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Giovanni Cassano e la Gold Marathon

Rubriche - Interviste

Cesano Boscone Gold Marathon collage Podisti.Net
Il collega Lollini, con un bel reminder (Il fantasma di Cesano), ci ha riportato alla mente una maratona che tanti ricordano con piacere e qualche rimpianto, soprattutto gli over….


Puntuali sono arrivati i commenti dei lettori.

Ora abbiamo fatto un altro passo, incontrando il vero artefice, ideatore ed organizzatore della Gold Marathon, venti edizioni, vent’anni di storia.

Ciao Giovanni, dici Cesano e qual è il primo pensiero che ti viene in mente

Quando in qualsiasi momento si parla o mi viene in mente la Gold Marathon, sento ancora dopo 12 anni dall'ultima edizione la stessa emozione, ma anche gioia, coinvolgimento totale, insomma, le stesse identiche sensazioni che vivevo prima, durante e dopo la gara.Ricordo come fosse ieri l’emozione ma anche il pianto in macchina quando mi improvvisavo speaker davanti al gruppo di testa. E poi anche quando mi trovavo all’arrivo e volevo sentire, personalmente, i commenti di quelli che l’avevano corsa, tutti, non solo i primi, perchè erano loro i veri protagonisti della gara.

Ma facciamo un po’ di storia della Gold Marathon, come era nata?

Avevo corso per 3 volte la maratona di Neuf Brisach in Alsazia, nei pressi di Colmar (Francia) e qui avevo trovato tante cose che mi piacevano negli organizzatori, onestà, caparbietà, passione, pignoleria, tutte caratteristiche che appartengono al mio modo di essere, poi anche il percorso, pianeggiante, andata e ritorno, più semplice da gestire. Poi questo posto è legato al ricordo della mia ultima maratona, corsa a quarant’anni e chiusa in 2h40’40’’.

Però, niente male. Quindi importi il tutto a Cesano, quando.

Nel 1980, con l’idea di mettere gli appassionati nelle condizioni ottimali per ottenere la propria migliore prestazione in maratona. Per diverse edizioni sono riuscito anche a dare un premio a chiunque riuscisse a migliorare il proprio record.

Certo che 4 ore di tempo massimo…

Vero, ma anche vero che ieri si andava più forte di oggi..…comunque le 4 ore di tempo massimo non era stato messo per caso,avevo studiato bene il percorso per diversi anni e mi ero reso conto che il tracciato non poteva contenere per andata e ritorno più di mille concorrenti e nel punto in cui correvano nei 2 sensi di marcia con più concorrenti avrei potuto rischiare il blocco ed ecco l'abbinamento tra numero chiuso di mille iscritti e 4 ore di tempo max. E comunque un thè caldo lo trovavano tutti, anche dopo le 4 ore.

Ricordo che la logistica era sempre perfetta, tanto semplice quanto funzionale.

Ho sempre cercato di curare ogni particolare anche per l'accoglienza degli atleti, badando personalmente a convenzionare i vari hotel e prendendo direttamente noi organizzatori le prenotazioni e predisponendo il loro accompagnamento tra stazioni, aeroporti e hotel. Poi alfine di evitare speculazioni di alcun genere premevo sempre tanto sull'amministrazione comunale affinchè ci mettesse a disposizione il refettorio della scuola più vicina al centro maratona, mettendo le nostre donne alle cucine abbiamo potuto offrire pasti e cene ad atleti ed accompagnatori a prezzi politici ( devo dire, con orgoglio, sempre molto apprezzati).

Hai mai avuto problemi di misurazione, oggi non passa gara che non venga contestata la distanza. 

La misurazione capillare, di cui mi sento fiero e competente, non ha mai destato dubbi sin dalla prima edizione quando altre maratone di quell'epoca lasciavano molto a desiderare su questo punto.

Avevo sentito parlare della tua precisione, anzi pignoleria, sarà anche per questo che in tempi più recenti ti ha chiamato la Milano Marathon?

Penso di si, anzi, sicuramente è per questo. Tutt’ora me ne occupo, però devo anche dire che ho risposto volentieri alla prima chiamata perché me l’ha fatta Massimo Magnani, persona che stimo. 

Poi , ad un certo punto, la Gold Marathon giunge al capolinea.

Sin dalla 18^ edizione avevo cominciato a pensare di mollare, la manifestazione era diventata troppo grande per poterla gestire da solo.Ho quindi puntato alla ventesima edizione per lasciare il più bel ricordo possibile, chiudendo con successo e far si che ognuno poi la ricordasse come una bella esperienza. Ciò che leggo sulla vostra rivista mi riempie di orgoglio.

Un'altra delle ragioni per cui ho dovuto chiudere era la poca collaborazione della FIDAL di Milano e Roma, nessun supporto per spingere la RAI a darci quanto meritavamo, eppure tempi si facevano e i più forti erano sempre presenti.

Se vuoi aggiungere qualcosa…
Si, ti ho detto quello che sentivo e ancora oggi sento, spero vivamente che qualche organizzatore possa prendere spunto dalle mie idee ed esperienze e abbia voglia di mettersi in gioco, senza alcun scopo di lucro ma mettendoci la massima passione.

Grazie Maurizio, grazie Podisti.Net

Bene, auguriamocelo, ma se a Giovanni Cassano tornasse la voglia mi sa che sarebbero in tanti a presentarsi sulla linea di partenza.

 

  

Ultimo aggiornamento (Lunedì 19 Novembre 2012 10:52)

 
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