Reggio Emilia, la maratona, le sue magie

Maratona - Reggio Emilia - 17^ Maratona di Reggio Emilia

http://www.fotopodisti.net/2012_07/albums/reggioemilia2012/morselli/partenza/normal_partenza_maratona_reggio_2012_dicembre2012_stefanomorselli_0113.JPGHo corso la maratona di Reggio Emilia e come sempre porto a casa un’altra bella esperienza, ma di questo ne scrivo più avanti.

In realtà sono veramente tanti quelli che sono tornati felici da questa edizione, ma lo stesso si potrebbe dire anche per quelle precedenti. Inutile negare che la maggior parte dei maratoneti misura il proprio grado di soddisfazione in relazione alla prestazione ottenuta, pertanto delle maratone oggettivamente brutte, per i più svariati motivi, diventano splendide se si è realizzato il proprio pb. E’ giusto? Penso di no, però è un fatto.

Succede che a Reggio Emilia sono in tanti a fare il personale e a pensarci non è facile pescare le motivazioni seguendo i parametri tradizionali, quindi percorso che più piatto non si può, condizioni climatiche ottimali, infiniti e noiosi ma veloci rettilinei….invece a Reggio Emilia si sale e si scende, sia pure dolcemente, fa sempre un freddo becco e di curve ce ne sono a bizzeffe.Eppure sono veramente tanti quelli che fanno il personale, dai top runners ai tanti amatori.
Lahcen Mokraji ( 2h12’29) Tommaso Vaccina (2h19’48), il forte ungherese Tamas Kovacs ( 2h14’23) e l’elenco potrebbe continuare. Ma anche gli amatori, Maurizio Musso ( 3h09’10), Alberto Volpe ( 3h59’54), Roberta Bellodi (5h40’43) tanto per citare qualche nome che mi viene in mente.

Insomma, si tratta di un “fenomeno” trasversale e le motivazioni hanno poco a che fare con quelle tradizionali, invece molto con il fatto che da queste parti ti mettono nelle migliori condizioni possibili per tutto il resto; intanto ti predispongono bene con prezzi sempre molto inferiori alla media ma con un elevato controvalore (il classico pacco gara). Sul percorso non ci sono mai problemi di traffico, i ristori sono sempre efficienti, ampia disponibilità di spugne e bevande calde, che quest’anno ci volevano proprio.Dal punto di vista organizzativo funziona tutto, ma veramente tutto, tu sei felice di esserci e sereno nell’affrontare i 42,195 km che ti aspettano. Insomma la magia, se di questo si tratta, consiste nel mettere a proprio agio i podisti, creare attorno a loro una bella atmosfera, nel farli stare bene e i tempi “magicamente” si fanno.

Partecipavo per la quarta volta ed ho deciso di “godermela”, un po’ perchè poco preparato e un po’ perché ogni tanto si dovrebbe migliorare la confidenza con questa severa distanza, per capirla meglio, per viverla meglio.

