienza scandinava si vede anche nella perfetta organizzazione dell'evento, con molti dei quasi 8.000 runners in tenuta da primo novecento (tranne le scarpe!) e atleti che impersonavano personaggi della maratona olimpica, dal vincitore Kennedy Kane McArthur a “The Japanese Who Disappeared” Shizo Kanaguri, che si ritirò a pochi km dalla partenza per rientrare mestamente in patria, lasciando che il Comitato Organizzatore lo cercasse per mesi e dando il via a leggende metropolitane di ogni genere.

Lungo il percorso, come previsto pieno di saliscendi, numerose bande musicali, cori e soprattutto moltissimo pubblico, spesso vestito com'era d'uso cent'anni or sono. Il dettaglio che molti bar praticassero prezzi del 1912 agli avventori vestiti come nel 1912 è stato molto probabilmente un incentivo non da poco!

Al 20° km, una colonna di fronte alla pittoresca chiesa di Sollentuna, e...dietrofront per altri venti chilometri, cosa che mi ha fatto ricordare con affetto la mezza maratona di Aurisina e la sua mitica bacinella per il giro di boa.

Novità rispetto al tragitto di andata, un vento contrario direttamente dalla tundra del nord, o dai gelidi fiordi, chissà. Fatto sta che al quarantesimo chilometro, alla possibilità data ai puristi di aggiungere 2 km e 195 metri supplementari, ho pochi dubbi sulla direzione da prendere. Tagliato il traguardo, ricevo una bella medaglia e un bicchiere di champagne, come d'altra parte si confà ad un gentiluomo che abbia testé intrapreso una ardua competizione pedestre di siffatta natura...ops scusate, mi ero fatto un attimo coinvolgere da quest'atmosfera di inizio Novecento!

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 22 Agosto 2012 22:11)