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La7 e la Maratona di Roma

Maratona - Roma - 18^ Maratona di Roma

A quanto pare non siamo gli unici a non aver gradito la telecronaca della Maratona di Roma, pur riconoscendo all'emittente il fatto di dover pagare lo scotto del noviziato, come evidenziato sul nostro pezzo: Lo smemorato Migidio. Ecco il parere di un'altra telespettatrice.

 

La7 e la Maratona di Roma

Domenica 18 marzo, per la prima volta, La7 ha seguito un evento sportivo del calibro della Maratona di Roma, annunciando ben 4 ore di diretta.  

Io ero lì a correrla, ed ho visto la trasmissione registrata. 

Le 4 ore di diretta facevano presagire un’attenzione rivolta non solo alla gara dei top runner, ma anche a tutto quel mondo disordinato, allegro e colorato rappresentato dagli amatori: di fatto, a mio avviso, La7 e’ riuscita a deludere entrambi.

 Va benissimo inserire note di colore come interviste buffe agli avventori della Stracittadina, ma forse sarebbe stato più divertente farne una selezione di qualità (e di quantità): corricchiare accanto ad un runner ed intervistarlo per “testarne” le conoscenze sull’attualità’ raccontata dai quotidiani onestamente non faceva ridere granché. “Dai”, speravo… “sarà solo per riempire quest’ora iniziale prima della partenza”.

 Ne’appariva credibile, e tanto meno divertente, l’intervista andata in onda a due sedicenti partecipanti alla 42 km che parlavano di paraffina da mettere sulla pelle per evitare irritazioni, nel momento in cui alle 8.30 si presumeva che i reali partecipanti alla maratona si trovassero nei pressi delle griglie di partenza, e non sotto agli alberi di Colle Oppio. 

Ma fino a che questi momenti di colore rimanevano relegati a cornice della gara, passi (anche se queste premesse non promettevano granché…). Quello che ai miei occhi e’ parso veramente insopportabile sono state quelle numerose, troppe interruzioni della gara per regalare ai telespettatori tentativi di distrazione (da cosa poi? Dalla gara stessa?). 

Con il risultato per cui chi era davvero interessato all’andamento della gara non riusciva a seguirne l’evoluzione, e questo nonostante la presenza di due esperti come Gigliotti e Bourifa disturbati, nei loro commenti, dai continui collegamenti dal “Fun Village” e dalle varie postazioni. 

Bourifa che, va detto, all’inizio della telecronaca, nel commentare le novità del percorso, si limitava a dire che si sarebbe corso per la prima volta a Via Cola di Rienzo, omettendo del tutto la più grande novità del percorso: il passaggio nella zona dell’Auditorium e del Villaggio Olimpico. 

Della presenza delle donne top runner ci si e’ potuti accorgere soltanto in prossimità del loro arrivo; infatti non erano previste ne' bici ne' moto a seguire la testa della corsa femminile, ne' tanto meno se ne e' mai sentito parlare durante il corso della gara. 

Della cosiddetta “pancia della maratona”, annunciata all’inizio, il vuoto: di tutto quel mondo variopinto e colorato di amatori delle 4, delle 5, 6 e 7 ore neanche un accenno. E sì che avrebbe offerto tantissimi spunti per occupare quegli spazi che si tentava di riempire con i collegamenti dal Fun Village!!! Perché non mettere anche una bici a seguire, magari, gli ultimi? 

Capisco che ci fosse la necessità di dare visibilità anche ai politici (che noia però...), ma una volta mostrati il sindaco Alemanno e le on. Meloni e Concia in abiti da runner e pronti a correre la Stracittadina, credo che potesse bastare… Invece: continui collegamenti scomposti, con tanto di lettura di un sms che la Concia avrebbe mandato alla Meloni il giorno prima promettendole di batterla; ammesso (e non concesso) che facesse ridere, tutto questo avveniva mentre la gara entrava nel vivo: siamo oltre il 30mo km, la corsa si sta snodando nelle strade più belle del mondo… e noi appassionati di maratona lì, condannati a quello scambio ridicolo di battute, mentre fremevamo per ammirare quelle splendide gazzelle volare leggere sui sanpietrini. Una vera e propria agonia per chi desiderava seguire la gara. 

A proposito dell’on. Concia, vorrei lanciare un appello da queste righe: On. Concia, lei che e’ laureata in Scienze Motorie, dovrebbe conoscere le difficoltà di una maratona e quanto costi, in termini di sacrifici fisici e mentali, un’avventura del genere agli appassionati… quando la simpatica ma inconsapevole giornalista le ha offerto la medaglia riservata soltanto ai finisher - medaglia che ogni maratoneta conserva gelosamente tra i propri cimeli - sarebbe stato davvero un bel gesto da parte sua se – anziché indossarla - avesse detto che non poteva accettarla, in segno di rispetto e di ammirazione verso chi quei 42 km se li stava sudando veramente!!! Come non detto, sara’ per la prossima volta...

Altra interruzione, nel vivo della gara: un video sui top runner che fanno colazione la mattina della gara, con commenti ironici sul carico di carboidrati, come se si trattasse di un pranzo da matrimonio. Inizio a dare segni di impazienza.

 34mo km, il gruppo di testa sta per entrare a Piazza Navona: forse uno dei momenti più belli, più scenografici e più emozionanti dell’intera gara. Nessuno dice nulla, e proprio pochi istanti prima dell’ingresso nella piazza, nuovo collegamento, nuova interruzione. Moto di rabbia, ho la tentazione di spegnere la tv. Per fare un parallelismo, e’ come se la diretta di una finale di calcio fosse stata interrotta nel momento del calcio di rigore. 

Arrivo. Commento riservato soltanto ai primi due, evidentemente per La7 il podio e’ fatto solo dei primi due gradini (anche delle donne). Nessun accenno al primo italiano.  

Alle 2h30’ si vede inquadrato (quasi per caso) l’arrivo di Giorgio Calcaterra, pluricampione ed attuale campione mondiale della 100 km, nonché romano, mentre tagliava il traguardo nella sua città. Nessuno se ne accorge, nessuno dice nulla. E io davanti alla tv che a quel punto urlavo: “Oooohhhh!!! E’ Giorgio Calcaterra!!!!!!!!!”. Niente. A quel punto ho detto basta: ho spento la tv senza più alcuna remora.  

Peccato, cara La7, hai perso una grandissima occasione. Per me, la Maratona di Roma non la meriti.

 
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