La giornata inizia presto, allo stand con Stefano Morselli consegniamo gli ultimi pacchi gara del Challenge Podisti.Net, una gara nella gara, una serie di classifiche che premieranno secondo criteri diversi dal consueto. Poi di corsa alla partenza, dotato di un pettorale basso, certamente non corrispondente alle perfomance, sfrutto la situazione e raccolgo i commenti dei vari top runners. Noemi Gizzi, che riparte dalle maratone e vorrebbe migliorare il suo precedente tempo in questa gara. Nicola Venturoli, reduce da una sfortunata maratona di Firenze, nella sua semplicità mi dice che tirerà a tutta, finirà in 2h24’40 e non sarà contento. Dario Rognoni,che arriva tardi a questi livelli (mi dice che quando era più giovane andavano tutti troppo forte), finirà nei primi 10 in 2h23’29. Mirko Canaglia, viene da un periodo sfortunato e questa sfortuna continuerà anche oggi, si ritira dopo il 30° km per evitare il peggio.
Pronti, via, il percorso prevede un giro cittadino di lancio di 3 chilometri, si ripassa sotto lo striscione di partenza, lo speaker Brighenti infiamma chi corre e chi guarda ed è quasi costretto dalle mie esortazioni a nominarmi. Ebbene si, fa sempre piacere e poi lui sa farlo bene.
Ci si immette nella campagna circostante e il sole fa sembrare un po’ meno fredda la giornata, ma si viaggia costantemente intorno agli zero gradi. Fino al km 18 si sale , ma impercettibilmente, invece possono dare più fastidio i continui sali e scendi, si deve adattare bene il proprio ritmo, non farsi ingannare dalla freschezza fisica che ancora si possiede. Da molto ho cominciato a guardarmi in giro, parlare con i compagni di viaggio, come ho scritto in precedenza voglio vivere diversamente questa maratona.
Poco dopo il km 10 raggiungo Monica Barchetti, nazionale sulle lunghe distanze, che più lunghe (forse) non si può. La domanda più classica e banale è scontata – Monica, cosa stai preparando? Mondiali in Olanda, europei da qualche parte?- la risposta potrebbe apparire strana - Crevalcore……Ora, di fronte a questa risposta i più potrebbero restare basiti, pensare di essersi persi qualcosa del programma delle ultra, in realtà tutto è infinitamente più semplice e straordinariamente bello. Monica, il suo compagno Andrea Accorsi e qualche amico sono gli organizzatori della maratona di Crevalcore, che si correrà il 6 Gennaio 2013.
Proseguo la mia maratona in compagnia di Monica per diversi chilometri, tendo a chiacchierare, forse un po’ troppo, forse lei vuole correre e rilassarsi per conto suo, o forse no. Nel dubbio mi levo di torno, pensando che una persona così dolce e gentile non mi manderebbe mai a quel paese.
Arrivo al km 20, per la prima volta controllo il crono e mi rendo conto che il passaggio alla mezza potrebbe risultare in linea con quanto dichiarato al Challenge Podisti.Net (classifiche regolarità e azzecca il tempo). Decido deliberatamente di azzeccare il tempo, letteralmente fermandomi per una ventina di secondi al ristoro.
Riprendo la mia gara e mi manca qualcosa, si…mi manca Anna,voglio Anna. Mi tornano in mente i passaggi della canzone del grande Lucio Battisti ma qui si tratta di Anna Maino (nella foto); dopo avermi promesso di correre insieme questa maratona, vi ha rinunciato per un problema ai tendini, ma dovevo trovarla lungo il percorso, niente da fare, vorrei arrabbiarmi, ma è così carina e simpatica.
Al km 28 c’è uno strappo vigliacco di qualche centinaio di metri, reso più complicato da un tizio in bicicletta che davanti a me ondeggia da una parte e dall’altra della strada, particolarmente stretta in quel punto. Dopo tre volte tre che gli chiedo di decidere da che parte stare, prima si scusa poi probabilmente pensa di essere stato troppo gentile e mi dice che ….io sto dalla parte che mi pare, capito! Con tono piuttosto infastidito. Evviva!Ora, caro signore che accompagnava un podista con la maglia del Castelnuovo né Monti, passi che non doveva trovarsi lì, che faceva tanta fatica in salita e ciò le causava notevoli sbandamenti, ma un po’ di educazione non sarebbe stata un cattiva idea, non crede?
Siamo in quella che a me pare la parte più bella del percorso, il silenzio è interrotto solo dai passi dei podisti, del resto dopo 30 km si fatica a....chiaccherare, meglio risparmiare il fiato.
Procedo sempre molto bene, non sento la fatica, faccio un po’ di variazioni di ritmo anche sfruttando la strada che tendenzialmente scende. Veramente, invito tutti , almeno una volta, a correre al di sotto delle possibilità, si vive la maratona meglio, si capiscono tante cose, che poi serviranno in altre occasioni dove si correrà per battersi.
Ora si (ri)passa da Coviolo, poi Baragalla, si torna a Reggio Emilia, arriviamo al km 40, dove ho un appuntamento con qualcuno. Eccolo sullo sfondo, Giovanni Iembo, appena si accorge del mio arrivo chiama a raccolta la sua band, un caos infernale, un incitamento unico. Come posso non fermarmi? Mi regala delle bellissime parole, lo abbraccio, poi riparto con un centimetro di pelle d’oca.
Ormai la proiezione mi dice che sono in linea con il tempo dichiarato, 3h19’59, arrivo proprio con questo tempo, secondo più , secondo meno, rilassato e felice per aver vissuto una maratona in modo diverso.
Dopo il traguardo mi fermo davanti allo speaker Brighenti, che non può esimersi da una mini intervista; solo poche parole, grazie Reggio, grazie per le magie che ci regali.

 

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Ultimo aggiornamento (Venerdì 14 Dicembre 2012 12:44)