Lago Maggiore Marathon, ne vale la pena?

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Bottelli Sandro 200x267 Molti consensi, ma anche parecchie critiche alla Lago Maggiore Marathon andata in scena domenica 21 ottobre sulle rive lacustri, da Arona a Verbania. Soddisfatta la maggior parte dei partecipanti, soprattutto quelli che arrivavano da lontano e forse non avevano mai visto la terra dei Borromeo. Inviperiti, per contro, i tanti turisti (non) per caso che, incuranti di cartelli e divieti, pensavano di poter tranquillamente percorrere la statale del Sempione. Il ritornello ricorrente: “Non si può bloccare per tante ore una strada così importante per una gara podistica; chi vuole correre vada per prati e boschi, che in zona laghi non mancano”. I partecipanti ai classici 42 chilometri non sono stati tantissimi: solo 667.
Il traguardo dei mille è rimasto un sogno (nè possono consolare più di tanto le adesioni alla mezza da Arona a Stresa o all'inedita tre quarti da Arona a Feriolo). Al secondo tentativo, insomma, il passo è sembrato più lungo della gamba. Luogo di partenza e punto di arrivo sono troppo lontani. Lo stesso Paolo Ottone, che deve manovrare una macchina organizzativa di circa 400 persone tra volontari, addetti alla viabilità e forze dell'ordine, avverte la necessità di un miglioramento della logistica. Ma non sarà facile. Il podismo non è mai stato un “affare” per città a vocazione turistica. Come lo stesso ciclismo, che recentemente si è visto costretto ad emigrare da Arona per il secco rifiuto dei commercianti locali che lamentavano la quasi completa paralisi delle loro attività. Per la maratona Arona-Verbania il battage pubblicitario non è mancato. Ma deboli e di gran lunga inferiori alle aspettative si sono rivelate le risposte. Al punto che qualcuno già comincia a chiedersi se ne valesse davvero la pena.

Ultimo aggiornamento (Venerdì 26 Ottobre 2012 19:26)