In un contesto paesaggistico spettacolare, si è corsa la quinta edizione della Lago Maggiore Half Marathon, con partenza dal lungolago di Pallanza e arrivo a Stresa.
Il percorso di questa mezza è stupendo, grazie ad una cornice unica data dal Lago Maggiore e dalle montagne che in esso si rispecchiano, ma non è facile, a causa di diverse salite, la prima delle quali dopo pochi minuti dalla partenza. Dopo aver girato intorno alla Castagnola, i partecipanti affrontano la strada che da Verbania porta verso Fondotoce, con un continuo falso piano. Passato il ponte sul Toce, il percorso devia verso la zona industriale di Feriolo, dalla quale si esce affrontando un’altra salita che reimmette sulla statale. Da qui si costeggia il lago, godendo anche dello spettacolo delle isole Borromee. La penultima salita si incontra intorno al sedicesimo chilometro e porta a Baveno; da qui, dopo un  breve tratto pianeggiante, al diciannovesimo si sale di nuovo: tuttavia la discesa seguente permette di lanciare lo sprint finale nell’ultimo chilometro e mezzo.
Bellissima la cornice di pubblico, che ha incitato gli atleti lungo tutto il percorso, e buona l’organizzazione, con la chiusura della statale per tutta la durata della gara e una gestione impeccabile dei numerosi (circa 1800) atleti.  
La vittoria è andata all’etiope Belaya Bedede, che ha terminato i 21,097km in 1h00’59’’, nuovo record della corsa. Dopo di lui sono arrivati i keniani Edwin Kipyego (1h01’11’’) e Charles Waweru (1h02’18’’).
La gara femminile ha visto un podio tutto keniano, con al primo posto Jemima Jelagat (1h08’35’’) seguita da Alice Mogire (1h10’11’’) e Magdalene Mukunzi (1h10’44’’).
Il primo italiano è stati Juan David Oronczo Sanchez, l’italo argentino dell’Atletica Monterosa che ha terminato in 1h11’57’’, piazzandosi undicesimo assoluto; prima donna arrivata è stata Viviana Vellati, dell’Atletica Candelo (BI), che ha chiuso la sua gara in 1h21’.

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