Grazie Marco, dalla canottiera verde, compagno sconosciuto alla Lago Maggiore Marathon!

Piemonte - Primapagina

De Palo Francesco Arona 2012La Maratona del Lago Maggiore, con tutte le sue varianti, è la gara che rappresenta l'eccezione all'applicazione delle mia regola ferrea: mai correre due volte la stessa gara. E' una regola che mi sono dato poco dopo l'inizio della mia "carriera" di runner, 5 anni fa, per un motivo molto semplice: ogni anno vengono organizzate talmente tante belle maratone e mezze maratone in  giro per l'Italia, anche qui dalle nostre parti, che è un peccato correrne una già corsa e rinunciare a conoscerne di nuove.
Ma la Maratona del lago Maggiore, così come la mezza primaverile, è davvero unica: 42,195 km (o 21,097 km) di panorama unico, sulle rive del Lago Maggiore, nel suo tratto più incantevole. Se poi -come è sempre capitato a me- la si corre in una giornata di sole, col cielo azzurro e terso, allora si può capire perchè quella gara vale la pena di correrla anche tutti gli anni.
Quest'anno ho corso la mezza maratona , da Arona a Stresa, gara perfetta in vista della mia maratona più importante, quella di New York del prossimo 4 novembre.
Ero un po' titubante, quel dolore alla coscia sinistra che si risveglia dopo ogni mia sgambettata era ancora lì, pronto ad esplodere appena conclusa la gara. Lo sentivo. E se correndo forte mi fossi fatto male sul serio, a 14 giorni da New York? "Beh,...." mi dico " vorrà dire che correrò piano e che mi godrò il panorama e l'atmosfera di festa che si respira ad Arona". Tutte balle, "l'effetto pettorale" -quello che mi fa smanettare ogni volta che spillo un numero sulla mia bellissima maglietta arancione di "Podismo e Cazzeggio", perchè una gara è pur sempre una gara- colpisce ancora, e così mi arrendo all'adrenalina e....via, forte come un runner cinquantenne!!!!
Le mie gambe, dopo un paio di chilometri e come sempre, si sono dimenticate di ogni acciacco; giravano a meraviglia, dispetto della mia prudenza e alla ricerca del passo più veloce che potessi mantenere per tutti i 21,097 km. Quel passo, attorno ai 4' 13" al km, l'ho trovato quasi subito, nonostante un po' di vento e gli insidiosi su è giù del percorso.
Correvo felice, nel silenzio che nei tratti tra un paese e l'altro accompagnava tutti noi.
Gran parte della gara l'ho corsa insieme a due giovani runners a me sconosciuti, indossavano una canottiera verde su cui era stampata una strana sigla ("3 STRZ") . Uno di loro recava, dietro, anche il suo nome, Marco. L'altro, con la barba, ostentava invece una gran bel tatuaggio sul braccio (quello destro, mi sembra). Ho saputo che stavano correndo i 33 km. "Gran bel passo, complimenti!" , ho detto loro quando l'ho saputo.
Ma verso il 15° km, dalle parti di Belgirate, un complotto bestiale ordito dalla mia stanchezza, da un tratto in salita e dal vento alzatosi contro di noi ha cominciato a farmi perdere terreno. I due in canottiera verde stavano prendendo il volo quando uno di loro, Marco, vedendomi in difficoltà mi ha intimato di mettermi dietro di lui, attaccato, e di non mollarlo mai. Riparato da lui, il vento non mi dava più fastidio, la salita era intanto terminata ed il timore di non deludere quel generoso sconosciuto mi hanno fatto concludere la mia mezza maratona in 1 28' 41". Solo che gli ultimi 400 metri per me sono stati terribilmente faticosi, e sono arrivato al traguardo quando i due in canottiera verde l'avevano superato già da una decina di secondi.
Peccato, perchè Marco ed il tatuato hanno proseguito con quel loro bellissimo passo per altri 12 km ed a me non era avanzato nemmeno un filo di fiato per poter gridare: "Grazie Marco !". Se vale lo stesso, allora, lo ringrazio da qui.

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 24 Ottobre 2012 22:34)